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21 Marzo 2017 ,

Presence MASTERS AND FOLLOWING

2016 - Black Widow Records
[Uscita: 26/11/2016]

#consigliatodadistorsioni

 

Un doppio album per celebrare venticinque anni di carriera ed una quanto mai inattesa ripartenza. Dieci inediti, tre rivisitazioni, sette tracce live ed una suite orchestrale che racchiude l’essenza di un significativo percorso artistico; è “Masters and Following” a decretare il ritorno sulle scene della formazione partenopea dei Presence, a quasi un decennio di distanza dal precedente “Evil Rose” (2008). Formatosi sul finire degli anni ottanta, il trio composto dalla talentuosa vocalist e pianista Sophya Baccini (nella foto sotto a destra), il polistrumentista Enrico Iglio ed il chitarrista Sergio Casamassima si è reso artefice della realizzazione di sei interessanti lavori di studio, proponendo di volta in volta uno sperimentale crossover tra elementi classico-sinfonici e tessiture oscuramente heavy dall'inequivocabile taglio progressive; a tal proposito esemplificativi appaiono produzioni quali “The Sleepers Awakes”, per buona parte registrato con l'ausilio della sezione archi dell'Orchestra Sinfonica del Teatro San Carlo di Napoli, e “Black Opera” del 1996 contenente l'eccentrico tributo a quattro romanze di Giuseppe Verdi.

 

presencefoto2Supportati dalla sezione ritmica formata dalle vecchie conoscenze Sergio Quagliarella (batteria) e Mino Berlano (basso), i Presence inseriscono nella scaletta del primo atto di “Masters and Following” tre persuasive cover, recuperando nei lontani settanta pietre miliari dei Judas Priest (Freewheel Burning) e degli Audience (The House on the Hill) oltre al colorato glam dei fratelli Mael (This Town Ain't Big Enough for the Both of Us). Le tracce inedite non si discostano dagli abituali clichè dark-prog della band; le evoluzioni canore della Baccini impregnate di aggressività e teatralità quasi liriche si stagliano sulle barriere innalzate dagli organi e le tastiere, rimanendo perennemente in bilico tra gotico e melodico. D'impatto si rivelano l'opener title-track, la slow ballad Now e Collision Course, decisamente l'episodio più convincente dell'album insieme al remake dedicato agli Sparks. 

 

La seconda sezione del disco, come detto precedentemente, è imperniata su una gradita testimonianza dal vivo che ripercorre in quattordici tappe la storia musicale di Sophya e soci. Appropriata la scelta dei brani riproposti, meno la risoluzione audio del documento che risulta di qualità non del tutto ottimale. E' stato piacevolmente coinvolgente ritornare a scrivere di un nuovo rilascio discografico da parte dei Presence quando oramai sembrava di averne perso completamente le tracce; l'ennesima operazione targata Black Widow non può che rallegrare i vecchi estimatori del gruppo, insinuando allo stesso tempo curiosità in ascoltatori neofiti. Varcate quindi, senza indugi, il suggestivo cancello di copertina; non ve ne pentirete. 

 

Voto: 7/10
Alessandro Freschi

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