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4 Dicembre 2013

Frank Zappa VENT’ANNI SENZA ZAPPA (1940-1993)

2013 - Verve, Bizarre, Rykodisc, Zappa Records

zappa-3-bio-milesDiscernere di Frank Zappa e della sua storia artistica e di vita  è impresa ardua perchè parliamo di un uomo e di un artista dalla creatività immensa e in continua evoluzione, che ha aperto nuove porte verso un certo modo di vedere e sentire la musica, di concepire l’arte e sdoganando dei clichè  ha reinventato il modo di fare musica e di essere artista. Il 4 dicembre 2013 ricorre il ventennale della sua morte, avvenuta nel 1993. Vent'anni e non sentirli è il caso di dire. Zappa per chi lo segue e lo apprezza non è mai morto, talmente è vivo il suo ricordo e attuale il patrimonio artistico che ha lasciato. Frank Vincent Zappa nasce a Baltimora (Maryland) il 21 dicembre del 1940. Il padre, al secolo Francesco Zappa, di chiare origini italiane e la madre Rose Marie Colimore (origini francesi e italiane), giravano l’America per via del lavoro (per conto del Governo) di lui. Per Frank lo spostarsi continuamente era anche un modo per combattere gli acciacchi di una salute cagionevole. Per questo motivo alla fine la famiglia sceglierà di stabilirsi nella calda California. Qui Frank frequenterà le scuole ma soprattutto comincerà ad entrare in contatto con l’ambiente fertile e stimolante dei sobborghi losangelini, nei quali pullulava già una cultura sotterranea che affascinava e influenzava nel bene e nel male la vita di molti giovani dell’epoca. Proprio in questi sobborghi Frank si approccerà alla musica, prima suonando la batteria poi passando alla chitarra. Nasceranno le prime esperienze in band locali.

 

La nascita dei Mothers of Invention e il primo album Freak Out

 

mothersDopo il diploma, a causa dei continui litigi con un padre opprimente, e deciso a gettarsi a capofitto nella vita di Los Angeles, Frank andrà a vivere da solo in uno studio di registrazione, che diventerà la sua casa e il suo luogo di lavoro. Lì tenterà tra tante fatiche e privazioni di sbarcare il lunario con piccole produzioni hardcore e  musiche per film di serie c, che gli permettevano di mettere a frutto la sua grande passione per il cinema e la musica. Era un periodo, dirà lui più in là, di grandi cambiamenti e di grande fermento, di assoluta incoscienza e allo stesso tempo di eccitazione e pieno di sogni e progetti. Tutto sembrava possibile. Durante quella vita arrancante (Frank a 19 anni si era nel frattempo sposato) e stimolante, il giovane Zappa quasi per caso e dopo l’incontro con i musicisti Elliott Ingber, Roy Estrada, Jimmy Carl Black, Don Preston, tutti provenienti dal jazz e contaminazioni varie, formerà il suo primo vero gruppo, dando vita al progetto Mothers, poi divenuto The Mothers of Invention, dall’incontro con l’etichetta Verve. Con i Mothers, Frank si esibisce nei locali del Sunset Boulevard più in voga del periodo, come il  Sunset Strip e il Whisky a Go Go, luoghi di incontro di tante band simbolo dei sixties (e poi del Flower freakoutPower):  Byrds, Turtles, Love, Doors (ancora sconosciuti) e tante altre. Le esibizioni dal vivo servirono ai  Mothers (e a tutte le band di quegli anni) per forgiarsi.  In quel periodo avviene l’incontro con Tom Wilson della Verve (etichetta jazz), produttore tra gli altri di un certo Bob Dylan. I Mothers of Invention sotto la Verve registreranno il loro album più famoso, che gli ha procurato una fama planetaria.  Il disco, un concept  dal titolo “Freak Out”, già per il fatto di essere un doppio album era innovativo. All’epoca erano impensabili dei dischi doppi. Freak Out risulterà infatti il secondo doppio album della storia, dopo quello di Dylan “Blonde on Blonde”.  Freak Out! vede la luce nel 1966: un disco energico, pieno di contaminazioni e di contenuti. In Freak Out Zappa racchiuderà tutte le esperienze di vita e musicali assorbite in quell’esaltante periodo californiano, tra beatnik e freak, periodo che preannunciava l’esplosione della Summer of Love. Zappa nel disco, oltre ad ironizzare sulla musica rock degli anni 60, diede delle prime forti picconate all’impalcatura, solida fino a quel momento, della società americana, ma anche alla controcultura che proprio in quegli anni stava per raggiungere l’apice, prima di dissolversi nel nulla o quasi dopo il 68, ad essa Frank non si sentì mai legato. C’era tutto in Freak Out, la genialità musicale e avanguardista di Frank Zappa, laThe+Mothers+of+Invention+motherssdfs grande intelligenza e capacità di lucida critica sociale. Si passa da brani impegnati, che trattano di temi razziali o politici, a brani pop, con la contaminazione naturale tra jazz, free jazz e blues, a farla da protagonista. In Freak Out! c’è anche viva l’idea di musica per Zappa, l’assoluta mancanza di barriere e distanze tra musica ricercata e musica pop, quanto invece un incontro che diventava simbiotico tra vari generi fino a quel momento tenuti a grande distanza. Era l’anima sciattona e fricchettona di Zappa che prendeva vita nei suoi componimenti, nei testi irriverenti e lucidi (che si discostano dalle tendenze psichedeliche e acide che si andavano formando in quel periodo e che daranno vita a musica e testi visionari, aiutati dall’uso smodato di droghe delle quali Zappa non fece mai uso e che condannava), strampalati e sulfurei. Un album ancora oggi modernissimo, che ha influenzato molto la musica di quegli anni e anche quella più recente. Mostri sacri come i Beatles sono stati illuminati da Zappa. Paul McCartney affermò spesso negli anni che il loro Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band era era stato fortemente ispirato da Freak Out.

