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16 Maggio 2012

Gli Avvoltoi – Sycamore Age, Live 28 aprile 2012, Rockoteca TERAPIA - Impruneta (FI)


GLI AVVOLTOI Live Terapia (Impruneta)28-04-2012 17Correva l'inverno 1987, alla Casa del Popolo dell'Impruneta  gli indigeni locali decidono che è giunta l'ora di smuovere un pò le acque del bello ma sonnacchioso borgo a due passi da Firenze.  Quella che era la solita banale sala da ballo liscio improvvisamente si trasforma in una Rockoteca, Terapia appunto, sul modello e l'ispirazione della leggendaria Brighton di Settignano, che vide i primi vagiti dei Litfiba e tanti altri. Sul palco si alterneranno le migliori band del momento, quelle fotografate ed immortalate da “Eighties Colours” per intendersi. Tra i più noti Pikes in Panic, Not Moving, Soul Hunter e gli Avvoltoi.

 

GLI AVVOLTOI

Proprio lo storico gruppo bolognese dell'inossidabile Moreno Spirogi è stato il gruppo apripista della serata, con un set che è stato una specie di libro dei ricordi, ovvero ripercorrendo la loro gloriosa carriera è partito dal primo singolo Questa notte per finire con l'ultimo Moreno è impazzito. Il solito coinvolgente e divertentissimo show con Moreno al solito bravissimo a coinvolgere il pubblico presente, ben coadiuvato dai suoi rapaci, nell'occasione Michele Rizzoli al basso,  Marco "Ciccio" Gualandra alla batteria ed il funambolo Lorenzo "Lerry" Arabia alla solista. Una dopo l'altra ci sono passate davanti, come dei rapidi flashback, tutte le canzoni che hanno fatto grande questa ban, tra le più durature del beat revival, comprese alcune immancabili cover, Tutto Nero, Un uomo rispettabile e Quando vuoi scappare. Dalla terrazza all'aperto del Terapia, dopo una pausa per riprendere fiato, il pubblico si è spostato nell'ampia sala del piano superiore, dove alquanto incuriosito si è apprestato ad assistere alla seconda esibizione in programma, che vedeva protagonisti i Sycamore Age, da Arezzo, anche loro gravitanti nell'orbita Audioglobe.

 

SYCAMORE AGE

Sycamore Age Live Terapia 01Un'esibizione, e lo dico subito senza rimorsi, che mi ha lasciato letteralmente sbalordito, una delle cose più intriganti ed originali mai ascoltate da decenni a questa parte dalle nostre parti, ancora più stupefacente il tutto considerata la giovanissima età dei protagonisti, alcuni dei quali alle prime esperienze in assoluto.  I Sycamore Age sono 7 elementi, che hanno dallo loro la peculiarità di essere polistrumentisti, infatti a ogni cambio brano sono soliti scambiarsi strumenti e ruoli in un affascinante roundabout che ha stupito e contagiato l'esterrefatta platea.  La loro musica di difficile collocazione trae le radici da lontano, più che dal prog canonico dei settanta attinge maggiormente dal Kraut Rock teutonico, si ascolti esempio How To Hunt A Giant Butterfly, con pulsazioni ritmiche stile Tangerine Dream. Lo stesso bravissimo vocalist Francesco Chimenti mi ha ricordato in certi momenti certe selvagge evoluzioni canore del miglior Damo Suzuki dei Can, mentre nei passaggi più sognanti si materializzava il Tim Buckley lisergico  navigatore stellare.

 

Lo stesso atteggiamento e modo di proporsi  del gruppo mi ha ricordato il lifestyle di alcune leggende dell'underground  rock dei 70, la famiglia Gong e quella degli Amon Duul. Di questi ultimi i Sycamore Age recuperano anche un certo tribalismo percussivo, vedi My bifid sirens davvero di grande impatto sonoro, infarcito poi da virtuosismi free-form, sulla falsariga e a memoria di certe band aperte del passato, come i grandi Aktuala di Walter Maioli. L'omonimo album è stato presentato nella sua interezza, con vette la suggestiva opener (del disco) Heavy Branches, la lunga ed elaborata Binding Moon, e Astonished Birds sulle tracce della famiglia Buckley. Questo splendido ensemble  potrebbero riservarci per il futuro delle belle sorprese, proporci dei brani anche di più largo respiro, visto che ne ha tutte le potenzialità. Riguardo alle capacità tecniche nessuna paura, gran parte di loro ha fatto studi classici da conservatorio e si sente. Gli Age, per parlare di gruppi più recenti, possono ricordare gli Animal Collective per il coraggio di improvvisare tout court: al gruppo di Avey Tare e Panda Bear sono potenzialmente anche superiori, specie se manterranno puro il loro sound, continuando a stupirci con la loro voglia di sperimentare e inventarsi nuove soluzioni sonore.

 

Avvoltoi Sycamore Age

Da segnalare poi la grande varietà di strumenti usati durante la magica esibizione del Terapia, il gruppo ne era letteralmente circondato: oltre a quelli canonici un  theremin, un  bouzouki e pure un corno indiano, che hanno stregato il pubblico presente, ipnotizzato da un'esibizione tanto suadente. Una giusta citazione per i sette che compongono questi magici Sycamore Age: Francesco Chimenti, Davide Andreoni, Giovanni Ferretti, Franco Pratesi, Samuel Angus McGehee, Nicola Mondani e Stefano Santoni, che è il produttore artistico, ma li posso citare in ordine sparso vista la loro grande versatilità. Davverotempestiva la Santeria, loro label di riferimento, che con la distribuzione della Audioglobe si è assicurata una dei collettivi più originali in circolazione. Un grazie collettivo al Terapia per una serata da ricordare con un’organizzazione impeccabile, a Nicola Vannini e tutta la Audioglobe, agli splendidi ragazzi dell'Impruneta davvero ammirabili: al riguardo uno speciale ringraziamento va a Michela e Simone, senza i quali il tutto sarebbe rimasto a livello di idea e basta: queste mie parole e l'intero report lo dedico proprio a loro con tutto il mio cuore rockettaro.

 

Ricardo Martillos

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