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1 Luglio 2013 , ,

Graham Bond Magick Blues


graham-bond-solid-bond(live)

(1937, Romford, Essex - 1974, London)

 

 

The lost godfather of british blues

 

Anche lui si può ben definire, con pieno diritto, un padre del British Blues, ma spesso viene un po’ dimenticato, al contrario di John Mayall sempre attivo “on the road” e di Alexis Korner, che seppur scomparso da molti anni, ha un ruolo ben definito di primogenitura del rock inglese degli anni 60/70. Per Graham Bond non è così, forse è sempre un po’ vissuto del riflesso dei musicisti famosi che hanno suonato con lui, forse per il suo carattere schivo e l’alone di mistero che l’ha sempre circondato: certamente una vita difficile la sua, fortemente condizionata dalla dipendenza dalle droghe pesanti e da frequentazioni non sempre limpide. Musicalmente rappresentò l’aspetto più sperimentale del blues/jazz primi anni 60, fu uno dei primi ad utilizzare strumenti innovativi come il Mellotron e i sintetizzatori Moog e ARP e i suoi arrangiamenti dei classici del blues furono tra i più distanti dalla tradizione afroamericana. Nacque a Romford (Essex) nel 1937, frequentò la Royal Liberty School di Gidea Park, East London, dove studiò musica; appassionatosi al jazz iniziò suonando il sax con il Goudie Charles Quintet e poi con il Don Rendell Quintet, divenuto poi Don Rendell New Jazz Quartet, formazione jazz di respiro nazionale, con cui cominciò a suonare professionalmente partecipando alla registrazione dell’lp "Roarin" (Jazzland 1961), correvano gli anni 1961/62. In seguito suonò brevemente (sax e tastiere) con Alexis Korner Blues Incorporated, entrò nel giro buono dei giovani leoni del blues di quegli anni e conobbe il bassista Jack Bruce e il batterista Ginger Baker; con loro e il chitarrista John McLaughlin, formò il Graham Bond Quartet, formazione jazz dalla vita breve, con cui registrò soprattutto brani live, alcuni dei quali in seguito ripresi nel doppio disco "Solid Bond" e alcune songs come backing band del cantante Duffy Power (sono reperibili nell’antologia "Leapers & Sleepers" dedicata a Duffy Power).

 

La Graham Bond Organisation: con Jack Bruce, Ginger Baker, Dick Heckstall Smith.

 

bond grahamIn seguito Mclaughlin lasciò la band, che con l’innesto del sassofonista Dick Heckstall Smith prese il nome di Graham Bond Organisation. Con questa line-up registrò il primo lavoro a suo nome: "The Sound Of 65’" (EMI Columbia), un disco formidabile, per potenza e feeling, dove a classici del blues come Hoochie Koochie Men e Got My Mojo Workin', del soul (Tammy) e del gospel (Wade In The Water), si alternarono composizioni di Bond, come: Half A Man, I Want You e Spanish Blues; l’organo hammond di Bond e la sua voce rauca furono protagonisti come i sassofoni di Dick Heckstall Smith e la micidiale sezione ritmica Baker/Bruce. Jack Bruce si mise in luce anche come vocalist e armonicista (Traintime un suo cavallo di battaglia dal vivo anche con i Cream; è sul doppio "Wheels Of Fire"). Melody Maker  definì il disco uno degli album che più influenzò il sound degli anni 60. Sempre nel 65 registrò: "There’s A Bond Between Us" (EMI Columbia), con la stessa formazione e la produzione di Robert Stigwood, anche questo un lavoro ben riuscito con una eccellente tracklist e un brano di Bond destinato ad essere il suo principale cavallo di battaglia live, "Walkin' In The Park", poi reso ancor più famoso dai Colosseum. Si arrivò al 1967 e la GB Organisation si sciolse. Jack Bruce e Ginger Baker diedero vita ai Cream con Eric Clapton, Dick Heckstall Smith con il batterista Jon Hiseman prima suonò con il Mayall di "Bare Wires" e poi formò i Colosseum. Bond restò spiazzato e per lui cominciò un periodo di profonda crisi, la sua grahambondlovedipendenza dall’eroina divenne totale e periodi di forte depressione si alternarono a momenti creativi più brillanti. Nel 68 si trasferì negli USA, dove suonò in alcune sessions con Harvey Mandel (per l’lp "Christo Redemptor"), Dr.John ("Sun, Moon And Herbs"), forse anche con gli Hot Tuna e dove registrò due lp: "Love Is The Law" e "MIghty Grahame Bond", entrambi per l’etichetta Pulsar; il primo disco suonato in solitario, con la collaborazione del solo batterista Hal Blaine, è un interessante lavoro piuttosto sperimentale dove GB utilizzò molto anche un nuovissimo strumento elettronico destinato, di li a poco, a diventare famoso, il Mellotron; Bond, primo in assoluto, l’aveva  sperimentato già nel 1965 nella canzone Baby Can It Be True durante una performance televisiva. Il secondo lp, più diretto verso un soul rock psichedelico con influenze funky, vide in formazione il chitarrista Harvey Mandel, i bassisti Max Bennett e Harvey Brooks e il batterista Eddie Hoh; entrambi i dischi vennero registrati a Hollywood, non ebbero i riscontri positivi auspicati e divennero dei cult album, solo in tempi recenti sono stati riproposti come cd-r.

