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4 Aprile 2013 ,

The Black Angels INDIGO MEADOW

2013 - Blue Horizon Records
[Uscita: 2/04/2013]

The Black Angels, INDIGO MEADOW, Blue Horizon Records, 2-4-2013Se qualcuno dovesse mai domandarsi se esiste una psichedelia tipica della nostra epoca, dei cosiddetti Anni Zero, la risposta sarebbero i Black Angels e non certo per una questione puramente cronologica. La band di Austin, Texas, produce infatti delle sonorità saldamente incardinate nella contemporaneità, indubbiamente attuali e moderne. Nemmeno per un attimo i brani di questo nuovo lavoro in studio potrebbero essere scambiati per materiale prodotto negli anni in cui la psichedelia nasceva, non c'è nessun tentativo di riprodurre fedelmente quei suoni, nonostante sia evidente come quella lezione i Black Angels l'abbiano imparata e metabolizzata. La lezione di band come i 13th Floor Elevators, concittadini illustri, e dei numerosi altri gruppi psichedelici che fiorirono negli anni '60, soprattutto in Texas, uno degli stati più prolifici per numero e qualità di band. Forti sono anche gli echi dei gruppi della West Coast, Jefferson Airplane in testa, e non solo per le sonorità ma anche per l'impegno civile e politico che ne caratterizzava i testi. Ma, come si diceva, i Black Angels sono un prodotto del loro (del nostro) tempo e di conseguenza hanno assorbito anche ciò che musicalmente è arrivato più recentemente,  in particolare l'epoca del post-punk e l'eredità di gruppi come i Joy Division e i Jesus & Mary Chain. Ci sono tutte queste influenze nella musica dei Black Angels ma quello che ne viene fuori, il risultato finale, è qualcosa d'altro, qualcosa di personale e originale, uno stile di psichedelia (o dobbiamo chiamarla post-psichedelia?) rinnovato, che va rifinendosi e perfezionandosi ad ogni nuovo lavoro e che in "Indigo Meadow" segna un ulteriore, radicale passo avanti rispetto al precedente, pur eccellente, "Phosphene Dream".

 

Lasciati i toni dilatati e tranquilli di "Phosphene Dream", la psichedelia che ci propongono in "Indigo Meadow" è irruente, rafforzata da linee ritmiche cupe e sincopate e da riff di chitarra incisivi e potenti, spesso al limite dello stoner, sapientemente alternati ad ambientazioni psych più morbide, a volte anche all'interno dello stesso brano, come nello splendido Love Me Forever, che parte come un trip psichedelico degno di un Roky Erickson, per poi esplodere improvvisamente con energica intensità rock.The Black Angels, INDIGO MEADOW, Blue Horizon Records, 2-4-2013 Altra punta di diamante del disco è Don't Play With Guns, brano dalla melodia accattivante e dal ritornello cantilenante, di quelli che ti rimangono in testa in maniera indelebile al primo ascolto. Si tratta, tra l'altro, di un brano dal testo particolarmente impegnato, in cui una donna invita un indefinito protagonista (noi, tutti) a non giocare con le armi, monito che non è certo impartito a caso in un paese in cui è piuttosto facile entrare in possesso di un'arma, con le conseguenze tragiche di cui periodicamente siamo testimoni. E' indubbio che ai testi i Black Angels tengano particolarmente poiché hanno cura di rimarcarne loro stessi i contenuti significativi. Un impegno nei testi che ricorre anche in Broken Soldier, brano dalle atmosfere psichedeliche, che parla di un soldato in una guerra di cui è difficile capire da che parte stare, come in tutte le guerre d'altronde ("It's hard to kill when you don't know which side you're on") e il cui flusso di coscienza erompe parallelamente al crescere violento della musica nel ricordargli che non sarà più lo stesso quando tutto ciò sarà finito ("you'll never be the same when this is over").

 

Il resto del disco coniuga in miscela variabile psichedelia e divagazioni dark: atmosfere dilatate e bel basso incalzante in Holland,  chitarre acide che si sovrappongono a un cantato scuro e ad aperture quasi new wave in Always Maybe, mentre I Hear Colors abbandona le ritmiche cupe del post punk per avvicinarsi a suoni acidi in stile West Coast.  L'unico pezzo curiosamente al di fuori del carattere complessivo di "Indigo Meadow", è il penultimo, You're Mine, che invece rivisita, in maniera personalizzata, alcune suggestioni garage rock con risultati di altrettanto alto livello. Esperimento per una prossima, ulteriore tappa nell'evoluzione del suono dei Black Angels?

Voto: 8.5/10
Rossana Morriello

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