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1 Gennaio 2016 , ,

Doctors of Madness La clinica della pazzia: 1974-1978, Prima Parte

2016

        1976 DoM Foto promozionale autografata                   I N T R O

 

''L'organismo di Giorgio Aurispa si distingueva per uno sviluppo di sensibilità straordinario. Le fibre sensitive destinate a condurre verso il centro gli stimoli esterni avendo acquisita una eccitabilità che avanzava di gran lunga quella normale rappresentata dalle mediocri percezioni dell'uomo sano, avveniva che per eccesso si cangiassero quasi sempre in sensazioni dolorose anche le sensazioni più comunemente piacevoli.''

"Così complessa, l'intelligenza di Giorgio Aurispa si distingueva per una incalcolabile abbondanza di pensieri e di immagini, per una rapidità fulminea nell'associare gli uni e le altre, per una facilità estrema nel costruire stati nuovi della sensazione organica, stati nuovi del sentimento. Eccelleva nel metodo di far servire il noto a comporre l'ignoto.''

 

Richard ''Kid'' Strange

 

1976 DoM Kid StrangeE' stato Richard ''Kid'' Strange, cantante, chitarra e, soprattutto ''The Face'' (ma non l'unica) dei Doctors of Madness, il Giorgio Aurispa del Rock decadente inglese? In gran parte no, non fosse altro perchè il protagonista del ''Trionfo della Morte'' dannunziano si suicida con l'amata, mentre il Kid è vivo e vegeto e sta molto meglio oggi che non nel 1974-78. Che è il periodo temporale che qui c'interessa, gli anni in cui i Doctors of Madness si formarono, e furono oggetto maltrattato di un reportage TV USA  ancor prima di pubblicare il primo LP. Suonarono un po' in giro per UK ed Europa, incisero altri due album, sempre presentandoli dal vivo ad un pubblico di molti scettici-sarcastici e pochi entusiasti, e si sciolsero.

 

Sono i DoM in toto, la loro scrittura, il loro suono, 'un' Giorgio Aurispa, e Kid Strange pare(va) condividere col personaggio immaginario molte sensazioni, ed  i processi 1975 DoM Kid Strange & Stoner Onstagefisiologici e psichici che le innescano e delle quali si nutrono. Con tutte le differenze tra un europeo mediterraneo del 1890 e 4 cittadini megametropolitani londinesi dei 1970. Con problemi di droga. Ed ai quali '"interessavano temi come la nevrosi e la psicosi, i sistemi di controllo, la propaganda.' (Richard Strange). Kid Strange c'era, non ci faceva. Anzi, diciamolo, 'si faceva' (a scavare nei testi e nelle interviste, sembra di capire che la sua 'croce e delizia' fosse principalmente lo speed, l'anfetamina, dèmone tutto interno all'anima di molto Rock britannico, almeno dai tempi dei Mods). E ci fece tutto il primo disco, col raccontare le proprie ed altrui sofferenze psico-fisiche, ricoveri e 'rehabs' inclusi. Alienazione -intossicazione-turbe mentali e relative cure, speranze e disperazioni, stati d'allucinazione in technicolour e depressioni in bianconero... Stiamo parlando di Rock decadente metà anni '70.

 

download"Dunque, un gruppo pop che canta di morte e distruzione? Quanto è decadente. Peccato che i Doctors non fossero decadenti. Erano pericolosi, tanto che in epoca pre-punk, quando l’epic rock dettava legge, "Late Night Movies, All Night Brainstorms" fece a brandelli le tavole della legge, partendo dai suoi estremi e proseguendo da lì. Quando il punk schizzò fuori dall’uretra del glam rock, questo era il suono che ne soffocava le grida".

(Dave Thompson, "The Dark Reign Of Gothic Rock").