 

Absolutely Free e Uncle Meat

 

 zappa-freeNel 1967 sarà la volta del secondo disco di grande successo per i Mothers of Invention: “Absolutely Free”. Album ancora una volta, forse per certi aspetti più del precedente, assolutamente istrionico e fuori dagli schemi, nel quale Zappa tratta gli argomenti molto dibattuti in quel tempo: dalla guerra in Vietnam alle politiche nixoniane, gli hippies e la controcultura. Un affondo anche alle radio, da lui odiate. Il tutto fatto con genialità, mescolando come in Freak Out canzone e canzonetta demenziale, nascondendo tra un brano e l’altro messaggi subliminali e utilizzando tempi dispari e insoliti. Questa la classica formazione delle Mothers Of Invention presente in Absolutely Free: Frank Zappa/guitar, vocals - Ray Collins/vocals - Roy Estrada/bass - Don Preston/keyboards - Bunk Gardner/saxophone - Jimmy Carl Black/drums - Bill Mundi/drums. Dopo i primi due album, la creatività straripante di Frank lo porterà gradualmente a distaccarsi dal concetto di band (anche se non lascerà mai del tutto i Mothers) e dalle limitazioni che un progetto corale poteva portare alla creatività, e inizierà a comporre sempre più spesso da solo. Usciranno dal 68 in poi i suoi primi lavori da solista di fatto. Tra tutti “Uncle Meat” (uscito nel 69 che contiene nella riedizione in cd il brano Tengo 'na Minchia Tanta  nel  quale Zappa  ricorda le sue origini  siciliane. Origini ricordate anche in “The Yellow Shark” e nel brano strumentale Questi Cazzi di Piccione), è probabilmente il disco migliore di Zappa, nel quale l’artista continua la sua ricerca e contaminazione sonora in un miscuglio di sonorità free jazz, rock’n roll e classiche, ezappaunclemeat omaggi al compositore contemporaneo Edgar Varese (suo grande mentore), Jimi Hendrix,  Charles Mingus, Igor Stravinsky e altri. Un album marcatamente satirico, che parla ancora del mondo delle groupie, registrato su mixer a 12 piste e con varie tecniche particolari per creare il suono voluto da Frank, sovraincisioni, utilizzo di strumenti inusuali, rallentamenti e accelerazioni. A chiudere Uncle Meat sarà King Kong, brano titanico di diciotto minuti, diviso in sei parti. Uncle Meat in origine doveva essere la colonna sonora di un film (omonimo) di Frank Zappa che non uscì mai.

 

La Summer of Love secondo Zappa, Hot Rats

 

