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18 Marzo 2017

Cheetah Chrome Motherfuckers THE FURIOUS ERA 1979 -1987

6 Marzo 2017 - Area Pirata

#consigliatodadistorsioni

 

Esattamente a trenta anni dal loro scioglimento finalmente vede la luce la ristampa dei dischi dei pisani Cheetah Chrome Motherfuckers, o più semplicemente CCM, band di culto della scena hardcore, che nel corso dei suoi otto anni di attività si è guadagnata grande rispetto e seguito sia in patria che all'estero. Non ci sbagliamo a dire che questa splendida edizione curata da Area Pirata renderà felici molti appassionati, che in tutti questi anni hanno dovuto far riferimento al mercato del collezionismo o accontentarsi di qualche bootleg delle loro infuocate esibizioni live. Felici i fan lo saranno anche perché questa ristampa risponde perfettamente a tutti i requisiti necessari: completezza, c'è tutto il materiale ufficiale edito dalla band, rigore filologico, il materiale è ordinato cronologicamente e riproposto esattamente com'era apparso all'epoca, esaurienti note informative, ricco apparato fotografico e, soprattutto, eccellente qualità del suono, frutto di un lavoro attento e scrupoloso. Per scrivere questa recensione ci siamo avvalsi dell'ottima edizione in doppio vinile, ma non c'è motivo di dubitare che anche quella in cd mantenga intatte queste qualità. A ulteriore garanzia va detto che sia pure a distanza di trent'anni durante i quali ogni membro ha preso strade diverse, per questa edizione il modus operandi dei CCM non è cambiato: controllo collettivo e totale sulla produzione e scelte concordate democraticamente fra tutti.

 

E allora non resta che buttarsi nell'ascolto di queste 34 tracce (l'edizione in cd contiene sei brani inediti in più rispetto a quella in vinile, fra cui l'infuocata e vulcanica Naymiorengekkio, ripresa da un'esibizione live) che hanno segnato un momento importante nella storia del rock furioso e radicale, quello che non accetta compromessi, che non fa nulla per piacere. I CCM furono davvero una macchina da guerra, chi ha visto un loro concerto non può che essere rimasto colpito dalla foga e dalla forza impressionante del loro impatto sonoro, non solo la voce sconvolgente e furiosa dell'inconfondibile Syd, ma anche i violenti e rabbiosi riff di chitarra e la tellurica sezione ritmica hanno lasciato un'impronta difficilmente cancellabile. Anche per gli stessi musicisti l'esperienza dei nove anni con i CCM deve essere stata così totale e coinvolgente da averli completamente spremuti, tanto che nessuno di loro ha poi proseguito una carriera musicale, tranne il solo Dome La Muerte che però aveva abbandonato il gruppo nel 1982 per unirsi ai Not Moving. “The Furious Era 1979-1981” consente anche di apprezzare l'evoluzione qualitativa della band partendo dai fulminanti e, secondo l'estetica punk, brevissimi brani degli esordi come 400 Fascists, probabilmente il primo brano autoprodotto della scena hardcore italiana, a “Into The Void”, l'unico lp pubblicato dalla band e ovviamente qui riprodotto integralmente, nel quale, pur non perdendo nulla della loro fulminante carica energetica, si nota una sempre maggiore attenzione nella costruzione dei brani e una raggiunta maturità musicale, ne è un esempio Crushed By the Wheels of Industry con i suoi cambi di ritmo e la citazione-omaggio agli Area dell'Internazionale, non a caso per la musica dei CCM fu creata la definizione, apparentemente contraddittoria, di symphonic hardcore. 

 

Ignazio Gulotta

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