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2 Febbraio 2018 ,

Jamie Saft SOLO A GENOVA

2018 - Rare Noise Records-Pitbellula
[Uscita: 2/02/2018]

Stati Uniti    #consigliatodadistorsioni

 

Adesso si può dire davvero che Jamie Saft le abbia provate tutte. Dopo ben 160 album, tra progetti solisti e collaborazioni, al geniale ed eclettico polistrumentista americano (ricordiamo il recente e magnifico “Serenity Knolls” su Rare Noise Records del 2016, dove suona la chitarra in duo con Bill Brovold) mancava soltanto un album strumentale per solo pianoforte; eccolo quindi colmare la lacuna con questa meravigliosa e scintillante prova dal vivo registrata al Teatro Carlo Felice di Genova il 3 marzo 2017 e pubblicata adesso a quasi un anno esatto di distanza. E’ in stato di grazia, il barbutissimo tastierista, in questo concerto in solitaria, e per rivendicare proprio quell’americanità musicale di cui si sente parte integrante ecco che sciorina un repertorio di cover esclusivamente di artisti USA con un eclettismo assolutamente fuori dal comune, toccando diverse delle corde musicali presenti in quella parte di mondo, stravolgendole, alterandole e personalizzandole splendidamente in un gioco trasformistico e fantasmagorico come nell’irriconoscibile Sharp Dressed Man dei rockettari sudisti ZZ Top o nella liquidità pianistica soul/jazz di The Makings Of You di Curtis Mayfield.

 

Jamie-Saft-foto-1Il gigante Bob Dylan è l’unico rappresentato con due brani: Po’ Boy resa in una versione più jazzistica che blues e Restless Farewell dinoccolata e lenta ballata tra sapori gospel e il jazz che domina sottotraccia tutto l’intero album. Overjoyed di Stevie Wonder è forse il brano più riconoscibile e fedele all’originale, Naima di John Coltrane fa quasi commuovere nei suoi stacchi pianistici delicati e profondi, così come Blue Motel Room di Joni Mitchell, e ancora il jazz vero e proprio fa la sua apparizione nella magnifica versione di Blue In Green dell’accoppiata vincente Miles Davis/Bill Evans dal capolavoro Milesiano “Kind OF Blue”.

E in questo panorama di diverse musiche provenienti dall’America non poteva mancare neanche la classica contemporanea, rappresentata da The Houseatonic At Stockbridge di Charles Ives, altro brano eccellente, ma che non ci sentiamo di paragonare non conoscendo la versione originale di colui che è considerato uno dei più grandi compositori Jamie-saft-foto-2americani di musica classica. E non è finita: Jamie Saft coverizza anche se stesso proponendo in una stupenda e trascinante versione di dodici minuti la fusione di due brani dei quali è autore: The New Standard e Pinkus, ripescando il primo dall’album omonimo (RareNoise 2014) in trio con Steve Swallow e Bobby Previte e il secondo dall’album “Chaliwa” (RareNoise 2013) del New Zion Trio da egli stesso fondato. Un album seducente e bellissimo, ricco di pathos e di feeling, senza il minimo cedimento sulla strepitosa tecnica e sull’improvvisazione e senza alcuna concessione commerciale. Per i più tecnicamente curiosi: Jamie Saft suona un pianoforte Steinway Model D di quasi tre metri con un suono davvero ultra brillante. 

 

Voto: 8/10
Maurizio Pupi Bracali

Audio

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