 

 

1974-1976: Il posto dove i ratti si ritirano a morire

 

1976 DoMFormatisi a Brixton nel 1974, i DoM esordiscono in un pub di Putney. Richard Strange arrivava dai Great White Idiot, che quasi furono linciati sul palco nel 1973. Accomuna i neonati DoM, la ricerca di uno stile che unisca l'esigenza, anzi l'urgenza espressiva ad una musica ed un'apparenza che fossero sintesi di malesseri personali e generazionali. Di una 'generazione Rock' (allora si susseguivano a distanza di due-tre anni l'una dall'altra) quantitativamente gracile, che ebbe la sfortuna di nascere e restare confinata nelle intercapedini del muro che contemporaneamente veniva eretto tra il giardino delle delizie del Glam/Decadente 'socialmente accettato' e le strade trafficate e maleolenti del nascente Punk britannico. “This is the Place/The Rats come to Die”, infatti. Soprattutto se i ratti si mostrano, esordienti non più giovanissimi, su di una scena che si faceva più giovanilista che in passato. Fans entusiasti e critici devoti alla teoria della relatività hanno voluto fare dei DoM 1976 DoM su 'Best'(FRA)-Marzoun gruppo propedeutico al Punk Inglese '77 e la frenesia propria di pochi brani dei primi 2 LPs rafforza tale opinione, certo (il 3° disco è del '78, altra storia), ma a noi sembra che il topaccio Strange ed amici roditori d'anime (le proprie) stessero (forzatamente) all'interno del 'muro', rischiando colpi di scopa (non magica) se mostravano i musi dall'uno o dall'altro lato. Il concerto di Twickenham, nel 1975, è ricordato dalla band come uno dei loro migliori, più intensi, che li fece sentire pronti per la 'grande scena' UK. La band fu presentata al pubblico con una campagna pubblicitaria però eccessiva, che li rese  da subito invisi ai critici ed alle maggioranze, compresi gli autori del documentario USA  di fine 1975, How to Hype a Rock ‘n’ Roll Band ("Come 'gonfiare' una band di R 'n' R", riemerso nel 2011 come There.Then.Now.Always-1975/6). 

 

1975-76 DoM at TWIGGY's Show 1 BLITZ, DI LEMMA e STRANGEUno dei managers dei DoM era americano, di quelli col sigaro... l'altro, britannico, si occupava anche della mito-modella '60, Twiggy, al cui show TV i DoM parteciparono prima dell'esordio su vinile. Sulla copertina del 1°disco, Richard Strange si proporrà con look 'futurista' dai capelli electric blue (un colore che piaceva tanto a Marc Bolan); sul palco compariva con occhi  d'argento spalancati, disegnati 1976 DoM Stoner 1sulle palpebre; anche il bassista, Stoner (foto a destra), vorrà dal  vivo impersonificare un carattere da 'Ultima proiezione della Notte', una Mummia/Zombie dolente, un Gargoyle gotico, persino, quasi un 'carattere obbligato' di tanta fumettistica e cinematografia Anglosassoni dell'epoca. Quanta angoscia in certi 'mostri' da film, in alcuni cosiddetti Supereroi della Marvel come Dare Devil...  Sembra che quasi nessuno apprezzasse i DoM allora, ed in pochi li rimpiangiamo oggi. Ma questa band chiudeva (in ambito di immaginario e sonorità) il 'periodo classico' del  Rock britannico. Lo sapevano?  Lo capirono - racconta Strange - quando i Sex Pistols degli inizi, da un palco che condivisero, gli 'rubarono' il pubblico. E Steve Jones (nel backstage) i portafogli...

 

 

Late Night Movies, All Night Brainstorms (1976)

 

