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27 Marzo 2013 , ,

Donovan SUNSHINE SUPERMAN

1966-1967 - Epic/Beat Goes On/Bang On

donovan1966 sunshinesupermanDONOVAN

 

Donovan Leitch é un artista che sarà per sempre legato alla classica immagine e filosofia hippie dei 60s. Filosofia che ha sempre e subito abbracciato senza esitazione fin dall’inizio, tanto che si puó parlare di un precursore piuttosto che di un opportunista. La sua visione pastorale, spirituale, magica del mondo è stata in passato a volte ridicolizzata con superficialità, ma forse oggi ne abbiamo bisogno piú che mai ed andrebbe riscoperta e rivalorizzata. Nel suo periodo piú creativo, in particolare tra la fine del 1965 ed il 1968, ha partorito un’incredibile serie di magnifiche opere musicali forse poco conosciute, spesso sottovalutate o fraintese, proprio come il suo autore! Cercheremo in questa sede di iniziare a porvi rimedio, raccontando la genesi ed il difficile parto di “Sunshine Superman”, il suo terzo album. Siamo nell’agosto del 1966: esce “Revolver”, un notevole passo in avanti tanto che da molti é considerato ancor oggi il miglior album dei Beatles, nonostante il successivo “Sgt. Pepper” verrá poi citato come la vetta massima raggiunta dai Fab Four; raccoglierá nel tempo anche una fitta schiera di detrattori, peró questa é un’altra storia.

 

DONOVAN, LA SUMMER OF LOVE, LA PSICHEDELIA

 

Proprio mentre registravano Pepper nell’estate del 1967, la famosa Summer of Love, accanto negli studi di Abbey Road un altro capolavoro veniva alla luce, il debutto a 33 giri dei Pink Floyd guidati da Syd Barrett, “The Piper at the Gates of Dawn”. Sono solo due degli album piú famosi di un periodo meraviglioso ed irripetibile in cui gruppi giá affermati ed altri nuovi daranno il meglio di se stessi, la lista é lunga. Nel corso di un anno si era avanzato tantissimo nell’ambito musicale pop, da un mese ad un altro, a volte nelle spazio di pochi giorni: gli artisti spesso si influenzavano a vicenda, a volte attingevano alle stesse fonti, altre collaboravano tra di loro creando dei veri e propri capolavori che hanno resistito all’erosione del tempo. E Donovan, “l’imitatore britannico” di Dylan, cosa stava combinando? Quell’etichetta un po’ ingiusta e scomoda purtroppo é rimasta, e perdura con eccessiva leggerezza nella convinzione di chi ha preferito non avvicinarsi troppo ad investigare i solchi dei dischi prodotti dal nostro menestrello nato in Scozia ma emigrato in Inghilterra all’etá di 10 anni. Dopo un paio di albums, vari 45 ed EP tutti usciti nel 1965, dove era giá evidente per chi avesse orecchie che Don aveva molto piú da offrire e che la sua sensibilitá e poesia erano di ben altro stampo di quella di Dylan, inizia per l’artista un periodo molto interessante ma anche piuttosto confuso.

 

Se si pensa che nell’Inghilterra 1966-1967 ben pochi suoi dischi verranno pubblicati ci si può fare un’impressione sbagliata, specialmente se lo si confronta con quello che successe in USA. Quando finalmente l’album “Sunshine Superman” verrá pubblicato in Inghilterra, a quasi due anni dal suo precedente LP “Fairytale”, siamo nel giugno 1967, Revolver aveva quasi un anno, “Aftermath” dei Rolling Stones era stato pubblicato ancora prima e persino “Between the Buttons”(sempre degli Stones) era giá uscito da mesi. Sgt. Pepper vedrá la luce lo stesso giugno e Piper at the Gates of Dawn lo seguirá un paio di mesi piú tardi. Cioè Donovan ci aveva messo almeno un anno mezzo per completare il suo terzo album, un bel disco che peró rivelava l’influenza degli enormi passi avanti  intrapresi da vari artisti in quegli ultimi 18-24 mesi, soprattutto  dai Beatles.  Eh sí, l’impressione era proprio che Donovan ora stesse imitando altri, non piú Bob Dylan, dando un tocco ancora piú pop con tinte psichedeliche alle sue canzoni, adattandosi alla moda vigente nel 1967. Non é forse così che si pensa ancor oggi, dopo oltre 45 anni da quegli avvenimenti? In realtá la storia é ben differente.