zappamoneyArriva intanto l’anno clou della psichedelia nell’arte e nella musica in particolare. Il 1968  vede infatti il fiorire di una serie di album che cercano in maniera più o meno sentita e naturale di cavalcare l’onda psichedelica, trascinante quanto fugace. Se altre band si distinsero in quel periodo per aver dato alla luce dischi davvero sui generis,  Zappa non poteva essere da meno. Uno sperimentatore ossessivo come lui non poteva passare in silenzio da quel periodo che avrebbe comunque lasciato nella musica un segno evidentissimo. Nasce così  “We’re Only In It For The Money”, il suo terzo album, passato forse alla storia più per la copertina che richiama nella solita maniera sarcastica di Zappa, quella famosissima di Sgt. Pepper dei Beatles, che vede l'ingresso nell'ensemble di quello che sarà uno dei più fidati e stretti collaboratori di Zappa, Ian Underwood (winds, keyboards). In realtà di psichedelico non ci sarà tanto in questo disco, o meglio dire, Frank Zappa era già psichedelico a modo suo, visionario e avanti alle tendenze del momento. Registrò un disco sconclusionato apparentemente e slegato, con poche canzoni vere e proprie. Era quasi un spezzone di teatro in musica, parodia del Sgt. Pepper e in generale della società statunitense di quegli anni. Condannava l’uso delle droghe che mangiavano il cervello dei giovani e storpiavano la realtà. Evidenziava la pericolosità del consumismo e in generale di un modello sociale, quello americano, per lui superficiale. Il disco verrà censurato in alcune parti ritenute offensive e pubblicate poi negli anni successivi. Sempre nel 68 uscirà “Lumpy Gravy”, primo album ufficiale da solista di Zappa. Un disco orchestrale molto complicato ed elaborato in origine, che per questo motivo fu poi modificato nella versione pubblicata. Ne uscirà un lavoro completamente diverso dall’originale. In Lumpy Gravy, Zappa continuerà a trattare i temi del disco precedente, costruendo una sorta di scatola sonora ad incastro surrealista con la musica che veniva inframezzata da dialoghi bizzarri. È la versione acerba dell’idea musicale, colta, chezappascruising Zappa svilupperà negli album successivi. “Cruising With Ruben & the Jets” targato 68 è il primo disco, almeno dichiaratamente, in stile Doo-Wop, nel quale Frank Zappa omaggia un genere che per lui era alla base di tutta l’evoluzione musicale americana e che aveva sempre amato. Cruising With Ruben & the Jets nacque per caso, da una chiacchierata sulla musica degli anni 50 fatta in sala di registrazione da Frank e amici, alla quale seguì una jam che ispirò Zappa a tal punto che il giorno dopo si presentò in sala con alcune partiture  ispirate allo stile vocale degli anni 50. Ruben & the Jets era il nome della inesistente band dietro cui si celarono Frank e compagni. Molti gli standard che ispirarono il disco come il classico So Fine di Johnny Otis, alla quale si rifà il ritornello di Cheap. In questo disco Zappa attraverso i testi demenziali cerca di prendere in giro le canzoni d’amore, ritenute da lui parte di quel sistema americano che storpiava la realtà e illudeva la gente. “Hot Rats”, dedicato al figlio appena nato Dweezil Zappa, chiuderà gli anni 60 per zappahotratsFrank Zappa. Anni controversi e creativi per tutta la musica, che avevano scosso la società americana. Zappa continua per la sua strada con Hot Rats: un disco moderno, d’impatto, potente e immediato rispetto agli altri molto lavorati, ancora dal sapore visionario e dalla scrittura sofisticata ed immaginifica, orientato alla fusion, con il magnifico fiatista amico e collaboratore Ian Underwood che parteciperà sempre più attivamente ai lavori di Frank. Una sfilata di capolavori senza tempo: Peaches in Regalia, Willie the Pimp (9:16, con un sulfureo Captain Beefheart alla voce), The Gumbo Variations (16:56), It Must Be a Camel, Little Umbrellas, Son of Mr.Green Genes (9:00), con magistrali interventi strumentali di ospiti illustri come Jean-Luc Ponty, Lowell George, Don "Sugarcane" Harris.

 

Bizarre e Straight Records

 

Sul finire degli anni 60 Frank Zappa - che avrebbe avuto diverse etichette di proprietà nel corso di tutta la sua carriera con le quali produceva i propri album - si cimentò con il ruolo di produttore per altri artisti. Lo fece in particolare con due etichette fondate nel 69 assieme al suo collaboratore manager Herb Cohen: la Bizarre (fondata nel 1967) e la Straight (1969). Le prime uscite della Bizarre - con la quale voleva avere un controllo completo sulle sue produzioni artistiche - furono i primi i tre succitati album post Absolutely Free, We’re Only In It For The Money, Lumpy Greavy e Cruising With Ruben & the Jets. Nelle intenzioni di Zappa la Straight invece doveva produrre artisti d’avanguardia, innovativi in qualche modo. Attraverso queste etichette Zappa produsse il grandeTim Buckley ed i suoi bellissimi "Blue Afternoon"“Starsailor” (tra i dischi migliori di quel periodo), l’amico Captain Beefheart e Alice Cooper (che registrò con Zappa i suoi primi due album di debutto “Pretties for You”, "Easy Action" oltre ai successivi due); e ancora artisti meno conosciuti come: Wild Man Fischer, Lenny Bruce, GTO (Girls Together Outrageously), Jeff Simmons, Junier Mintz (aka Frank Zappa and The Mothers), Lord Buckley, Tim Dawe, Mayf Nutter, The Persuasions, Rosebud, Judy Henske e Jerry Yester con "Farewell Aldebaran", secondo molti uno dei dischi più belli (ma meno conosciuti) in assoluto. A fine esistenza della Bizarre e della Straight, nel 1973, Zappa e Cohen avrebbero fondato un'altra company, la DiscReet Records.

 

Zappa e l’amore per il cinema: 200 Motels

 

200_motelsIntanto in Frank la passione per il teatro e per il cinema riaffiora prepotentemente. Tutta o quasi  l’opera di Zappa sarà legata in qualche modo al cinema e al teatro dell’assurdo. Negli anni 70 inizia per lui una vera e propria voglia di cimentarsi dietro la macchina da presa. Darà vita ad un progetto cinematografico, per certi aspetti autobiografico, con protagonista una band rock e il suo peregrinare on the road per l’America. Il film,“200 Motels”, uscirà nel 1971. Un film musicale creato da Zappa e Tony Palmer, altamente sperimentale. Zappa cerca di raccontare la sua idea di contaminazione musicale tra rock e musica classica e lo farà con uno stile surreale, schizzato, visionario e per questo difficile da inquadrare, con una trama praticamente inesistente. Il film rappresenta il manifesto della genialità zappiana. 200 Motels è l’occasione per una serie di collaborazioni che saranno quasi fisiologiche ad un certo punto della carriera di Frank Zappa. Se ne contano tantissime, più o meno importanti. Nel film, ad esempio, appariranno in veste di attori o pseudo tali Keith Moon (batterista storico degli Who) e Ringo Starr. Nel 71 verrà pubblicata la colonna sonora del film. Disco registrato in una sola settimana, nello studio mobile di proprietà dei Rolling Stones. Rock, country, musica da camera, saranno i generi presenti in 200 Motels.