1976 DoM Late Night Movies, All Night Brainstorms 1Registrato tra 1975 e '76, pubblicato nel marzo 1976. Il 'decadente dell'anno' 1976, per la stampa è senz'altro Steve Harley che, sciolti i vecchi Cockney Rebel, inizia (e, qualitativamente, termina) la propria carriera solista con 2 LP. Anche i DoM secernono il primo (e poi il 2°) disco nel '76, e più che decadenti nascono già decaduti, un poco proto-punk & dark, sopra le righe e spesso aldilà della borderline. E non solo il Kid, perchè certi suoni emessi dal violino di Urban Blitz non rilassano l'ascoltatrice/ore. Bowie ed Harley, Roxy Music... è questo l'ecosistema dei DoM, e luoghi più malsani come il  Lou Reed di Transformer/Berlin, Velvet & John Cale ovviamente, e, nei momenti più melanconici, di elettricità dolce quasi acustica, certi poco noti maestri della decadenza come Duncan Browne (un artista 'segnato dalla premonizione' - primo omonimo album dei Metro, 1976 1976 DoM Late Night Movies, All Night Brainstorms 2, più dandy di Brian Ferry). Ferry, appunto, In Every Dream Home a Heartache, e quel che stava facendo Peter Hammill, e tutto l'introiettato romantico e decadente inglese. C'è un ad per il concerto di Hampstead (dicembre 74, col Kid lungocrinito e pre-tinta blu), opera di una delle girlfriends, che raffigura i musicisti in stile Beardsley-circense.

 

Line-Up e strumentazione della band

Kid Strange (Richard Harding) - voce, 2a chitarra, sassofono, armonica

Urban Blitz (Geoffrey Hickman) - violino elettrico, 'violectra' baritono, 1a chitarra

Stoner (Colin Bentley) - basso, voce

Pete DiLemma (Peter Hewes) - batteria, percussioni, voce

 

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L'album "Late Night Movies, All Night Brainstorms" originale, brano per brano

 

Side A - Waiting (4:05)

Cosa aspetta il Kid battendo i piedi sul corso, guardando le stelle, ricordando le benedizioni ricevute a Parigi ed i soldi messi insieme a Roma - stirando le braccia ed ispezionandosi le mani? Cosa darà un senso a quest'aspettare, seduto sul trono delle proprie paure, sopportando un cielo grigio ed una EXPO di porcili, e le menti bombardate dei supermorti? E' lo stesso aspettare proprio d'una gang come quella di Dave, o dei cultisti satanici? No, Kid s'aspettava di trovarti in casa, ed ora è in cerca, trepida e 1976 DoM Late Night Movies-Recensione [SOUNDS]tremolante, di qualcosa che lo (ri)accenda. Sudore spesso come salsa di pollo take away che cola dietro le orecchie, meglio rilassarsi prima d'impazzire del tutto. Qualcuno gli ha rubato il R 'n' R,  un cuore in 4/4 buono per le charts dei lunatici, un R 'n' R la cui immagine si va putrefacendo. Comunque, non sparate sul pianista, e sui bambini! Waiting for my Man e Do the Strand, ok, ma con una frenesia di suono che giustifica l'attribuire ai DoM una vicinanza di sensi al Punk inglese in gestazione. Il violino è uno dei migliori che un hard rocker (in senso lato) possa gustare, Urban Blitz si pone tra il sound di Graham Smith degli String Driven Thing o di Jobson dei Curved Air e quello di un (ancora in cantina) Billy Currie degli Ultravox! E' più 'Rock' ed evocativo ed estremo di tutti e tre. E più veloce, per star dietro ad una batteria senza respiro. Ma no, 20 secondi per respirare li concedono il Kid e Stoner, con lo 'stacco' di metà brano...

Afterglow (3:50)

1976 DoM - Kid Strange LIVE AylesburyLa suite composta da questo e i seguenti 3 brani ha un inizio pienamente romantico, e se dopo un paio di minuti mostra irrequietezza e scalcia, subito si scioglie in una chitarra smandolinata. Del violino non diciamo, perchè è sempre lo strumento principe dell'album - tutte le potenzialità d'espressione emotiva dello strumento sembrano realizzarsi in suoni che non possono non colpire l'ascoltatore. Ci sentivamo di vedere nel Kid ed amica una bella coppia di fattissimi sdraiati nell'oblio, come l'Ophelia dipinta da Millais galleggiava a filo d'acqua. Nella luminescenza/euforia residua dell'ultimo bagliore... Senza dietrologia, riconosciamo anche la fine d'un amore, "nato finestra e chiusosi come una porta che sbatte. Finisce il gioco, ma siamo ancora amici".

