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29 Maggio 2012

Swans WE ROSE FROM YOUR BED WITH THE SUN IN OUR HEAD

2012 - Young God Records

SWANS: “We Rose From Your Bed With the Sun in Our Head” (2 CD - 15 Febbraio 2012, Young God Records)

 

Swans - We Rose From Your Bed With the Sun in Our HeadSWANS

‘SWANS are not dead’, questo è il titolo apparso sul profilo MySpace della band e come l’araba fenice sono risorti dalle proprie ceneri. Dopo “My Father Will Guide Me up a Rope to the Sky” pubblicato nel 2010, oggi ci regalano un nuovo lavoro “We Rose From Your Bed With the Sun in Our Head” un doppio Live Limited Edition di 1000 copie. Michael Gira è stato per un'intera generazione, un antieroe di ispirazione Baudelairiana e De Sadiana, massima espressione del Decadentismo post-industriale del XX secolo. E’ una creatura schizofrenica segnata dalla crudezza e durezza della vita, dal passato tormentato da esperienze di strada e di carcere, tra abuso di alcool, droga e violenza, elementi che in qualche modo ritroviamo con estrema lucidità nei suoi testi e nella sua musica, visioni allucinate e allucinanti di una vita vissuta all'estremo.  

 

Michael Gira potrebbe tranquillamente essere l'incarnazione contemporanea dell'Anticristo e ci racconta con cinica follia il male di vivere, la parte più nera ed oscura della nostra società; quella cruda realtà che quotidianamente facciamo finta di non vedere perché ci rende più semplice un’esistenza già troppo difficile. La sua musica e i suoi testi sono di un'intensità emotiva sconvolgente, di quella emotività negativa e malata che più ci spaventa e che proviamo a rinnegare ma che purtroppo è parte integrante del nostro essere. Le sue sono storie ripugnanti e morbose, ritratti desolati e cinici di un mondo fatto di atroci efferatezze, di sesso e perversione, violenza e morte, il tutto espresso con uno straziante slancio di poesia noir.  Come descrivere gli Swans? In sintesi sono ‘Sangue e Merda’ e ci rappresentano la quintessenza  del Dolore, quello che ti annienta l’anima espresso con estrema brutalità, atroce angoscia e violento nichilismo, ma sono anche un condensato di Odio, quello efferato e bestiale che ci rende ciechi.

 

GIRA-Michael, SwansProvate a recuperare nei vostri ricordi i momenti in cui avete odiato e sofferto con maggiore intensità e portateli alla massima potenza, anche così riuscirete a provare solo in minima parte quell’odio e dolore espressi dalla loro musica. L’intensità è paragonabile all’energia sprigionata da una Quasar, la cui enorme luminosità e le brusche fiammate sono inimmaginabili per la nostra mente e la sua energia è tanto potente che potrebbe incenerire il nostro pianeta malsano in un nanosecondo. L’odio e il dolore rappresentati dagli Swans sono l’estrema sintesi della totale assenza di Dio su questo mondo malato.  Gli Swans sono maestosi, sono bellissime creature con un cattivo temperamento, aggressivi al di là dei testi. Ascoltarli può essere un'esperienza letteralmente scioccante e a tratti violenta, il loro è un concentrato brutale di esplosioni Noise-Industrial, di ambientazioni Post-Punk e assalti Metal; sonorità mostruose e di grande impatto, talmente devastanti che vi annienteranno psicologicamente, in un alternarsi di suoni sofferenti, depressi, ossessivo-compulsivi e di stupende melodie malinconiche paradossalmente affascinanti, sostenuti da ritmi marziali, fratturati e incalzanti.

 

Le urla agghiaccianti da zombie di Michael Gira e la voce eterea da sirena di Jarboe echeggeranno nella vostra memoria per molto tempo, scolpite.  Nelle loro performance live gli Swans rappresentano la catarsi per mezzo della sofferenza, messa cinicamente in atto in ambienti angusti a temperature asfissianti (era loro abitudine spegnere l’aria condizionata prima dei concerti per rendere l’esperienza ancor più traumatica ed swans liveemotivamente coinvolgente), con l’uso di volumi assordanti e con aggressioni fisiche al pubblico inerme;  performances spesso così fisiche e brutali che in qualche caso causavano malori tra il pubblico più sensibile. Rispetto ai primi lavori come “Swans” (1982), “Filth” (1983), “Cop” e “Young God” (1984), “Greed” e“Holy Money” (1986) la loro musica negli anni si è evoluta trasformandosi in qualcosa di molto diverso, fino ad arrivare ai giorni nostri quando ormai cinquantenni ad acquisita maturità hanno abbandonato la violenza e la sofferenza psico-fisica inflitte durante loro performance, lasciando spazio alla poesia e al dramma a discapito del rumore e dei decibel.

