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22 Dicembre 2014 ,

Godflesh A WORLD LIT ONLY BY FIRE

2014 - Avalanche
[Uscita: 06/10/2014]

 Inghilterra

godfleshworldlit_thumbSono trascorsi tredici anni dall’uscita dell’ultimo “Hymns” (2001), album che preannunciava la fine dei Godflesh ma che contemporaneamente avrebbe dato vita ad uno dei progetti metalgaze più intriganti di sempre (Jesu). Negli stessi anni e negli anni successivi la curiosità caleidoscopica di Justin Broadrick lo avrebbe portato a esplorare le zone di confine tra elettronica, industrial, drone-noise, dub, ambient e shoegaze, attraverso lo sviluppo di innumerevoli progetti paralleli (Council Estate Electronics, Greymachine, Pale Sketcher, Final, JK Flesh) sempre in bilico tra terra e cielo, demoni e divinità. Quest’ultimo “A World Lit Only By Fire”, anticipato dall’ottimo EP “Decline & Fall”, riprende le sonorità di “Streetcleaner” (1989), amplificate nelle sue forme più aggressive e nichiliste. New Dark Ages apre l’album con ritmi caratterizzati da forme essenziali e da una potenza meccanica fuori dal comune.

 

La pesantezza della voce/chitarra di Justin Broadrick e la ruvidezza del basso di Green restituiscono le atmosfere più oscure delle ere trascorse. L’oscurantismo religioso diviene ritualità meccanica. In Shut Me Down (uno dei brani più validi dell’album) il sound justinmeccanico acquista forme inumane mentre atmosfere soffocanti e claustrofobiche caratterizzano Obeyed.e Carrion. La conclusiva splendida Forgive Our Fathers amplifica a dismisura il senso d’inquietudine e d’angoscia esistenziale, recuperando in alcuni momenti la riflessività propria dei Jesu ma accentuando in altri momenti il nichilismo ed il senso di una deriva apocalittica. Da segnalare una splendida versione dub di Imperator che compare nella release giapponese dell’album. A World Lit Only By Fire costituisce una sorta di finestra sul passato dei primi Godflesh, una rilettura che ne amplifica il carattere minimale e brutale vicino per certi versi alle sperimentazioni di JK Flesh (“Posthuman”). Un album che tuttavia, a causa di molti passaggi convenzionali, riesce ad appassionarci solo in parte.

Voto: 6.5/10
Felice Marotta

Audio

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