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3 Giugno 2012 ,

Alessandro D'Iuorno HO CAPITO ABBASTANZA

2012 - Controrecords
[Uscita: 15/05/2012]

Alessandro-DIuorno-Ho-capito-abbastanza# Consigliato da DISTORSIONI

 

Firenze dopo essere stata regina del rock italiano negli anni ottanta, Litifiba, Diaframma, Neon e via dicendo, adesso sta riscoprendo anche il cantautorato, con validi artisti in rapido sviluppo. Di alcune valide interpreti vi ho già parlato giorni addietro, Marina Giaccio, Giorgia del Mese ed ultimo della serie Alessandro D'Iuorno, davvero un' altra bella scoperta. Per la Controrecords, più che un' etichetta un collettivo di artisti che si aiutano e collaborano in nome della musica di qualità, ed il cui nome riecheggia la storica radio libera fiorentina Controradio, un tempo voce gloriosa nella giungla  fm italiana, esce questo "Ho capito abbastanza", più che promettente esordio del giovane cantautore toscano.

 

Molto bella ed intimista l'immagine di copertina, un ritratto del nostro opera di Stefania Cosimelli, che ben rappresenta il contenuto del disco, un’opera introspettiva a tratti ma con una rabbia repressa non indifferente.  Significativa al proposito l'iniziale Siamo noi l'opposizione, meravigliosa ballad con splendide chitarre elettriche di  sostegno, un’intro che sa molto del Lolli magico dei settanta, e che si scioglie in un potente grido di ribellione 'ma io ce l'ho con te che ti servi di noi, che dici di essere di sinistra', appare velato ma chiaro il riferimento ad una classe politica allo sbando, quella dei Renzi, Bersani ed i finti comunisti.

 

Bello il rock uptempo di Nanananananà, con un esplicito invito al cambiamento, e l'ispirata ed amara Ci vendono l'ombra, 'sono stanco di cercare, sono malato interinale, ho un futuro a progetto' ovvero lo specchio perfetto dell'attuale  33% di giovani disoccupati o sottopagati. Da citare  anche il reading che apre Amico Mio, brano che profuma tanto di vecchio cantautorato, malinconiche invece Vorrei dirti che e Sarà l'autunno. I due brani che chiudono il disco sono anche tra i migliori dell'intera raccolta,  la ballata elettrica Un sogno,  'un manicomio di pazzi veri e urlo così forte che mi sveglio', per finire con Resisterò che riassume l'intero disco, la voglia di lottare e non arrendersi mai, 'alle vostre missioni di pace per l'oro nero, ai vostri prelievi di sangue su Radio Maria dico che non ho paura delle vostre bugie, io resisterò per me, perché ce l'ho nel cuore'. 

 

E' proprio dal profondo del cuore che Alessandro ha tratto l'ispirazione per queste dieci canzoni, ma non il solito cuore ed i soliti versi romantici e sdolcinati ma la consapevolezza di vivere una realtà malata da no future, infatti, usando le sue stesse  parole  'Aprire gli occhi a volte significa vedere cose terribili, cose che non si possono cambiare, cose che fanno rabbia e paura'

Ricardo Martillos
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