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27 Aprile 2019 ,

Swans WHAT IS THIS?

2019 - Young God Records
[Uscita: 18/03/2019]

Stati Uniti 

 

Gira_grandeAscoltando questo nuovo album del famigerato Michael Gira, sotto la temibile sigla degli Swans, una delle creature più luciferine del panorama rock underground degli ultimi lustri, verrebbe voglia di far riecheggiare le parole del titolo: “What Is This?”. Già, che cos’è questo? Certo, lo stregone pallido americano ci ha sempre abituati a colpi di teatro di notevole portata effettistica. Dal necro-rock venato di muffe primordiali di “Children Of God” alla sincopata apocalisse sonora di “The Burning World” e “White Light From The Mouth Of Infinity”, dall’inquietante progetto di The World Of Skin a quello degli Angels Of Light; dallo scioglimento dei ‘Cigni’ alla loro ricostituzione su una base di napalm, “The Seer”, “The Glowing Man”, Gira ha sempre puntato sul concetto di devastazione sonora, con testi da esorcismo post-nucleare, musiche per contemporanei della fine del mondo. Di quando in quando, in specie nell’ultimo periodo, adottando tecniche di finanziamento popolare, crowdfunding, per la precisione. Come per quest’ultima fatica discografica (fatica per  chi l’ascolta, invero…).

 

Un album solamente per chitarra e voce, la voce di Gira, sia chiaro, satanica e destabilizzante, arrogante e ultronea, bagnata in soluzioni alla soda caustica, e, tuttavia, dopo questi dieci frammenti di puro delirio vocale, ci si chiede ancora: che cos’è questo? Un album di passaggio tra due diverse rive del niente? Un salto fallito nell’abisso del divenire? Una musica aliena per stelle esplose nelle paurose sirti spaziali? Fatto sta che, Gira fotoper quanto intriganti ne siano diverse tracce (Leaving Meaning; Cathedrals Of Heaven; My Phantom Limb; It’s Coming And It’s Real) alcune delle quali già edite in altri dischi, sfugge la ratio complessiva di questa incisione. La voce di Michael è sempre ispirata, ora inclinante al lamento metafisico ora all’urlo belluino, il giro di chitarra acustica affilato e nudo nella sua semplicità, ma non si comprende perché, se questo è un esperimento di preludio a un album vero e proprio degli Swans, per stessa ammissione del Doctor Avernalis, il Nostro abbia ceduto per un istinto di ‘ejaculatio praecox’ di natura fonografica all’incisione di un prodotto pleonastico come questo. Si sa, tuttavia, che quando v’è di mezzo il prode Gira, la verità riposa ‘in mente Dei’; e allora, vorrà dire che attenderemo, come sempre, con trepida e vigile attenzione, il nuovo album ‘vero’ dei Cigni, possibilmente a spese loro, consapevoli che, quando si parla e si scrive degli Swans, l’apocalisse ci guata come lo sguardo di un lupo famelico nell’ombra. 

 

Voto: 4,5/10
Rocco Sapuppo

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