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17 Dicembre 2015 , ,

Oiseaux-Tempête ÜTOPIYA?

2015 - Subrosa
[Uscita: 04/05/2015]

Francia  #consigliatodadistorsioni  

 

oiseaux 1429207564_coverAbbiamo conosciuto Frédéric D. Oberland e Stéphane Pigneul nel 2011 durante l’uscita di “Hoping for the Invisible to Ignite” dei FareWell Poetry, magnifico intreccio di musica, immagini e fascinazioni ispirate ai cortometraggi di Jayne Amara Ross. Anche il progetto Oiseaux-Tempête, come il precedente Le Réveil des Tropiques, si lascia coinvolgere da narrazioni visionarie, come possono esserlo le storie di mare. Il primo album degli Oiseaux-Tempête era nato in Grecia durante le contestazioni contro l’austerity. La crisi greca era la crisi di un’idea di umanità, di una terra e di un popolo, che ha dato origine al mito, alla democrazia, alla filosofia. Anche questo secondo album “Ütopiya” riprende storie di mare, di quel Mediterraneo che lega insieme tre continenti. Non si tratta solo di una suggestione esotica. Quel mare è il crocevia di numerose civiltà millenarie che si sono combattute ma che si sono necessariamente contaminate e mescolate nel corso del tempo. Il Mediterraneo è uno spazio che non può non unire. Il titolo ÜTOPIYA? restituisce l’idea di una condizione politica sospesa e di un mondo reale che si sgretola, ma anche l’immagine della speranza.

 

Tutti gli album degli Oiseaux-Tempête riprendono il mito di Ulisse. La copertina rimanda alla visionarietà dei romanzi straordinari dello scrittore cileno Álvaro Mutis, di cui ci piace ricordare ”L'ultimo scalo del Tramp Steamer” e ”Abdul Bashur, sognatore di navi”. Il nome della band evoca le immagini di uno stormo di uccelli forieri di disastri e di tempeste. Sono oispresenti anche molti richiami alla letteratura e al cinema: da Tarkovskij (Someone Must Shout That We Will Build The Pyramids) a Philippe Grandrieux, da Slavoj Žižek a Nazim Hikmet. Oiseaux-Tempête è una sorta di manifesto. Vi troviamo una psichedelia decadente (Omen: Divided We Fall), narrazioni dalla forza straordinaria (Ütopiya/On Living), immagini poetiche (Fortune Teller), percezioni di catastrofi imminenti (Soudain Le Ciel), paradisi in terra (I Terribli Infanti), desideri e ribellioni (Portals Of Tomorrow), assonanze pink floydiane (Requiem For Tony), esplorazioni di luoghi lontani (Aslan Sütü (Santé, Vieux Monde!). La conclusiva e straordinaria Palindrome Series si spinge oltre i 22 minuti e chiude un album notevole, certamente una delle cose migliori di questo 2015.

 

Voto: 8/10
Felice Marotta

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