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29 Novembre 2018 , ,

Chris Cornell: "CHRIS CORNELL" Ristampe, Antologie, Box

16 Novembre 2018 - A&M / Universal - 1 CD, 2 LP, 4CD Deluxe - Super Deluxe Box Set

 

cornellChi ama il rock e aveva 20 anni nel 1990 probabilmente non ha ancora metabolizzato la scomparsa di Chris Cornell, una assenza che va oltre il valore artistico ma rasenta il mito,  come è accaduto per molti dei musicisti morti prematuramente. Quando un artista del suo calibro ci lascia, non è di vita o di morte che si parla, ma di vuoto, di silenzio. Quel silenzio in cui sono piombati tutti i suoi fan dal giorno della sua morte. Da quella notte non c’è più quell’urlo ancestrale, profondo e soave desiderio di chiamarci alla fratellanza. Non c’è più il semidio cool a torso nudo sul palco. Non c’è più il blues impercettibile dell’outsider della periferia di Seattle, il sound bianco e nero come i suoi testi, non ci sono più le sue parole di morte e vita, di amore e solitudine. Quelle parole che lette ora risultano profetiche.

 

Un profeta, icona di un moderno Gesù Cristo in posa o martire di una apocalisse rock? Forse, ragionando fuori dai clichè del rock and roll, era semplicemente un ragazzo della periferia di una grande città industriale del nord-america, figlio di una famiglia numerosa che ha trovato nella musica la ragione per riuscire a deviare da un percorso cc-sdxgià scritto, fatto di lavoretti sottopagati e abuso di sostanze e a diventare la voce di una generazione. Certo è che Cornell, con i suoi Soundgarden, ha segnato la rotta, senza di lui probabilmente non avremmo avuto la scena di Seattle, il grunge, né tantomeno i Nirvana (per stessa ammissione di Kurt Cobain). O forse li avremmo avuti comunque, poco importa. Ciò che conta è che Cornell è sopravvissuto a tutto tranne che a se stesso. Proprio quando aveva messo a posto le cose con i Soundgarden, tornato in tour con i Temple of the Dog, pubblicato l’ultimo album solista, si è arreso alla vita, sconfitto da quegli stessi demoni che popolavano i suoi testi. Forse con l’uscita di questa raccolta si prova a mettere a tacere questo silenzio, forse si tenta di tornare ad udire quell’urlo che si è spento la notte tra il 17 e il 18 maggio 2017  in un hotel di Detroit. Elaborare un lutto è lungo e doloroso, forse la terapia passa anche attraverso questo cofanetto celebrativo dal titolo “Chris Cornell” che ripercorre tutte le tappe della sua carriera.

 

chrisLa sequenza dei brani parte dagli esordi con i Soundgarden e successiva reunion, fino alla carriera solista, passando per Temple of the Dog e Audioslave. La retrospettiva è uscita in versioni CD singolo, 2 vinili e cofanetto di 4 CD: in aggiunta il boxset Super deluxe in vendita solo sul sito ufficiale dell’artista al costo di 300 dollari + spese di spedizione. La quantità del materiale al suo interno è enorme ma i dubbi sorgono nel giudicare la valenza musicale dell’iniziativa che lascia perplessi, così come è avvenuto per i numerosi eventi che si sono susseguiti dopo la sua morte, statua compresa e ci si chiede se un artista schivo come lui avrebbe voluto tutto ciò. Sembra quasi che la moglie stia tentando di dargli quella notorietà che lui in vita ha sempre rifuggito. Chris Cornell  è stato un musicista geniale, il manifesto per migliaia di giovani della X Generation: questa uscita discografica rischia di rivelarsi un boomerang e di allontanarci dalla sua vera anima artistica.

 

ccLa tracklist dei 4 CD della versione cofanetto contiene una raccolta di tutti i maggiori successi dei Soundgarden, live, versioni acustiche e b-side, l’unico vero inedito è When Bad Does Good (accompagnato dal video strappalacrime nel quale il figlio Chris junior interpreta un paperboy fra le strade di Seattle). Prosegue con Temple of the Dog e Audioslave e con la sua carriera solista. Nel primo CD le chicche sono il tributo a Jimi Hendrix (Hey Baby) suonata dai M.A.C.C: (acronimo di McCready, Ament, Cameron, Cornell) e Ave Maria suonata con Alain Johannes e Natasha Sneider.  Nel 4° CD un live dei Soundgarden del 1992 e alcuni brani del live degli Audioslave a Cuba più le cover di Nothing Compares To You di Prince, A Day In The Life dei Beatles e Thank You dei Led Zeppelin.

 

A conti fatti, una pubblicazione di cui 229158_10465179686_5971_nnon si avvertiva la necessità, soprattutto nell’era di internet, ma si sa, per i fan il processo di accettazione di una perdita passa anche da queste cose, in fondo Christopher John Boyle Cornell non tornerà e il suo ricordo continuerà a vivere nelle nostre vite musicali con o senza cofanetti celebrativi.

 

Nino Colaianni

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