 

Magick Blues: l'occultismo e la magia

 

Tornato in GB (dopo un periodo in Jamaica) nel 1969, sposò la cantante Diane Stewart, conosciuta in America, una molto interessata alla magia e all’occultismo: Graham Bond ne venne totalmente coinvolto e l’esoterismo divenne il suo interesse principale, quanto la musica. Il coinvolgimento divenne tale che, influenzato dalla sua instabilità caratteriale e dall’abuso reiterato di droghe, lo portò ad affermare di essere il figlio di Aleister Crowley,Graham-Bond-Holy-Magick--We scrittore, occultista e fondatore della setta segreta Golden Dawn. Iniziatore di Aldous Huxley all’uso della mescalina, durante la seconda guerra mondiale fu probabilmente un agente doppiogiochista agli ordini dei Servizi segreti Britannici ed ebbe un ruolo nella vicenda della fuga di Rudolf Hess in Inghilterra: un personaggio inquietante Crowley e con una fama poco rassicurante. Durante il suo soggiorno in Sicilia negli anni 20 fu persino sospettato di compiere sacrifici umani (molti nel mondo del rock  si sono ispirati a Crowley e ai suoi rituali di Magia Sexualis: Rolling Stones, Led Zeppelin, Ozzy Osborne, persino I Beatles l’avevano inserito nella copertina di Sgt.Peppers e negli anni del punk, i Current 93 e i Coil, sino ai metallari Dimmu Burgir), ma per Graham Bond la personalità fantasmatica di Crowley (che era morto nel 1947) divenne una vera e propria ossessione. Nel frattempo ricominciò a suonare prima con un nuovo progetto, The Graham Bond Initiation, subito fallito, poi con i Ginger Baker’s Airforce, con cui registrò un paio di dischi tra cui il sottovalutato doppio album live, registrato alla Royal Albert Hall. Nel 70 uscì il doppio antologico "Solid Bond" (RAK), un disco molto interessante con vecchie registrazioni live al Klooks Kleek del 1963 con McLaughlin e in studio, all’Olympic Studios nel 1966 con Hiseman, Bruce e Dick Heckstall Smith, tutti brani inediti, imperdibile a mio parere. Nel 1971 suonò dal vivo con la band di Jack Bruce (un concerto anche a Milano nel novembre 71), poi registrò due nuovi dischi per la Vertigo: "Holy Magik" con Victor Brox alla voce e al piano, John Moorshead alla lead guitar e Alex Dmochowsky al basso, in pratica ¾ della Aynsley Graham_BondmagicDunbar Retaliation e "We Put Our Magik On You", sin dal titolo entrambi impregnati di significati magici e di occultismo, il secondo con tutti i brani composti da Bond e dalla moglie Diane Stewart: interessante il primo, il secondo fu un disco poco riuscito. In seguito Bond  partecipò alla registrazione dell’lp "A Story Ended", grande disco a nome dell’amico Dick Heckstall Smith; nel 1972 uscì anche il 33 gg. "Bond In America" per la Philips, disco difficile da reperire. Nello stesso anno il suo ultimo lavoro, a quattro mani con il poeta ed ex paroliere dei Cream, Pete Brown: "Two Heads Are Better Than One" (Harvest), con la costante influenza dell’esoterismo e dell’amore libero come ispirazione, con la partecipazione del chitarrista Mick Hutchinson e del bassista/cantante De Lisle Harper, un passo avanti rispetto al lavoro precedente. Registrò anche un album con la John Dummer Band, rimasto inedito sino al 2008;

 

Una vita ai margini

 

Ma le follie di Bond non accennarono a limitarsi, i suoi rapporti con spacciatori e vari personaggi borderline lo portarono a subire un arresto e ad essere ricoverato in una clinica psichiatrica per un t.s.o., in preda ad un grave esaurimento nervoso, parallelamente finì la sua storia con la moglie Diane Stewart. Nel 1973 cercò di formare una nuova band, i Magus con la cantante folk Carolanne Pegg e il bassista americano Marc Mazz, ma la cosa ebbe vita breve e i Magus non lasciarono nessuna testimonianza discografica; poi scoprì il songwriter americano Mike Lee con cui suonò una serie di live gigs, quindi un ultimo progetto mai realizzato con il sassofonista dei Traffic, Chris Wood. Travolto dai debiti e con una situazione personale sempre più precaria, la fine precoce del progetto Magus lo ferì in modo irreparabile: l’8 maggio del 1974 finì la sua vita sotto un treno della metropolitana sulla Piccadilly Line, alla fermata di Finsbury Park; aveva solo 37 anni, non fu mai chiarito se fu un incidente o suicidio. Bond èbond stato un grande musicista, compositore e arrangiatore originale, cantante dalle spiccate caratteristiche bluesy, un virtuoso dell’organo Hammond e un alto sassofonista di vaglia, il suo mood tastieristico ha senz’altro ispirato grandissimi artisti quali Steve Winwood, Brian Auger, Keith Emerson, Vincent Crane e altri. La sua discografia è piuttosto alterna nella qualità ma i suoi primi due lavori come G.B. Organisation, l’lp Solid Bond e il disco postumo "Live At Klooks Kleek" registrato da Giorgio Gomelsky nel 1964 (Decal 1988) sono assolutamente imperdibili, come tra le sue collaborazioni il live con The Ginger Baker’s Air Force ed il suddetto A Story Ended di Dick Heckstall Smith, un piccolo capolavoro poco conosciuto: le cd-r si trovano in giro con relativa facilità e poi c’è sempre, per fortuna, la rete a sopperire a tutte le carenze. Un grande musicista decisamente da riscoprire!

 

Guido Sfondrini

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