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7 Novembre 2019 , ,

Ryley Walker & Charles Rumback Little Common Twist

2019 - Thrill Jockey
[Uscita: 08/11/2019]

A distanza di quindici mesi dall’uscita di “Deafman Glance”, Ryley Walker riaccende la luce su uno dei progetti paralleli alla sua produzione solistica. Il lavoro con Charles Rumback, così come quello con Bill McKay sempre nel 2018, ha la fortuna di vedere un secondo capitolo in “Little Common Twist”. Nella prima collaborazione tra il chitarrista di Rockford e il batterista, “Cannots” (2016), esploravano gli ampi spazi della drone-music e dell’improvvisazione, mentre nelle prime vibrazioni di “Little Common Twist” troviamo strumentali dolci e malinconici; musica fatta per le desolate distese di neve e per i boschi del Midwest americano, sotto il cielo terso di Half Joking e Self Blind Sun. Se Walker offre il fianco a soluzioni più acustiche (memori dei due album d’esordio, “All Kinds of You” e “Primrose Green”) in Idiot Parade svela una musica più impalpabile e metafisica, con le chitarre che il cielo tentano di toccarlo davvero, sulle impalcature ritmiche che Rumback costruisce. Oltre l’orizzonte c’è la crepuscolare And You, These Sang, preludio alle austere volte sonore di Menebhi, in cui il post-rock si fonde con pattern elettronici e soluzioni eteree; Ill-Fitting/No Sickness richiama ancora una volta il Walker degli esordi ma con i panni risciacquati al delta del Gange con Ry Cooder e Ali Farka Touré. If You’re Around And Down torna su soluzioni tra post-rock e trip-hop tanto da far venire in mente la scuola islandese del primo 2000 (Múm, i Sigur Rós di “Hlemmur Soundtrack”) mentre Worn And Held luccica su accordi elettrici per poi addensarsi in nubi di droni che lentamente scompaiono all’orizzonte. “Little Common Twist” non fa altro che aggiungersi ad una serie di collaborazioni piuttosto marginali per Walker (nel momento in cui scriviamo è uscita anche una serie di improvvisazioni con Tom Carter, “Sliders”), godibili ma non certo capaci come nel Ryley Walker solista di catturare l’attenzione dell’ascoltatore, grazie all’amore per i generi più disparati e ad una vena cantautoriale ironica, limpida e genuina. Il Nostro, dopo la decisione di affrontare i demoni personali (problemi legati alle droghe, su ammissione di Walker stesso sui canali social), sta riprendendo le attività concertistiche (tour in Brasile nei mesi passati, mentre nei prossimi toccherà a Giappone e Australia) e ha addirittura aperto una sua etichetta, la Husky Pants Records. Un segno di salute da un artista molto amato da queste parti.

Voto: 7/10
Ruben Gavilli

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