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3 Dicembre 2020 ,

Death Valley Girls Under The Spell Of Joy

2020 - Suicide Squeeze Records
[Uscita: 02/10/2020]

Chiamate alla prova del terzo album, le Death Valley Girls dimostrano di saper andare al di là dei soliti cliché della girl band. “Glowning In The Dark” (2016) e “Darkness Rains” (2018) confermavano la sensazione di trovarsi di fronte a delle Ronettes ossessionate da Stooges, MC5 e quant'altro. In “Under The Spell Of Joy” la band compie un'operazione diversa, anche se i territori musicali esplorati non cadono molto lontano dall'albero di Iggy Pop e Co., soprattutto se si pensa all'influenza che certe sonorità spiritual-free jazz hanno avuto su un disco come “Fun House”. Bonnie Bloomgarden, Nicole Smith, Larry Schemel e Rikki Styxx si affidano all'organo di Gregg Foreman e al sax di Gabe Flores (e a un coro di bambini) per dar vita ad un incrocio tra psych-punk e mantra spiritual, la cui iterazione magnetica appare subito nell'oscura Hypnagogia e risulta vincente nell'ossessiva title-track; non mancano tuttavia numeri surf-punk (Hold My Hand, Bliss Out), ma già Hey Dena torna ad insistere su un arpeggio lisergico e un pow-wow sciamanico che trascolora nelle trame ipnagogiche (queste sì, davvero) di The Universe, nodo focale di un album che poi si allunga in numeri velvettiani (It All Washes Away, Little Things) o garage-punk (10 Day Miracle Challenge, Dream Cleaver), arrivando al soul-rock in punta di slide di I'd Rather Be Dreaming. Perché il punto di “Under The Spell of Joy” è proprio questo: a prescindere da qualsiasi sia il concetto dietro al misticismo punk delle Death Valley Girls, si schiude tutto nella gioia e in un certo senso di leggerezza. La sensazione è però che dietro alle interpretazioni e spiegazioni naif quanto si vuole, si nasconda un gruppo in grado di mettersi in discussione e reinventarsi. E non è certo poco.

Voto: 7/10
Ruben Gavilli

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