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Rashomon Ashcan Copy Film Music Vol. III

2019 - Cineploit
[Uscita: 25/10/2019]

Rashomon è un progetto di Matt Thompson dedicato unicamente alla riscoperta e alla rivalutazione di musiche di colonne sonore. Altri suoi progetti paralleli sono quelli di Zoltan e Cremator. In questi incredibili otto pezzi, già proposti in una prima versione vinilica per Hlava Temple e su CD per Paradigms Recordings, nel 2011, si reinterpretano le musiche di film mai pubblicati, sepolti nella memoria del tempo, perduti negli archivi cinematografici di Italia, Giappone e Stati Uniti. Bellissima e allusiva la copertina dell'album che omaggia il cinema di avanguardia russo e i fratelli Georgii e Vladimir Stenberg. In particolare parliamo di "Countess Shirvanskaya's Crime" del 1926, per la regia di Ivan Perestiani che gli stessi The Sound di Adrian Borland utilizzarono per il loro lavoro di esordio, "Jeopardy" (Korova, 1980). E il racconto del cinema per immagini, fatto dagli illustratori del periodo costruttivista, è in molti modi legato anche al sound che per altri versi rafforzava e sottolineava la forza espressiva della pellicola, completandola, conferendole carattere e magia evocativa. "Double Kill" è un film di Giovanni Grimaldi del 1968, un thriller che ha come sfondo una brutale storia di mafia. Il tema musicale è un funky groove incalzante che a tratti diluisce in atmosfere di oscura e inquietante straniazione. Poi c'è "Jigora", un monster movie giapponese del 1969. Il jingle jangle è pieno di effetti elettronici e spaziali cavalcate electro funk. Ancora c'è l'ambient ipnotico di "Rendevous With Hell" che ricorda molto i motivetti chill out e lounge cari a Stelvio Cipriani e Piero Umiliani. Il carillon distorto di "The Nightwatchman". "Red Gate" ("La Porta Rossa") è un altro film italiano del 1973 di Leopoldo Savona, regista dedito allo splatter più cruento a differenza dei suoi colleghi Argento e Fulci, molto più enigmatici e dediti a creare suspense. La musica però ricorda molto l'incalzare techno prog dei Goblin con le marcette gotiche e raggelanti del MiniMoog. "Hob Hurst's House" doveva occuparsi di esaminare il mistero delle sepolture neolitiche con grosse pietre nella zona del Derbyshire inglese. Produzione poi abortita ancora prima di vedere la luce. La colonna sonora era però molto valida, con tratti sperimentali e uso sapiente dell'elettronica con afasie minimali di grande effetto. Tutto rimasto anonimo e sepolto fino al valido lavoro di recupero di Thompson. Tra gli episodi più visionari e creativi c'è poi "Blue Mirror" che a tratti ci riporta all'evasione estatica della musica cosmica di Tangerine Dream e Popol Vuh. "Pacemaker" è un film americano di Frank Andresano che avrebbe dovuto raccontare la discesa agli inferi di un musicista perduto nel gorgo nero della droga. Anche il film, come più tardi lo stesso regista, furono ingoiati dallo stesso vortice della dimenticanza. Nel 1962 Andresano si suicida. La musica è distopica, fuori fuoco, stridente. Una nebulosa opprimente che stenta a mettersi a fuoco ed è rappresentata da frequenze basse e marziali che intrecciano un climax torbido e contorto che non lascia intravedere spiragli, proprio come nella storia narrata nel film di nicchia, caduto nel dimenticatoio e poi andato perduto.

Voto: 6.5/10
Romina Baldoni

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