Mitzi's Cure (4:50)

Qui si parla d'irruzioni poliziesche in giardini di blu brillante, per far saltare un avambraccio dove l'infermiera ha trovato una time-bomb. Di armadi da cui i veleni, ed i cervelli, sono stati sottratti... L'armadio è vuoto, e Mitzi accetta la cura, dice che ce la farà, prima degli amici, che la/lo distruggerà (la dipendenza?) Ma è LUI che sta distruggendo LEI. Dolore 1974 DoM LIVE Hampstead-Add'Amore, di droga o di entrambi? Il 2° brano prosegue in questo terzo, crescendo in tensione, fino a quei 02:30 dove una raffica di mitra (registrata al contrario, sembra) ci riporta allo schermo cinematografico (I migliori 'sparatori' vengono abbattuti - sempre shoot e shot, comunque...). Films a tarda notte, tempeste cerebrali tuttanotte, no? Il cantato è descrittivo, poi lamentoso, il coro per sola voce, inconsolabile.

I Think We're Alone (3:45)

Seppur aperto da un violino dolcissimo, è un brano tristemente acustico, tratta di dolore nel cervello, di test e pastiglie - stringere il nodo e 'sparare' non è così difficile, a quest'ora della notte. Si parla di salti da 15 metri e lavande gastriche. Nient'altro da dire, è l'unico modo d'uscirne. Il tono è depresso, il paziente è calmo (The Doctors know best/Lo sanno i Dottori più degli altri). Ad un certo punto si fa da solo l'effetto eco, un Donovan di Lalena-ah-ah alla casalinga... Al minuto 02:46 mostra un sussulto d'adrenalina, presto interrotto in affanno, ma non è finita...

The Noises Of The Evening  (8:35)

...perchè i due minuti e mezzo iniziali, un funky elefantiaco che va a spegnersi nello stridere di treni metropolitani in frenata al centro della mente, aprono una notte che si preannuncia difficile. Il paziente, prigioniero di gabbie acustiche, si lancia al minuto 6° in una danza sinistramente dionisiaca (e quel brevissimo canto e controcanto di "We got no 1975-76 DoM at TWIGGY's Show 2time - no time" sa di folletti nordici, e di djin arabi...) . Chi altri se non i DoM potevano far esplodere il suono in apertura, ed andar calando e recuperando in velocità/intensità, come una slow/fast-motion legata al controllo colori e regolata da un cursore? Un'apertura che utilizza un giro simile all'intro di Sabbath Bloody Sabbath, ma turgido e cupo come il basso-GRAND FUNK di All You've Got is Money... I DoM facevano avant-garde hard rock, secondo certa critica USA: cantonata, od interpretazione non Brito-centrica (un po' tagliata con l'accetta, magari)? Comunque, persino il bassone di Stoner rilascia echi romantici, quando l'ultima d'ogni serie di note si spegne, creando, con lo 1976 DoM Stoner 2sfumare delle precedenti e successive, un percolato DoM DOC che avvolge tutto il brano in liquido amniotico,  caldo... Perchè è questo il vero fascino, paradossale, del suono DoM, una band che forse si voleva, ma senz'altro veniva presentata come folle se non addirittura mortifera, e suonava più calda ed avvolgente ed emotivamente pura che non Bowie o i Roxy Music, paranoica forse ma quasi mai noiosa. Il tutto a sostegno di un testo 'che più DoM non si può', il sentire i rumori della sera, che porteranno ad una notte di scrosci di pioggia fredda, il vedere tra le ombre che evaporano in buio "i tossici nella sala come mosche sui muri/in completo silenzio". E quando le navi dei mal-predestinati partono a vele spiegate, restiamo dispersi sulle line/vene principali (le MAINLINES) in gabbie acustiche. Troppo dura, c'è troppo vento per uscire, non c'è luogo per nascondersi, non abbiamo più tempo...

 

Side B - Billy Watch Out (5:10)

Un drumming interessante, quasi militaresco, da marchin' band, con uno 'stacco' chitarristico di estatica epicità. Un brano che è quasi un canto liturgico elettrico, come il coro conferma. Il testo tratta di Billy e relativo 'shotgun'...