 

LA STORIA DI  "SUNSHINE SUPERMAN"

 

donovan-sunshine-superman-epic-4Dall’altra parte dell’Atlantico infatti, l’album “Sunshine Superman” era giá uscito, addirittura quasi un anno prima, verso la fine d’agosto del 1966, appena preceduto da Revolver, non a caso citato all’inizio, che avrebbe tranquillamente potuto anticipare dato che Donovan aveva giá finito il suo nuovo LP a maggio di quell’anno proprio quando i Beatles stavano lavorando al loro capolavoro. Ben presto sempre e solo in USA, seguirá l’album “Mellow Yellow” (marzo 1967) e a fine anno sará completato il doppio “Wear your love like heaven” che uscirá anche in UK all’inizio del 1968. Certo, dando un’occhiata alla discografia UK di Donovan e paragonandola con quella USA c’é da perdersi, soprattutto considerando che spesso gli album esclusivamente americani di vari artisti d’oltremanica venivano messi insieme senza troppe considerazioni, racimolando brani da 45, editando brutalmente alcuni, e la conclusione era ed é che spesso si tratta di dischi di minore importanza. Nel corso del 1966 solo brani estratti dai suoi primi due album usciranno in Inghilterra ed Europa in forma di 45 ed EP, e bisognerá aspettare fino alla fine dell’anno per la pubblicazione del nuovo 45 Sunshine Superman giá numero 1 in USA ed uscito 5 mesi prima. Raggiungerá il 2° posto delle classifiche britanniche.

 

Sunshine Superman cosí come venne pubblicato in USA é un album favoloso che lungi da essere un tentativo di saltare sull’ultimo vagone del treno della Summer of Love, come si poteva aver pensato all’epoca della sua pubblicazione in UK, raccoglie ed anticipa sonoritá che altri stavano timidamente cominciando ad esplorare.Vale la pena ricordare ad esempio che i Beatles avevano introdotto il sitar nell’ambito Pop con Norwegian Wood proprio alla fine del 1965 e solo qualche settimana dopo in febbraio 1966 Donovan giá si esibiva dal vivo accompagnato dal fedele Shawn Phillips al sitarDon recording presentando al pubblico americano le sue nuove composizioni e facendo anche apparizioni televive come quella nel programma Rainbow Quest di Pete Seeger in aprile. Paint it black verrá registrata in quel periodo ed uscirá poi in maggio 1966. L’idea iniziale era probabilmente che Superman uscisse giá nei primi mesi del ’66, peró problemi legali dovuti all’apparizione di Allen Klein come business manager complicarono il tutto. Come giá dimostrato in pezzi come Sunny Goodge Street sul 2° LP, Donovan stava avanzando in una direzione tutta sua, incorporando venature jazz e dipingendo un mondo pieno di magia.

“The Magician he sparkles in satin and velvet /  You gaze at his splendour with eyes you’ve not used yet / I tell you his name is love, love, love…”

 

Verso la fine del 1965 era giá pronto ad intraprendere ed anticipare certe sonoritá piú psichedeliche grazie alla collaborazione di session men tra i quali spiccano Jimmy Page e John Paul Jones. Fondamentali nel dar forma alle nuove idee di Donovan furono Mickie Most, il nuovo produttore con vari successi da classifica alle spalle, tra i quali gli Animals che non caso registreranno Hey Gyp di Donovan e l’arrangiatore/musicista John Cameron. Purtroppo proprio la nuova collaborazione con Most che aveva un contratto con la EMI ed era legato a Allen Klein produsse problemi seri. I problemi legali donovanche ne scaturirono per essere passato ad un nuovo produttore/manager ed una nuova etichetta in USA, la Epic, fecero sì che l’uscita di qualsiasi disco venisse ritardata per mesi in UK dalla Pye, la sua etichetta discografica originale, che avendo i diritti di pubblicazione dei primi due LP poteva solo mantenere in vita il catalogo di Donovan diventato proprietá loro tirando fuori ad esempio come nuovo 45 giri Josie preso addirittura dal 1° LP!

 

 

SUNSHINE SUPERMAN: I BRANI

 

Le prime registrazioni del nuovo album risalgono a poco prima del Natale 1965  e sará negli studi EMI di Abbey Road a Londra che verrá completata proprio la title track Sunshine Superman uno dei pezzi piú noti e brano d’apertura dell’album. Nonostante la parola sunshine si riferisca all’acido, LSD, questo fatto non era di dominio pubblico e fortunatamente non ebbe nessun problema di censura vendendo invece milioni di dischi. É in fondo una canzone d’amore: l’ispirazione della canzone - a detta di Donovan - e della maggior parte dei suoi lavori fino alla fine dei 60s é Linda Lawrence, ex di Brian Jones con cui ebbe un figlio, conosciuta nel 1965 durante una delle sue prime apparizioni al celebre Ready Steady Go! che lo lanció a livello nazionale in UK ancor prima che avesse dischi pubblicati. Sará solo col finire dei 60 che ritorneranno insieme per sposarsi nel 1970 restando inseparabili fino al giorno d’oggi. Il secondo brano del disco non fa un mistero didonovanssversioneuk questa ispirazione: Legend of a girl child Linda é lunga quasi 7 minuti e sará uno dei primi ad essere registrato all’inizio del 1966 durante le prime session.