 

Le collaborazioni di Frank Zappa

 

Le collaborazioni artistiche di Frank Zappa furono fondamentali per lui, quasi cercasse negli altri linfa continua per la sua creatività. Quella forse più intensa fu con  Don Van Vliet, meglio conosciuto come Captain Beefheart, tra i pionieri del rock sperimentale. Con lui Zappa diede alla luce “Trout Mask Replica” oltre al cameo di CB nell’album Hot Rats nel quale canterà Willie The Pimp. E poi Alice Cooper (altro pioniere del rock teatrale), Tim Frank+Zappa+-+Fillmore+East+-+June+1971Buckley, Eric Clapton, che canterà un brano nel disco  We’re Only In It For The Money; e ancora John Lennon e Yoko Ono, con i quali registrerà un album live “Live At Fillmore East, June 1971” (dei brani omessi dal disco ufficiale di Zappa verranno pubblicati poi da Lennon in “Sometimes in New York City”), Tina Turner e Sting (che canterà nell’album dell’88 “Broadway The Hard Way” una cover dei Police Murder By Numbers). Ancora negli anni più recenti con Steve Vai, Mike Keneally, Vinnie Colaiuta, Art Barrow, Patrick O’Hearn, Warren Cuccurullo e Duran Duran. Collaborazioni, le ultime cinque, che finiranno nel triplo album “Joe’s Garage” (1979), lavoro che racconta la saga immaginaria di un futuro nel quale la musica viene dichiarata illegale, con il chitarrista Ike Willis che presta la voce al personaggio Joe. Uno dei lavori più creativi in assoluto di Frank Zappa.

 

Gli anni 70 ed i capolavori strumentali Waka/JawaKa, The Grand Wazoo

 

zappa burntL’attività di Frank Zappa continua instancabile anche per tutti gli anni 70. Ancora una volta Zappa sfornerà autentici capolavori della musica. Registrerà con i Mothers, divenuti ormai una band aperta in continua evoluzione nella quale si avvicenderanno vari musicisti che Frank incontrerà nella sua vita intensa. Il primo album degli anni 70 sarà “Burnt Weeny Sandwich”, una antologia di brani inediti live e in studio. Un album passato alla storia per Holiday In Berlin, traccia che racconta un episodio accaduto ai MOI durante il live a Berlino Ovest. Un movimento studentesco invitò la band ad esortare il pubblico all’incendio di un deposito della NATO. Al loro rifiuto, furono investiti da oggetti di tutti i tipi e dovettero abbandonare il palco per poi, dopo aver stemperato gli Chunga_s_Revengeanimi, continuare la loro esibizione. Sulla scia di Burnt Weeny Sandwich è “Weasels Ripped My Flesh” (1971), altra antologia, per molti e per lo stesso Zappa la continuazione del precedente, con inediti ancora risalenti al 69. “Chunga's Revenge”, sempre del 70, è simbolo dell’amore e odio che negli anni successivi dividerà i fans di Zappa. Disco che unisce satira e jazz, difficile come quasi tutti i lavori di Zappa da etichettare, in Chunga's Revenge sono presenti jam in stile blues, preludi jazz, esperimenti demenziali e improvvisazioni. Nel 1972 esce dapprima il caleidoscopico “Waka/JawaKa”, con in organico grandi musicisti come i tastieristi George Duke e Don Preston, il trombettista Sal Marquez, i trombonisti Bill Byers e Ken Shroyer, il sassofonista Mike Altschul, il bassista Erroneous, ed il batterista Aynsley Dunbar: il disco contiene principalmente due lunghi, fluenti ed ispiratissimi brani strumentali, Big Swiftyfrank_zappa_waka_jawaka (17:25) e Waka/Jawaka (11:17), nei quali Zappa dispensa alcuni dei suoi più memorabili soli chitarristici. Quindi “The Grand Wazoo”, quindicesimo disco (terzo capitolo della trilogia strumentale iniziata con Hot Rats e proseguita con Waka/JawaKa) dell’artista in appena sei anni di attività. Un capolavoro, l’ennesimo di Frank Zappa, registrato con la band allargata, quasi una orchestra, per dare al disco infinite sfumature musicali: The Grand Wazoo è un mix variopinto e omogeneo di funk, jazz, fusion, quasi tutto strumentale, nel quale Zappa narra la fantastica storia di un imperatore “Funk” a capo di un enorme esercito musicale formato da ottoni, percussioni, strumenti elettronici e così via, che si sostituiscono ai reali reparti di un vero esercito e combattono una dura battaglia contro la mediocrità che intontisce  le masse. Un viaggiowazoo surreale, concettuale, metaforico, che dimostrava ancora una volta la grande abilità di Frank Zappa di muoversi con estrema disinvoltura tra musica, critica sociale, storia, attualità, poesia, teatro. Con The Grand Wazoo termina l’esperienza jazzistica di Zappa. A quasi un anno da The Grand Wazoo uscirà “Over-Nite Sensation”. Per alcuni la più geniale trattazione del rock che si potesse fare in un album. Ci sono incursioni nell’ hard-rock e la voglia di celebrare questo genere lasciando da parte gli elementi colti e sperimentali, che facevano parte del modo di essere artista di Zappa. Il 74, oltre all'ottimo  doppio dal vivo "Roxy & Elsewhere" vedrà l'uscita di “Apostrophe (‘)”, primo disco di vero rock e primo a piazzarsi in posizioni alte della classifica americana ed europea. Un album suonato da tantissimi musicisti (se ne contano 22), nel quale Zappa interpreta e rielabora a modo suo il rock. Sulla di scia di Apostrophe (‘) sarà “One Size Fits All “(75), album dalle tendenze progressive. Sofa, zappa aphostrophecontenuto nel disco, diventerà uno dei pezzi più celebri di Zappa. Seguiranno dei tour ogni volta sorprendenti per la capacità di Frank Zappa di stare sul palco e creare emozioni attraverso uno spettacolo di cabaret, teatro e musica. Esaltante quello intrapreso con l’amico Don Van Vliet, nel quale le poesie recitate da Vliet si mischiano con brani rock. “Bongo Fury”, frutto di una collaborazione tra i due musicisti verrà successivamente pubblicato su lp. Seguirà il tour del 79 che finirà in un lungometraggio dal titolo “Baby Snakes” (nell’83 verrà pubblicata su lp la colonna sonora del film).