 

We Rose From Your Bed With the Sun in Our Head - CD 1

“We Rose From Your Bed With the Sun in Our Head” contiene delle porzioni  inedite e alcuni brani ripresi da “Cop” eYoung God” (1984), “Children of God” (1987) e “My Father Will Guide Me up a Rope to the Sky” (2010); l'immagine di copertina è stata disegnata, xilografata, numerata e firmata da Michael Gira, che ha anche inserito alcune personali note di colore. Come tutte le produzioni degli Swans anche questa andrebbe ascoltata a volume sostenuto non per puro intento aggressivo, come alcuni erroneamente potrebbero credere, ma perché come per le esperienze dal vivo i volumi alti favoriranno una totaleSwans immersione e coinvolgimento e l’impatto delle onde sonore sul vostro corpo vi faranno sentire vivi. Il CD 1 si apre con una lunga e sfiancante Intro di campane assordanti, distorsioni corrosive e percussioni martellanti, fino all’epilogo di  No Word No Thoughs con le sue atmosfere dark e psichedeliche; segue Jim una ballata rock blues allucinata;  Beautiful Child, ritratto agghiacciante sulla pedofilia omicida (solo gli Swans potevano osare tanto); The Apostate con una ritmica tribale e un basso pulsante a fare da base; la psicotica Your Property in cui M. Gira declama: ‘I give you money. You're superior. I don't exist. You control me. You're corrupt. You deform me. You own me. I worship your authority. You're deformed’. Il primo CD si chiude con Sex God Sex, sludge rock sofferto, melmoso ed opprimente con Gira che implora: ‘Jesus Christ come down….Now!’.

 

We Rose From Your Bed With the Sun in Our Head - CD 2

Il CD 2 si apre con una suadente  Intro di the Seer che evolve in un crescendo di distorsioni laceranti ed assalti noise fino alla corrosiva e maniacale  I Crawel:  ‘ … be my father, put your hands on my throat, now chocke me, chocke me, make me feel good,  make me feel soft ...’  Segue la straziante e suggestiva  Eden Prison in cui M. Gira ci racconta la sua visione dantesca dell’Eden:

‘ ... I am free and will never breathe again, within the greasy ochre walls of Eden Prison, I am free, I will begin again ... I am free of the chocking hold that began in Eden prison. We are free! But the ships they sail a sea of glistening, turning crimson, They are carrying a cargo to unload at Eden Prison’  e l’infernale 93 ave b blues/Little Mouth.

 

swansNella seconda parte del CD 2 sono stati inseriti alcuni demo unplugged registrati personalmente da M. Gira in attesa dell’uscita del loro nuovo album:  Lunacy, The Mother of the World, Piece of the Sky fino alla bellissima The Seer che chiuderà l’album. Questa è la loro poesia ed è di una bellezza che lascia senza parole e fa riflettere:

‘ ...There’ s a place in space where violence and love collide inside, And solid is wide, And heat is cold, And birth is death, And creation and time are made from destruction, from fucking destruction ...’ (Mother/father“The Great Annihilator”, 1995)

 

In my garden, Things grow in my garden, Things will grow Then they die, Then they fall away, Then they're gone In my garden, In my garden We'll never grow old , We'll never grow old In my garden, Where the dew never dries In my garden, In my garden, These roses, These black orchids are our friends In my garden, When we breathe, When we breathe this air We will breathe in these things, We will breathe in these things In my garden, In my garden We'll never die, We'll never dieIn my garden, In my garden’ (In my Garden“Children of God”, 1987)

 

Se vi piacciono gli Swans, arriverà un giorno in cui potreste chiedervi cosa c'è che non funziona nella vostra psiche, ma non vi preoccupate, anche il grande Albert Einstein se lo chiedeva: ‘Talvolta un pensiero mi annebbia l'Io: sono pazzi gli altri, o sono pazzo io?’.

 

Ivan Tarricone
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