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24 Aprile 2016

David Bowie Strasse: Andrea Chimenti interpreta David Bowie Smiting Festival 17 Aprile 2016, Rimini, Teatro Ermete Novelli


Andrea Chimenti in primo piano e Davide Andreoni La settima edizione dello “Smiting Festival” di Rimini, da sempre ideato, creato e artisticamente progettato dall’infaticabile opera di Marta Ileana Tomasicchio ha raggiunto il suo apice, con la settima edizione, proprio domenica 17 aprile, con un concerto di prim’ordine, tenutosi al Teatro Ermete Novelli. Sul prestigioso palcoscenico, infatti è salito Andrea Chimenti, accompagnato dal suo gruppo, il fratello Francesco, alle tastiere, chitarra e cori, Davide Andreoni, alla chitarra e Marco Fanciullini alle percussioni e dalla felice scelta del quartetto d’Archi dell’Orchestra “I Nostri Tempi”, con Roberto Quartarano ed Elisa Marashi al violino, Edoardo Rosadini alla viola e Giorgio Marino, al violoncello.

Di Andrea Chimenti conosciamo la sua quasi trentennale storia con i Moda, che, nonostante l’indubbia personalità del sound, la felice vena pop di molte canzoni, le notevoli doti tecniche, il look accattivante, il sostegno della PolyGram e della CGD e il vantaggio di un nome immediatamente memorizzabile non sono mai divenuti un gruppo di successo. 

 

Ma questo poco importa con il progetto David Bowie Strasse, messo a punto lo scorso anno, dove Andrea reinterpreta, nella vena della lirica d’autore, alcune delle più famose andrea chimenti Quartetto d'archi dell'Orchestra I NOSTRI TEMPI che ha accompagnato A. Chimenti dal vivo il 17.04.2016 a Rimini_ Foto di Laura Gallicanzoni del compianto David Bowie. Il concerto è subito un susseguirsi di emozioni, introdotto dal Quartetto d’Archi (a destra nella fotro) che suona magistralmente l’Opera 135 in fa maggiore di Beethoven e il quartetto in sol minore di Debussy. E il  pubblico, che gremisce il Teatro percepisce che il progetto di Chimenti  sarà una scelta felice, adatta alla profonda musicalità ritmica, rimica e mentale dell’universo poetico di Bowie. E quando Andrea e il gruppo entrano in campo scrosciano immediatamente ispirati applausi, che aprono l’amoroso cerchio per un principio ispiratore che si rivelerà nel segno di una libera ricreazione poetico-melodica. 

 

Chimenti è gentile nei modi, saluta affettuosamente il pubblico e inizia il suo tributo con una versione di Lady Stardust da brividi, sottolineata da una voce solida, quasi baritonale, mai sopra le righe, una lettura che azzera il disavanzo tra Bowie e Chimenti e consente all’autore di recuperare e trasformare, semmai ce ne fosse stato il bisogno una identità del tutto personale, priva di ambizione o vanita “verso l’alto”, paziente e generosa Andrea Chimenti live 17 APR 2016 Teatro Novelli Rimininel riportare il registro verso una densità letteraria di riguardo, sostenuta da un gruppo e da un’orchestra autentici, i quali si riappropriano con garbo di una terra sentita, al di là della icona stratificata di Bowie, sfogliando, verso per verso, nota per nota, le canzoni in intensa poesia.

L’incipit è dunque dei migliori e non è da meno il seguito. Space Oddity segue nella sua esemplarità i caratteri della poesia di Chimenti. E’ una sorta di percorso zen, lo sguardo come pensiero, essere ciò che si vede, seguendo le movenze lirico-narrative essenziali di una malinconia personale, che si adatta alla visione drammatica e  inebriante di uno sguardo e di una voce concentrati sulla dinamica musicale, mai recisa e sempre feconda. Si prosegue in questo pacifico oceano di suono con Quicksand, Life on Mars, Starman, Rock’n’roll Suicide, Fantastic Voyage, Thursday Child, per chiudere con la versione di Where Are We Now?

 

Titoli che rimandano tutti a precise suggestioni di luogo, come a voler catturare il flusso temporale, ingabbiandolo in una drammatica presa di coscienza di una finitudine umana, in lotta contro il tempo, che nel suo scorrere inesorabile porta via ogni cosa, ma non la Andrea Chimenti sabato 17 APR 2016 Teatro Novelli, Riminipoesia intensa, quella ferita mai rimarginata che è al contempo energia purificatrice e consumante, sacra e maledetta, che passa attraverso le parole e la musica incenerendole e facendole risorgere come una Fenice.

E con il testamento bowiano di Where Are We Now? Si chiude il concerto-evento di Andrea Chimenti, che, richiamato a gran voce dal pubblico si tuffa nel verso di chiusura di una immancabile versione di Heroes. Il momento è davvero commovente: Chimenti, prima di eseguire la canzone legge il testo in italiano, seguito in religioso silenzio, prende le corde del cuore nell’atto eroico del declamare. Il poeta lancia il suo guanto di sfida all’esistenza e coglie il momento e l’occasione per afferrarla con la parola…E poi via con la musica, che ristabilisce l’equilibrio perfetto, dove il ricordo soffoca e respira.  

 

 

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Video Intervista ad Andrea Chimenti  

(di Francesco Battisti)   

 

 

Guarda  Heroes     Space Oddity     Lady Stardust  

Quartetto d’Archi I nostri Tempi: L.V. Beethoven Op. 135, n.16 in fa maggiore 

 

Francesco Battisti

Video

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