 

Nel 76 viene pubblicato “Zoot Allures”, inizialmente pensato come doppio ma poi pubblicato dopo una importante sintesi in singolo. I brani del disco alla fine saranno soltanto nove. Il disco contiene tre pezzi in particolare: Black Napkins, Zoot Allures e The Torture Never Stops, che diventeranno dei cavalli di battaglia che Frank Zappa suonerà ad ogni live. Zoot Allures è uno di quegli album che in fase di produzione fu manipolato molto, tanto da risultare diverso dal master che Zappa aveva presentato ad alcuni giornalisti tempo prima. Gli anni 70 si chiuderanno con questo deludente album, registrato in tutta fretta per la nuova etichetta, la Warner Bros, che si era già occupata della distribuzionezappa zoot allures per l’etichetta Discreet (di sua proprietà), e uno più riuscito “Zappa In New York”, pubblicato in Inghilterra l’anno prima e ritirato subito dal mercato. La seconda versione del disco, censurata, venne pubblicata nel marzo del 78. Seguirà nel 79 “Sheik Yerbouti”, titolo che deriva da un gioco di parole, disco di materiale risalente a circa due anni prima, in gran parte live, in classico stile zappiano, pieno di ironia, satira e improvvisazione. Il disco verrà ripubblicato nel 1995 in versione cd.  Un episodio curioso si verificherà proprio alla fine dei 70: l’alterco nato tra Zappa e la nuova etichetta Warner, che pubblicherà all’insaputa di lui tre album di materiale inedito (“Studio Tan”, “Sleep Dirt” ,”Orchestral Favorites”) mandando l’artista su tutte le furie e spingendolo a recarsi in una radio locale, munito dei nastri originali e invitando gli ascoltatori a registrare da loro i dischi.

 

Gli anni 80

 

