Migliora leggibilitàStampa
28 Marzo 2013 ,

SaffronKeira TOURETTE

2013 - Denovali
[Uscita: 25/01/2013]

SaffronKeira:   Tourette – 2013 – Denovali  Abbiamo già avuto modo di parlare di SaffronKeira in corrispondenza dell’uscita del monumentale "A New Life" per la Denovali Records. A distanza di sei mesi, Eugenio Caria pubblica “Tourette”, ulteriore capitolo della narrazione avviata con il primo album. In "A New Life" la vita veniva descritta come un insieme di due esistenze stabili ma tra loro contrapposte: una vita prenatale (old life) governata da una geometria biologica e da un determinismo oscuro ma amorevole ed una successiva vita (new life) che si apriva dolorosamente alla molteplicità del mondo reale senza possibilità di ritorno, nell’inquieta consapevolezza di un disturbo mentale. “Tourette” prende avvio esattamente nel punto in cui si era concluso "A New Life", come se la malattia neurologica e il disordine mentale costituiscano la forza generatrice e la chiave di lettura del mondo reale.

 

First Steps è una descrizione spettrale di quel mondo che oscilla tra stati di quiete e successive improvvise ricadute nel caos, mentre 1859-1904 parte da leggeri fruscii e crepitii acquatici per trasformarsi in un mantra ipnotico capace di rassicurare. Motion si sviluppa come un campo di forze attraversato caoticamente da penetranti impulsi elettrici mentre Fragile descrive il persistere del rumore di fondo delle zone più profonde della mente, interrotto periodicamente da improvvise rotture. In Obsessive Compulsive si abbandona lo studio microscopico della materia cerebrale per passare all’indagine macroscopica dei comportamenti neurologici.

 

Nei brani finali The Desease e The Hope le atmosfere oscillano tra inquietudini e momenti più distesi che lasciano intravvedere momentanee e fragili situazioni di conforto. “Tourette” si pone come metafora delle inquietudini dell’animo, in cui il disturbo mentale alimenta pulsioni patologiche ma anche forme creative decisamente sorprendenti. Le atmosfere sono costantemente attraversate da una elettricità pungente e lacerante, come se la massa cerebrale fosse aggredita da una energia che deve necessariamente sfogare in qualche zona di rilascio. L’elettronica ambientale di Eugenio Caria si fa minimale, instabile, costantemente disturbata ma straordinariamente creativa. Ancora un gran bell’album.

Voto: 8/10
Felice Marotta

Audio

Video

Inizio pagina