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21 Febbraio 2016 , ,

Saffronkeira SYNECDOCHE

2015 - Denovali Records
[Uscita: 27/11/2015]

 #consigliatodadistorsioni    

 

Saffronkeira_SynecdocheUna delle caratteristiche del progetto SaffronKeira è l’approccio a una sperimentazione continua, avviata nel 2012 con il monumentale splendido doppio album “A new life” e proseguita nel 2013 con “Cause and Effect” realizzato insieme a Mario Massa. In A new life Eugenio Caria descriveva la vita come un equilibrio instabile, in cui la pressione di un mondo esterno, molteplice e caotico, si contrapponeva ad una vitalità interna generata dal determinismo biologico.

In Cause and Effect un jazz sperimentale unito ad una elettronica minimale descriveva i modi con cui le passioni creano varchi all’interno di un mondo governato dal rapporto tra causa ed effetto. Quest’ultimo “Synecdoche” si propone ancora una volta come metafora: la parte identifica il tutto. Nel fare questo SaffronKeira si fa aiutare da numerosi amici, molti dei quali appartenente alla famiglia Denovali. La sequenza dei titoli di Synecdoche segue una linea guida tracciata da figure retoriche e artifizi.

 

Si inizia con Gregueria (scritta insieme agli iraniani Siavash Amini e Idlefon) che propone atmosfere industrial velate da magnetismi esotici e si passa a Paragdimatic (composto con  il berlinese di origine greca Subheim) nel quale le ambientazioni futuristiche, vicine alle sonorità dei Boards of Canada, appaiono scosse da persistenti ritmi tribali. Le splendide tracce realizzate da Eugenio Caria e Witxes, Aforisma e Epifonema, trascinano l’ascoltatore all’interno di ambientazioni avvolgenti dense di atmosfere eteree debolmente vibranti. Risultati più ombrosi sono ottenuti in Syntagmatic scritto insieme a Field Rotation.

Gli esercizi retorici proseguono in forme notevolmente diverse con Ouevre (scritta con il violoncellista argentino Sebastian Plano) e Chthonian (realizzata insieme alla violinista e cantante austriaca Mia Zabelka), contraddistinta da colori cupi e malinconici la prima e da suggestive sperimentazioni vocali la seconda. Eugenio Caria completa l’album con due brani propri, Metonymy e Memory of Noone, che riprendono le ambientazioni drone-noise di A new life amplificandone il carattere più oscuro e inquieto. Synecdoche è un album che ha bisogno di numerosi ascolti per essere apprezzato al meglio, in cui tanti mosaici inizialmente sparsi si ricompongono progressivamente in un insieme organico. Un lavoro che esalta l’infaticabile creatività del musicista sardo.

Voto: 7/10
Felice Marotta

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