B Movie Bedtime (3:17)

Il breve assolo iniziale ed i vari licks chitarristici, sia i più alti che i più ruspanti, la cadenza della ritmica, il drumming quasi Mooniano, il violino ovviamente... e, quasi alla fine, registrato basso, qualche 'lick' di flauto traverso.  Un pezzo che sta nei classici 3 minuti o poco più, ma elaborato, davvero glam/hard rock di grande originalità, velocizzato nello DOM1975 DoM LIVE 1spirito dei tempi. Proto-Punk? Se sì, dal suono comunque inaudito, in tutta la produzione del '77-'80. Forse, chitarristicamente, qualcosa di "Kaleidoscope" (Siouxie, 1980) può esservi imparentato - per quanto riguarda il disco nella sua interezza, si potrebbe accostarlo, in disperazione ed elettricità ondivaga ad "Horses" di Patti Smith, questo sì antecedente (1975).  Sono le 2 di notte ed il Kid, uscito dall'ultimo spettacolo, non riesce a star fermo... Anni ed anni più tardi Kid Strange sosterrà vari ruoli cinematografici, in Batman, Robin Hood-Principe dei Ladri, Gangs of New York... entrando finalmente in quello schermo d'argento che, sulla copertina di questo 1° album, sembra rispecchiarlo con la band (ma è un finto selfie).

Mainlines (15:57)

La cadenza è funerea, il ritmo sobbalzante, serpeggiato dalla chitarra - poi il violino riporta a velocità ed intensità  inferiori, poi si riparte e così via. A 06:18 le vene principali hanno scarsa resistenza... e lo spazio ora è tutto per il violino, che a 08:28, decolla in un volo non nuziale, ma funebre, un insetto folle che sembra stia per esplodere. Il violino di Urban Blitz (foto a sinistra) atterra o Urban-Blitz-1975si spegne o rantola, riprendendo poi la cadenza mortifera, con, per alcuni secondi, dei rumori di fondo agghiaccianti, di insetti al pasto. Decisamente un brano unico, con una di quelle entrate di chitarra... inutile provare a non ripetersi, questa è una band dai testi deliranti, dolorosi e difficili, ma che suona in modo aperto, ogni strumento si inventa o trova spazi imprevisti, ma non sgarrano mai, girano perfettamente, anche nei momenti di suono solo apparentemente anarchico.

“Questo è il luogo / dove i ratti si ritirano a morire/ Qui è dove dovevamo incrociarci'”: Il narrato è sempre lo stesso (il MAINLINER è il tossicomane che s'inietta droga in vena), dolori vari, con un accenno a 'giovani travestiti dalle spalle domspioventi', in pieno territorio Bourroughsiano, 'The Wild Boys', e materiale simile che molto influenzò l'Iggy Pop del 1977. Finale con coro da poeti inglesi in esilio ed in assenzio, nella Parigi del 1870, chitarrismo memorabile, niente virtuosismi ma suono disperato, frasi sconnesse, disperate del Kid,  accarezzate dal basso. Chiude il violino - sirena d'ambulanza - overdose? Brano decadente più dei Roxy, vero electric funeral, mitigato dalla dolcezza lancinante di tanto suono DoM. E siamo così giunti alla fine di un disco che, inizialmente, avrebbe dovuto riportare, sulla  busta, un invito a 'suonarlo a tutto gas',  e che una lontana recensione italiana consigliava di ascoltare stando completamente al buio...

 

DOM1975 DoM LIVE 2L'ultimo giudizio, lo lasciamo giustamente ad un inglese, il già citato Dave Thompson:Late Night Movies, All Night Brainstorms (1976) è un album quanto mai senza compromessi, l’esito logico di quella scuola di pensiero trasversalmente raccapricciante che spazia dalla paranoia dei Velvet Underground al paradiso dei Roxy Music e al paradosso degli originari (pre-Make Me Smile) Cockney Rebel”.

 

Luca Banche Niclot

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