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27 Luglio 2014 , ,

Neil Young & Crazy Horse 21 Luglio 2014, Barolo, Collisioni Harvest Festival 2014


neil youngIl diluvio o meglio la tempesta che flagella Barolo prima del concerto non raffredda l'entusiasmo dei 12000 accorsi da ogni dove per invadere gioiosamente piazza Colbert ed assistere al concerto del vecchio loner dell'Ontario, a conclusione del "Collisioni Harvest Festival 2014, letteratura e musica in collina", svoltosi a Barolo dal 18 al 21 Luglio 2014. Ma di sorprese ce ne saranno molte. Billy Talbot convalescente dopo essere stato colpito da un ictus è sostituito dall'ottimo Rick Rosas. Sul palco compaiono YaDonna West e Dorene Carte, due validissime coriste afroamericane reduci dall'ultima band del compianto Willy De Ville.

 

Ma è soprattutto la scaletta a sorprendere. Love and only love apre le danze con un assolo iniziale di due minuti e sarà proprio il tema dell'amore verso il prossimo o l'ambiente a caratterizzare la scelta dei brani. Standing in the light of love, Goin' Home spiazzano quella parte del pubblico, poca per fortuna, venuta qui per celebrare un rito eneilbarolo non per condividere con Neil la grandezza di un uomo che guarda sempre verso il futuro, nessun compromesso, nessuna nostalgia. Days that used to be, Living with war (preceduta da un esilarante dialogo con la fedele effige di Woody, l'indiano di legno che da secoli gli fa compagnia sul palco), Love to burn e Name of love chiudono un ipotetico primo set basato sul repertorio più recente e meno conosciuto.

 

L'impatto sonoro è duro, potente, con le voci delle coriste a fornire ulteriore calore ad un muro di suoni già incandescente. Ma ecco che il Nostro imbraccia la Martin D-28 che fu di Hank Williams e intona in perfetta solitudine Blowing in the wind  e Heart of gold. Ma d'ora in poi il gioco cambia: ecco in successione una straordinaria Barstool Blues, una surrealeneilyoungbarolo4 Psychedelic Pill ("questo pezzo non significa assolutamente nulla, se proprio volete parla di sesso..."). Cortez the killer esplode nell'aria e nei cuori lenta e solenne. Diciotto minuti di autentica magia che precedono una tellurica versione di Rockin' in the free world. Un unico bis ed è una inedita Who's gonna stand up and save the earth a concludere il concerto fra i cori e gli applausi degli spettatori, i sorrisi e i ringraziamenti dei musicisti. Due ore per 14 pezzi. Si ritorna zuppi, infreddoliti, ma come sempre felici. Neil non tradisce mai.

 

Maurizio Galasso
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