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30 Dicembre 2023 ,

Umberto Maria Giardini Mondo E Antimondo

2023 - La Tempesta Dischi
[Uscita: 01/12/2023]

«Che aspettiamo, raccolti nella piazza? Oggi arrivano i barbari». Questo l’incipit di Aspettando I Barbari di Costantino Kavafis in cui veniva rappresentata l’attesa per l’arrivo di un invasore a cui tutti si sarebbero finalmente chinati e avrebbero venduto l’anima. Non importa se i barbari siano arrivati o meno, perché la prostituzione degli spiriti si consuma già con la scelta di tradire se stessi, abbandonare ogni sfumatura e demandare agli altri il compito di individuare le proprie necessità. È tutta la vita che Umberto Maria Giardini canta di invasioni barbariche e di come non sia difficile mantenere la propria integrità prima che tutto deperisca. C’è sempre stato un mondo ed un antimondo, ovvero una dimensione in cui tutti vivono una vita uguale e sono disposti a mercificare la propria dignità, contrapposto ad un sistema in cui le cose sono imperfette come la vita, in cui si fatica e si fanno i conti con la sconfitta piuttosto che contrabbandare false vittorie. Ecco perché, quattro anni dopo "Forma Mentis", Giardini pubblica il nuovo album intitolato proprio "Mondo E Antimondo", definendo ancora una volta la concettualizzazione di una posizione fatta di coerenza artistica e rigore verso la propria arte. E’ emblematica l’iniziale Re in cui sembra che risuonino le stesse suggestioni oscure di Kavafis: “L’Imperatore piange nella gloria di una Roma stanca, arriveranno i barbari in un’alba epilettica”. Le dieci canzoni sono lo specchio di una vita trascorsa ad ascoltarsi, ad assecondare i propri ritmi e a concedersi solo quando è giusto farlo. Anche in questo caso la nuova musica contiene spore generazionali colte da chi, avendo vissuto anni formidabili, viaggiato e guardato dritto in faccia la deriva di una società sempre più priva di ogni empatia, ha voluto cantare il non-luogo epocale in cui siamo scivolati. I brani colpiscono per la verità che vi si ritrova dentro come fosse il midollo che crea le connessioni di senso e scorre nell’esoscheletro di testi sempre profondi e polisemantici. E’ ancora una volta il dischiudersi di una poetica che racconta di ferite, del tempo e delle sue promesse mancate, di pranzi delle beffe e portate luculliane solo per sentirci meno soli. C’è l’amore in Miracoli Ad Alta Quota con la sua dose di tensione tra presenza e assenza, oppure il decadentismo alla Soundgarden di Andromeda, così come le dolcezze languide di La Notte. Le Tue Mani, cantata da Cristiano Godano è un toccante ritratto di chi ci manca soprattutto nella quotidianità e di quel calore durevole fra la testa e le scapole che riempie l’anima al solo ricordo. Dopo la forza travolgente di Versus Minorenne, incontriamo Muro Contro Muro, uno dei brani più intensi mai scritti con la solita sfrontata delicatezza ed il coraggio di ammettere che ogni relazione si consuma tra recriminazioni e autolesionismo emotivo. La chiusura è con l’eponimo Mondo E Antimondo (con Adriano Viterbini alla chitarra), brano dalla struttura di mini suite post-rock: prima pulsazioni in un cielo senza stelle e poi catarsi in un climax destinato a sfumare sottopelle. Ancora una volta Umberto Maria Giardini riesce ad esprimere con parole sempre nuove quello che la maggior parte non riesce o ha paura di dire. Il segreto sta tutto nel modo con cui lo fa, ovvero con le mani dentro al petto.

Voto: 8/10
Giuseppe Rapisarda

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