Zappa_Shut_Up_'N'_Play_Yer_GuitarGli anni 80 si apriranno con un altro folle progetto firmato Frank Zappa. “Shut Up And Play The Guitar”, un album triplo di soli. Racchiude oltre tre ore di improvvisazioni live di chitarra. I soli furono trascritti su partitura da un giovane chitarrista che dopo questo lavoro entrerà a far parte della super band di Zappa. Il suo nome era Steve Vai. I primi due anni degli degli 80 passeranno tra tour mondiali (suonerà anche in Italia a Milano in un  impazzito Parco Redecesio), altri album in studio (tra cui “You Are What You Is”, da cui verrà estratto il singolo con video Goblin Girl, nel quale Zappa prende in giro Michael Jackson definendolo più strano di lui), cambi  di etichetta (la nuova sarà  la Barking Pumpkin Records, con distribuzione Emi) e la fondazione di una società, la Barfko Swill, ancora oggi in attività,  gestita da  Zappa e la moglie Gail, di vendita di dischi e merchandising per corrispondenza, che dimostra ancora una volta la grande apertura mentale dell’artista. Nell’82 Zappa pubblicherà “Ship Arriving Too Late to Save a Drowning Witch”, disco divenuto famoso per Valley Girl, brano scritto e cantato dalla figlia di Zappa (Moon Zappa) allora quattordicenne. Il pezzo divenne storico perché fu il primo di Frank ad entrare come singolo nella Billboard alla quarantesima posizione.“The Man from Utopia”,zappaMan-From-Utopia esce a marzo 83. Curiosa la copertina del pittore e fumettista italiano Tanino Liberatore, che ritrae Zappa alla prese con delle moleste zanzare. Il riferimento era chiaramente al live di Milano-Parco Redecesio, nel quale l’artista era stato attaccato da zanzare durante tutto il concerto. E’ un altro disco di polemica contro il sistema ma soprattutto di ferma condanna (ancora una volta) all’uso di droghe varie negli ambienti che contano e il pericolo che ne puo’ derivare per la collettività. Cocaine Decisions, è il pezzo simbolo in questo senso di tutto l’intero disco. The Man from Utopia  contiene anche dei medley di pezzi (Thirteen e Atomic Paganini) dello stesso Zappa. Frank Zappa aveva un sogno, quello di suonare la sua musica con una orchestra sinfonica. Passerà quindi i primi tre anni degli 80 a raccogliere fondi per realizzare questo ambizioso progetto. Il suo sogno si realizzerà nell’83, quando ingaggerà la London Symphony Orchestra e riuscirà, non senza problemi, a registrare “London Symphony Orchestra vol. I e II” (il secondo volume uscirà nell’87) che raccoglieva anni di partiture composte da Frank.Un lavoro che rinnova la genialità dizappaboulez Zappa a cimentarsi con un genere da lui sempre amato ma mai trattato direttamente. Le influenze forti dei suoi mentori classici (Varese e Stravinsky) sono evidenti. Il lavoro verrà apprezzato tantissimo nell’ambiente classico, tanto che Pierre Boulez, compositore e direttore d’orchestra, gli commissionerà un brano per la sua orchestra e Zappa sfornerà qualcosa di grande: The Perfect Stranger, brano poi contenuto nell’omonimo album “Boulez Conducts Zappa: The Perfect Stranger” (84), disco diretto dallo stesso Pierre Boulez ed eseguito dall’Orchestra da camera Ensemble Intercontemporain, dal clarinettista Paul Meyer e dal pianista Pierre-Laurent Aimard, con Zappa al synclavier, sintetizzatore digitale e campionatore degli anni 60. Uscirà nell’84 “Thing-Fish”, concept in triplo album. Un'altra vera e propria opera di teatro e musica (rock). Un musical nel quale sono presenti i soliti temi di denuncia trattati da Zappa con la solita ironia che lo contraddistingueva. Il concept nasce durante una pausa (in realtà Frank Zappa creavaZappa_Thing-Fish continuamente) dal lavoro. L’idea si sviluppa da un cambiamento che in quel periodo era in atto nei teatri di Broadway e nel modo di fare teatro. Era in corso una maggior apertura alla sperimentazione in un campo solitamente conservatore. Parte dei critici (puristi), avevano demolito la nuova tendenza e Zappa con quest’opera prenderà in giro proprio i critici e in generale la cultura mediocre americana. In Thing-Fish Zappa tratterà anche altri temi come l’AIDS, il femminismo, l’omosessualità e il razzismo. La parte musicale sarà un mix di heavy-rock, soul, gospel. Molti dei brani presenti nell’opera (e nel disco) erano brani già scritti che vennero modificati e  riadattati al musical. Il disco non apprezzato quando uscì, definito una semplice raccolta di vecchi brani di Zappa, come spesso succede, negli anni successivi alla sua morte fu rivalutato anche se non del tutto. E’ dell’84 “Francesco Zappa”, album di musica da camera, dal titolo curioso che sembra richiamare il nome del padre ma in realtà si trattava del nome del compositore milanese al quale sono attribuite le composizioni del disco. Zappa si diverte a suonare minuetti barocchi che poi rielaborerà al synclavier. Nell’aprile 1985 Frank Zappa pubblicherà un’antologia: “The Old Masters Box One”, in stile cofanetto, con tre volumi (7lp), che contiene remix di vecchi brani (addirittura alcuni pezzi celebri furono strutturalmente modificati nelle parti di basso e batteria). Il box uno contiene i primi cinque album di Zappa e un bonus: “Mistery Disc”, materiale inedito. Ilzappamasters box due contiene gli album: Uncle Meat, Hot Rats, Burnt Weeny Sandwich, Weasels Ripped My Flesh, Chunga's Revenge, Fillmore East - June 1971 e Just Another Band from L.A.. Anche qui è presente un bonus di inediti. Il terzo box contiene: Waka/Jawaka, The Grand Wazoo, Over-Nite Sensation, Apostrophe ('), Roxy & Elsewhere, One Size Fits All, Bongo Fury e Zoot Allures. Sempre nell’85 Zappa pubblicherà  “Frank Zappa Meets the Mothers of Prevention”, passato alla storia per il duro attacco dell’artista, forte sostenitore dell’assoluta libertà di espressione, al Parents Music Resource Center. Pezzi come Porn Wars, una sorta di rap realizzato con un collage di spezzoni di discorsi politici e di predicatori, sono tra i più fantasiosi dell’intero album. In We’re Turning Again, Zappa celebra gli amici scomparsi e divenuti per questo dei miti per il music bussines. Gli amici erano: Jimi Hendrix, Janis Joplin e John Lennon. Nell’86 uscirà “Does Humor Belong in Music?”, primo album (live) di Frank Zappa in formato cd, tra i primissimi allora. Altra prova della modernità di Zappa, che da tempo promuoveva questa nuova forma di disco e di audio; e ancora “The Old Masters Box Two”, secondo volume della sua antologia. L’ultimo disco dell’86 sarà “Jazz from Hell”, interamente strumentale (alla chitarra ritmica suonava Steve Vai): è un disco di rock-jazz che contiene uno dei pezzi ritenuti più esaltanti di Zappa, G-Spot Tornado (che valse al disco pur strumentale l’adesivo parental advisory perzappastageanymore il titolo appunto, chiaro riferimento al punto G). Prima di partire per un nuovo tour con la solita big band nella quale si rividero vecchi musicisti, Bruce Fowler su tutti, Zappa pubblica il naturale seguito di Shut Up And Play The Guitar. “Guitar”, è un doppio album di soli di chitarra. Seguiranno i dischi live You Can't Do That on Stage Anymore, Vol. 1 e 2” (uscirà poi il terzo volume nel novembre 89 e il 4-5-6 nel 91 e nel 92),  e soprattutto “Broadway The Hard Way”, album politicizzato, di forte protesta contro i predicatori televisivi e i repubblicani.

