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27 Febbraio 2019

Jamie Saft, Steve Swallow, Bobby Previte YOU DON’T KNOW THE LIFE

2019 - RareNoise Records
[Uscita: 25/01/2019]

Stati Uniti

 

a0135525008_16Non è sempre facile giudicare la musica dal nome dell'autore cui si accompagna, e questo vale sia in positivo che in negativo, come nel caso di questo trio del pianista Jamie Saft con i due veterani Steve Swallow (al centro giù nella foto) al basso elettrico e Bobby Previte (a sinistra) alla batteria, non fosse altro perchè crea un certo imbarazzo, quanto meno al primo ascolto, il fatto che qui Jamie Saft (a destra) si dedichi unicamente all'organo, seppure in diverse sfaccettature (Hammond Organ, Whitehall Organ, Baldwin Electric Hapsichord). Diventa quindi non facile assecondare una idea negativa su un trio di tre grandi nomi, alle prese in questa formazione di “organ trio” anche con standard del passato. E tuttavia, non si tratta affatto di un pregiudizio nei confronti dell'organo, al contrario strumento di grande tradizione e storia e interesse, quanto del dinamismo volutamente spento e soporifero che ci propone il trio in questo "You don't Know the life" (titolo dell'album ripreso da una ballad composta dallo stesso trio), che sembrerebbe voler rievocare un certo sound psichedelico della west coast degli anni '70 inserendolo dentro una tradizione jazz che tenta di guardare al futuro.

hqdefaultIl risultato però è poco soddisfacente, se non altro perchè manca anche un solo elemento di originalità che possa proiettare questa visione vintage del passato nella contemporaneità. Così, grandi standard come Moonlight in Vermont, Alfie di Burt Bacharach e Re: Person I know di Bill Evans (anche se alla fine quest'ultima traccia è interessante perchè si contorce dentro il crescendo di un tappeto d'organo greve), perdono il loro legame col passato senza ritrovare un solido appiglio nel presente, ma anche Ode to a Green Frisbee del trombonista free Roswell Rudd di tradizione avanguardistica viene smussato nei suoi angoli spigolosi. Questo progetto del trio di Saft sembra più una cerimonia liturgica consegnata a dei posteri pigri che un lavoro di ricerca sulle possibili combinazioni del trio con l'organo.

 

Voto: 5,5/10
Sergio Spampinato

Audio

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