 

Siamo in pieno territorio fantastico, non é necessario conoscerne il testo, la musica vi guiderá come in un sogno in un luogo magico. Dopo una pausa l’album verrá completato nei Columbia Studios di Hollywood in aprile-maggio approfittando di una serie di date che vedrá Donovan esibirsi al club The Tripin Sunset Strip a Los Angeles, immortalato nella canzone omonima che sará il lato B di Superman, il cui titolo non lascia dubbi ed é un riferimento non solo al noto club e ad un trip vero e proprio avuto durante quel soggiorno Californiano, ma anche all’emergente esperienza psichedelica in generale. “What goes on? I really wanna know...”. Un brano decisamente piú rock, cosí come la ben nota Season of the Witch ed un’ incredibile prima versione di Superlungs. Il testo iniziale di quest’ultima molto probabilmente fu una delle ragioni per escluderla dall’album e la sua successiva pubblicazione tardó tre anni, quando sará rifatta per l’album “Barabajagal” del 1969 con ‘painting sky’ rimpiazzante nel testo ‘getting high’. “She's too busy getting high / With her classmates in school”.

 

In quel breve periodo a L.A. Donovan, assistito tra gli altri da Shawn Phillips al sitar, che aveva giá conosciuto in Inghilterra l’anno prima ed era divenuto un fedele collaboratore, Don with rickenbacherregistró la maggior parte dei pezzi che costituiranno il nuovo album. Three King Fishers e Ferris Wheel hanno un’atmosfera esotica ed ipnotica grazie al sitar di Phillips ed una favolosa sezione ritmica; seguono nell’album la giá citata A legend of a girl child LindaBert’s Blues conclude il lato A del disco ed é un omaggio all’amico e favoloso chitarrista Bert Jansch, altro nativo di Glasgow, Scozia. Atmosfere sognanti, influenze jazz anche grazie al contrabbasso di Danny Thompson futuro compagno proprio di Jansch nei Pentangle. É un pezzo che Donovan giá presentava dal vivo solo con chitarra verso la fine del 1965 ed uno dei primi ad essere registrato a Londra agli inizi del 1966. Il lato B si apre in maniera molto piú grintosa con le giá citate Season of the Witch e The Trip. Si ritorna ad atmosfere decisamente piú folk, medievali e ad un mitico passato celtico tanto caro a Donovan con Guinevere per poi passare a The Fat Angel scritta come omaggio a Mama Cass Elliott, una canzone che addirittura cita i quasi sconosciuti - allora - Jefferson Airplane:“Fly Jefferson Airplane get you there on time”.

 

Nell’estate del 1966 non erano esattamente ancora cosí noti, specie fuori di San Francisco ed il loro debutto a 33 giri pre-Grace Slick uscí proprio tra Revolver e Superman! Non a caso diventerá subito parte del loro repertorio live: la si troverà incisa nell’album live “Bless Its Pointed Lottle Head” (1969)Il finale quasi epico é dato da Celeste: si conclude in questo modo quello che lo stesso Donovan considera il suo capolavoro. Da notare che la versione inglese di Sunshine Superman non solo uscí con un ritardo clamoroso ma con una copertina completamente differente. L’ordine dei brani fu cambiato, tre non furono inclusi e al loro posto si trovano ben cinque pezzi presi dall’album “Mellowdon 1965 Yellow” che uscí solo in USA, in fondo un po’ il contrario di quello che succedeva con gli album americani di vari gruppi inglesi. I cinque brani in questione sono: The Observation, Writer in the sun, Hampstead Incident, Sand and Foam, Young Girl Blues. Nel 2011 é uscito uno stupendo CD doppio che include inediti tra le quali spicca la citata Superlungs e che si puó trovare ad ottimo prezzo: ovviamente é consigliatissimo. Il 3 giugno 2011 infine  “Sunshine Superman”  fu riproposto per intero dal vivo al celebre Royal Albert Hall di Londra su richiesta di Linda.

 

 

Aldo Reali

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