 

 

Gli ultimi anni 

 

I primi anni novanta trascorreranno per Zappa sempre allo stesso modo. Immerso nel lavoro e nella creatività, darà alle stampe vecchio materiale risalente al 68. Nel 91 uscirà “The Best Band You Never Heard in Your Life”, altro album live che dimostra la bravura della band di Frank dal vivo. In questo disco ci saranno le cover live di pezzi storici di Hendrix (Purple Haze) o dei Led Zeppelin (Stairway to Heaven) e anche di compositori italiani come Nino Rota. A giugno del 91 uscirà “Make a Jazz Noise Here” e nel 92 Zappazappamakenoise pubblicherà “Playground Psychotics”, disco che contiene la registrazione del film 200 Motels e brani live interrotti da dialoghi tra la band durante i tour. Il disco contiene anche il live di Zappa con Johnn Lennon e Yoko Ono. Nel 92 intanto a Zappa verrà diagnosticato un tumore alla prostata che sfiancherà l’artista piegandolo ma non spezzandolo e soprattutto non togliendogli la voglia di fare arte e musica. Pubblicherà nel 93 “Ahead of Their Time”, album live del 1968 dei Mothers of Invention, registrato a Londra, Zappa lavorerà fino alla fine della sua vita a due progetti: “The Yellow Shark” è  il disco con il quale Zappa si congeda. Un altro grande lavoro, ispirato come i primi. Frank riarrangia vecchi brani e ne suona nuovi con l’orchestra da camera Ensemble Modern. Il disco verrà suonato in Germania con l’artista che dirigerà alcuni brani.  Fu l’ultima apparizione di Frank Zappa che morirà il 4 dicembre del 1993 nella sua Los Angeles.

 

La discografia postuma di Frank Zappa

 

