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25 Marzo 2015 ,

Oneida 20 marzo 2015, Roma, INIT Club


IMG_9745Oneida, band storica della scena newyorkese, che dalla fine del secolo scorso inonda i palchi d'America e nostrani con la sua musica acida, ritorna  in Italia con una tournée europea dopo due anni circa. Difficile etichettare la loro musica, in cui trovano spazio noise, stralci di kraut, psichedelia, garage, elettronica, tutto a comporre un  sound violento, ossessivo che non lascia tregua agli ascoltatori. E’ quello che abbiamo ascoltato all'INIT Club di Roma, un concerto senza tregua dove la band si è concentrata sui brani della trilogia “Thank your Parents”, lasciando un attimo in disparte le  recenti derive ermetiche composte da suoni potenti ed inquieti di psichedelia lenta e cupa, per dare spazio alle sue classiche performance tiratissime. Nonostante il volume decisamente basso per il loro standard, gli Oneida hanno riversato tutto il loro potenziale kraut-psichedelico su di un pubblico non numeroso ma semplicemente estasiato dalla performance.

 

oneidaNella scaletta del concerto della band di Brooklin Preteen Weaponry part I, dall’album omonimo (2008), poi What's Up, Jackal?, Story of O, The River, Ghost in the room, da “Rated O” (2009) Quindi ha eseguito due brani ancora non registrati in studio (due traccie bootleg che si possono ascoltare sul soundcloud della loro etichetta Jagjaguwar) per poi concludere con i pezzi storici della band Each one, teach one  e Up with the people. In apertura People of the North hanno presentato il loro EP “Judge the man by his fruits. In realtà sono gli stessi Oneida  capitanati dal batterista Kid Millions e dal tastierista Fat Bobby (Bobby Matador): la band prende nome da un brano dell'albumIMG_9811 “Each one teach one”. Loro stessi definiscono questa musica subconscia, primordiale, un rock'n roll pre-cognitivo organicamente puro dal punto di vista chimico. Ora daremmo di sicuro più peso a queste parole se non fosse che gli Oneida son noti per essere dei gran burloni e ci piacciono anche per questo motivo.

 

Lorenzo Vecchio
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