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22 Agosto 2014

Album Covers Stories: Neon Park The Mothers of Inventions: Weasels ripped my flesh

1970 - Warner Bros. Records/ Bizarre

zappaWeasels ripped my flesh coverPersonaggio misterioso questo Neon Park, nel senso più Salingeriano del termine. Rare le fotografie, poche le interviste e le apparizioni pubbliche al punto che su questo nome d’arte vi furono varie illazioni e ipotesi sulla sua reale esistenza fino a congetturare erroneamente che dietro questa sigla elettricamente luminosa vi fosse un team di disegnatori e illustratori e non una sola persona. In realtà oggi sappiamo molto di più su Martin Muller artista grafico nato nel 1940 nella solare California e autore di memorabili copertine di album rock.  Cresciuto a Berkeley, lettore indefesso di Jack Kerouac (narra la leggenda che abbia letto On the road tredici volte di fila) dal quale verrà influenzato nelle tematiche che appariranno nei posters e nei manifesti che comincerà a disegnare negli anni sessanta a poco più di vent’anni nelle ore libere concesse dai mille lavori umili e non, fatti per mantenersi. Illustratore per Playboy, National Lampoon, Glass Eye, Dreamwork, per il collettivo freak di san Francisco Family Dog e per altri marchi giornalistici e pubblicitari Neon Park conosce però la fama e il successo con la realizzazione delle sue copertine di dischi freakyes, surreali e provocatorie.

 

zappaNeon Park fotoAutore grafico per David Bowie, Dr.John, Beach Boys, Lowell George e soprattutto per i Little Feat con i quali intraprenderà un lungo sodalizio (la copertina di Sailing Shoes è considerata tra le cento migliori al mondo), Neon Park, così soprannominato da un amico per la sua passione per i colori accesi e le luci sfavillanti dei tubi al neon, è però anche e soprattutto famoso per una delle cover più discusse, più conosciute e storiche del mondo del rock, quella di Weasels ripped my flesh delle Mothers of Inventions del geniale Frank Zappa. Vediamo quindi come andarono le cose. In realtà la copertina di Weasels… non è del tutto un’invenzione di Neon Park ma la lucidamente folle rivisitazione di due immagini pre-esistenti riunite in una sola. E’ il 1970 quando Zappa, sempre attento a come si muoveva il mondo artistico californiano, nota i disegni di Neon Park realizzati per il gruppo Dancing Food e se ne innamora. Ci sono quindi la telefonata e l’incontro di rito per stabilire il contenuto della copertina e Zappa lancia la sfida: per quell’album che sta per pubblicare vuole qualcosa di scioccante e provocatorio come la musica che contiene, Neon Park non chiede di meglio zappaMan's Lifee quando il musicista mostra una copertina della rivista Man’s Life che raffigura un uomo a torso nudo che si dibatte nell’acqua fino alla cintola assalito da un branco di donnole (weasels) che lo azzannano e lo feriscono su tutto il corpo chiede al disegnatore: “riusciresti a fare qualcosa di ancora più disgustoso?”.  La sfida è accettata, Neon Park si mette all’opera: il soggetto donnola c’è già, ora ci vuole un’immagine di contrasto in cui inserirlo e lo sguardo geniale dell’artista si ferma su una vecchia fotografia degli anni cinquanta che pubblicizza una marca di rasoi elettrici.

 

L’uomo che impugna il rasoio ha il viso sorridente e rassicurante, ben pettinato per la moda dell’epoca si rade soddisfatto del suo nuovo e moderno rasoio elettrico ed ecco che scatta in Neon Park la molla della trasgressione e della provocazione. Quel rasoio che sfiora dolcemente, accarezzandola, la guancia dell’uomo si trasforma, nell’illustrazione umoristicamente sarcastica di Neon Park, in una donnola feroce che lacera, ferisce e insanguina la carne del viso, nonostante l’imperturbabile sorriso e gli occhi dolci e cerulei,zappaPubblicità rasoio elettrico del personaggio raffigurato, come recita il titolo dell’album. Sia l’immagine che l’uso del fumetto (balloon) in cui sono rinchiusi il titolo e il nome del gruppo devono molto alla Pop Art di Roy Lichtenstein che racchiude, così come lo stile di Neon Park, quell’umorismo malizioso, a volte feroce e Popular come espressione di un’epoca e di una generazione di fumettisti e disegnatori. Alla stregua di autentico dipinto d’autore, quella copertina, cosa rarissima nel mondo della cover art, porta anche la firma del suo autore nell’angolo in basso a destra scritta in un bel blu spiccante e seguita dalla sigla in numeri romani XIII della quale mai nessuno è riuscito finora a decifrare il significato. Tra le altre curiosità di quell’immagine controversa ma che a chi scrive non ha mai suscitato certo l’idea scandalosa e scioccante che vi fu associata dai benpensanti americani ed europei, vi sono appunto quella del rifiuto iniziale della Warner Bros di pubblicare l’album con quella copertina non ritenuta idonea per gli standard abituali della casa discografica.

 

Narra la leggenda che un’assistente dei tipografi ai quali fu affidata la stampa della cover si rifiutasse persino di toccarla con le mani per il disgusto che provava. Zappa e Neon Park vinsero quella battaglia e la copertina uscì come la conosciamo, persero invece quella che zappaGerman Coverinizialmente prevedeva il solo fumetto col la scritta Rzzzz,come dicitura, ma la Warner questa volta impose a gran voce che titolo e autore fossero presenti sul front cover e Neon Park si inventò così gli altri due fumetti. Andò peggio in Germania dove la copertina giudicata di cattivo gusto ed oltraggiosa fu sostituita da un’altra (quella qui a sinistra: assolutamente brutta e molto più di cattivo gusto a parere di chi scrive) di un certo Didier Boè raffigurante una bambola di metallo sanguinante incastrata in una trappola per topi e che Zappa si rifiutò sempre di approvare. Al di là di questa storica e controversa copertina, ripresa ed omaggiata in tutto il mondo (anche in Italia in una famosa copertina del mensile di fumetti Frigidaire) che gli diede la fama Neon Park, continuò a lavorare nel giro dei fumetti americani underground collaborando con il grande Robert Crumb (autore tra l’atro della copertina di Cheap ThrillszappaFrigidaire di Janis Joplin), inventandosi la serie delle anatre pin ups ispirate alle vamp degli anni quaranta e lavorando in pubblicità per stazioni radio indipendenti e per riviste di fumetti giapponesi. E’ nel 1983 che comincia ad avvertire quel disturbo alle mani che progredirà malignamente portandolo a una paralisi progressiva (la famigerata SLA) e inarrestabile che gli impedirà di lavorare e lo condurrà alla morte il primo settembre 1993 a soli cinquantatre anni. Frank Zappa lo seguirà dopo soli tre mesi. Nel 1997 i Little Feat pubblicano il loro secondo doppio album dal vivo che per omaggiare la memoria dell’amico e autore di tutte le loro copertine (tranne il primo album) intitoleranno Live from Neon Park. Nel 2001 esce un bel libro sull’arte grafica di Neon Park dal titolo "Somewhere over the rainbow: the art of Neon Park" edito da Last Gasp di San Francisco. La copertina del volume è Weasels ripped my flesh.

Maurizio Pupi Bracali
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