Nel 94, ad un anno dalla sua morte uscirà “Civilization Phaze III” (doppio), il secondo progetto al quale Zappa stava lavorando nell’ultimo anno di vita e che era riuscito a completare. L’idea era nata nel 67 e rappresenta il tentativo di Frank Zappa di dar vita ad un’opera pantomimica e basata sull’atonalità e suoni pre-esistenti tipici della musique concrete. Tutto il disco viene registrato al synclavier. La trama racconta di maiali, pony e Civilization,_Phaze_IIIaltri personaggi buffi che vivono dentro un pianoforte. Nel 96 verrà pubblicato  “The Lost Episodes”, compilation contenente materiale inedito che va dal 58 agli anni 70. Anche a questo disco aveva iniziato a lavorare Frank prima di morire, non riuscendo a terminarlo. L’album contiene versioni embrionali di brani successivamente sviluppati e inseriti in alcuni degli album importanti di Zappa. Cinque tracce: Lost in a Whirlpool, Tiger Roach, I'm a Band Leader, Alley Cat, The Grand Wazoo sono suonate (e recitate) insieme all’amico Captain Beefheart. Il disco  contiene anche outtake degli album Apostrophe e Overnight Sensation. Sharleena ultima traccia, proviene dal progetto “Hot Rats 2” del 1970, che poi fu accantonato. Sempre nel 96 verrà pubblicato Läther”, altro disco ritrovato negli sterminati archivi di Zappa. Era stato registrato nel 77 e poi accantonato per contrasti con l’etichetta del tempo che non voleva far uscire il disco in 4lp. L’album diviso in tre cd comprende il vinile originale a otto facce e tante bonus tracks. Nel 2004 uscirà un altro disco ritrovato negli archivi di Zappa: “QuAUDIOPHILIAc”, che contiene varie tracce sperimentali realizzate in quadrifonia ossia la registrazione del suono proveniente ognuno da diversi riproduttori acustici. Il suo primo tentativo di registrare unzappa disco con effetti surround. L’album venne completato successivamente dal figlio e contiene inediti o versioni originali di brani contenuti in altri album. Nel 2006, per celebrare il 40 anniversario dall’uscita di Freak Out!, la Zappa Family Trust (che si occupa di tenere viva la memoria di Frank e custodisce l’immenso patrimonio artistico dell’artista) annuncia l’uscita di “The Making Of Freak Out! Project/Object”. Due cd (quatto nella versione uscita solo sul sito di Frank Zappa) che contengono tanto materiale inedito. Uscirà, lo stesso anno, solo in download digitale su iTunes, The Frank Zappa AAAFNRAA Birthday Bundle”, disco con cinque brani inediti di Zappa e sei brani con featuring la famiglia Zappa (i figli Dweeil e Ahmet, le figlie Diva e Moon). “One Shot Deal”, del 2008, nel quale Zappa si cimenta con la tecnica Xenochrony (da lui inventata), ossia prendere un assolo di chitarra e unirlo ad una traccia completamente diversa. “Wazoo”, del 2007, disco live, il terzo dopo “FZ: OZ” (2002) e “Buffalo” (2007). Album che contengono i concerti zappaRoad-Tapes-2completi di Frank Zappa alla Music Hall di Boston (72), all’Hordem Pavilion di Sydney (76) e al Buffalo Memorial Auditorium di Buffalo (80). Nel 2009 per il compleanno di Zappa (69) la Family Trust farà uscire “Philly ’76”, altro disco che contiene un concerto completo, questa volta allo Spectrum  Theater di Philadelphia. “Greasy Love Songs” (2010), contiene il mix originale di Cruising with Ruben & the Jets e qualche inedito da versioni originali, come quella del singolo Jelly Roll Gum Drop. Nel 2012 uscirà una compilation “Understanding America”, che era stata registrata dallo stesso Zappa nel 93. Furono pubblicati anche due bootleg: “Beat the Boots I-II”, inizialmente illegali ma che poi vennero riconosciuti come ufficiali. Raccolgono brani che vanno dal 67 all’82. Le ultime uscite postume in ordine cronologico sono "Frank Zappa - Road Tapes, Venue #2", un live registrato alla Finlandia Hall di Helsinki il 23 e 24 Agosto 1973, "Frank Zappa: A Token Of His Extreme"  DVD e "Frank Zappa: A Token Of His Extreme Soundtrack"  CD.

 

Frank Zappa e la sua influenza

 

zappaL'eredità artistica lasciata da Zappa è davvero vasta e impossibile da relegare in un genere, in un contesto ben preciso, come per tutti i geni, risulta impossibile etichettarlo. Frank Zappa rispetto ad altri artisti ha avuto un modo disincantato di vedere il mondo, che gli ha permesso di fare grandissime cose con estrema facilità, senza prendersi  mai sul serio. Incredibile la sua capacità di spaziare in campi apparentemente lontani fra loro. Da chitarrista autodidatta, si è distinto per la sua flessibilità e attitudine naturale a passare dalla musica classica alla musica per cartoni animati, dal blues al rock, all’R&B, al jazz. Senza dimenticare la sua vena teatrale, che accompagna tutti suoi lavori e i suoi testi. Rimane il primo artista ad aver creato una fusione tra musica colta e musica popolare.  Un uomo intelligente, trasandato quanto raffinato, stralunato quanto attento e pignolo, capace di entrare con puntualità e mai con banalità in qualsiasi tematica gli andasse di trattare, passando da un’epoca non facile, di grandi cambiamenti e bigottismo. Frank Zappa ha influenzato fortemente la musica già nel momento stesso in cui ancora era in attività oltre che dopo e negli anni. Ci sono tantissime testimonianze nell’arte (e non) che in un modo o nell’altro citano e omaggiano Zappa: dai Deep Purple ai Dream Theather, da George Harrison ai Ramones e Ozzy Osbourne, solo per citarne alcuni. Anche Elio e le Storie Tese a più riprese hanno affermato che Zappa è zappastato un loro grande ispiratore e modello. Il suo amico Alice Cooper disse che tutti i geni considerarono genio lui. A Partinico, sua città d’origine, un paese solitamente (e tristemente) noto per altre vicende e altri uomini, qualche anno fa gli hanno intitolato una via. E’ uscito da poco un libro molto interessante, che ripercorre la vita oltre che artistica, umana di Frank Zappa. L’autrice Alessandra Izzo vi si immerge attraverso la diretta testimonianza di  amici veri di Frank come Ed Mann, Ike Willis e Bunk Gardner. Alessandra Izzo ci suggerisce il miglior finale (dal titolo del suo libro) per questo excursus nell’arte di un genio come pochi: “Frank Zappa e il resto del mondo”, (in libreria da Novembre 2013, Armando Curcio Editore - collana Electi, pp.96) è la sintesi perfetta di quello che fu ed è ancora Frank Zappa.

Sisco Montalto

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