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8 Dicembre 2018 ,

Pete Shelley Human Punk

2018

Pete-Shelley-buzzcocks-1977-billboard-1548                         1955 -  2018

 

La musica punk perde un’altra icona della prima ondata: si è spento a 63 anni Pete Shelley, al secolo Peter McNeish. Il frontman dei Buzzcocks è morto nella sua casa in Estonia, dove ormai abitava da tempo, probabilmente a causa di un infarto. Se ne va così un pezzo fondamentale della storia del punk, volto e compositore insieme a Steve Diggle dei Buzzcocks, band che Pete Shelley fondò nel 1975 a Manchester insieme a Howard Devoto (che rimarrà poco con la band, il tempo di incidere il seminale EP "Spiral Scratch", 1977), lontano da quella Londra dove nel calderone ribolliva il magma da cui sarebbe fluita la più debordante sottocultura giovanile. Band seminale racchiusa attorno alla figura del suo cantante e chitarrista, i Buzzcocks fecero da apripista per la prima punk-wave, tanto da essere citati come fonte d’ispirazione da altre illustri band (non solo punk) come Exploited, REM, Nirvana e Green Day.

 

MI0004500544Cresciuti all’ombra del punk londinese, i Buzzcocks ne costituirono un fenomeno prima dell’esplosione di questo genere a livello mondiale. Il motto, però, rimane sempre lo stesso: “Live fast, die young”. La band di Shelley uscì di scena nel 1981, prima che il punk iniziasse a estinguere la propria fiamma, breve e devastante. Con soli tre album all’attivo, in appena sei anni di carriera i Buzzcocks riuscirono a tenere testa a fenomeni più “sponsorizzati” come Sex Pistols e Clash, focalizzando però la propria protesta non tanto sui temi politici tipici del punk ’77, quanto su argomenti più privati come il sesso (Orgasm AddictOperators Manual), tant’è che la BBC incluse anche la band di Manchester nel libro nero della musica da non passare in radio e tv.

 

 

pete-shelleyLook da bravo ragazzo e voce cantilenante: l’identikit del punk melodico (o Human Punk, come si suole etichettarlo, o Punk Pop) perfettamente tracciato da Shelley, un hooligan dal cuore d’oro, come racconta il loro più grande successo, Ever Fallen in Love (with someone you shouldn't). La sua immagine è rimasta icona per tutta la nicchia del movimento punk, tant’è che anche nelle ripetute reunion della band, l’unico membro sempre presente è stato proprio Pete Shelley. L’ultimo episodio nel 2016, quando la band celebrò il suo quarantennale con un tour mondiale (4 date anche in Italia).

La band aveva da poco annunciato le ristampe dei primi due album, "Another Music In A Different Kitchen" e "Love Bites", due pietre miliari del primo punk inglese, insieme alla pete_shelleycompilation "Singles Going Steady", per celebrarne il quarantesimo anniversario. L’uscita è prevista per venerdì 25 gennaio 2019. Da solista Shelley aveva pubblicato sei album, l’ultimo dei quali “Cinema Music and Wallpaper Sounds” era uscito nel 2016.

 

Riccardo Resta

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