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21 Agosto 2015

Rebellion Punk Music Festival Rebellion Festival 6-7-8-9 Agosto 2015, Blackpool (UK), Winter Gardens


   2i1zgn7                 Il Rebellion Festival

 

Arriviamo a Blackpool nel primo pomeriggio dopo il viaggio in treno da Londra (colgo l'occasione per fare i miei complimenti ai trasporti inglesi per efficienza ed organizzazione perché anche nel giorno in cui a Londra c'è stato il tube strike nessuno è rimasto a piedi grazie al potenziamento del servizio bus). Dopo il rituale check-in in albergo ci rechiamo al Winter Gardens, gigantesca e splendida venue adibita ad eventi e concerti. Duecentocinquanta (250) le band in cartellone per il Rebellion Festival, fin dalla tarda mattinata del giorno 6, dai big della scena fino a gruppi emergenti meno conosciuti.

 

Tutti in  ogni caso consacrati alla causa punk e meritevoli di menzione così come il numeroso e colorato pubblico accorso all'evento che per portata, durata  e programma non ha sicuramente eguali in Europa e nel mondo intero. Sei stages (Empress Balroom, IMG_3699Arena, Pavillion, Casbah, Almost Acoustic e New Band Stage) per la musica più la Literary & Poetry Room dedicata alle interviste ed alle presentazioni librarie del settore. Tutti dalle IMG_3666dimensioni realmente ragguardevoli (ognuna è paragonabile perlomeno ad un live club di medie dimensioni) più un settore upstairs adibito ad esposizioni di arte punk, tatoo ed addirittura c'è la presenza di un banchetto dedicato a sedute di ipnosi e tarocchi! Oltre ovviamente agli immancabili pubs e ristorante interni alla struttura. Tutto racchiuso in una splendida cornice da primi del '900 con sale affrescate, moquettes e lampadari di cristallo! (Empress Ballroom su tutti).

 

 

Day 1 – Giovedì 06 Agosto 2015

 

Il nostro Rebellion inizia con il punk-hardcore-metal dei tedeschi Toxpack con un gig di rara furia che ci serve per calarci nel clima del festival.

sickPrimo stage all'Empress Ballroom di tutto rispetto per Sick of It All che danno vita ad uno spettacolo veloce, preciso ed altamente professionale. Sotto il palco pogo sfrenato tra kids e vecchi e mai domi punk.

Guarda  Road Less Travelled

 

Spettacolo super tirato per Viki Vortex and the Cumshot che in tre fanno crollare l'Arena stage.

A seguire The Business band dalle forti connotazioni punk-oi, seguitissimi ed applauditissimi dalla numerosa platea. Fin qui il pomeriggio.

La serata inizia con gli attesissimi TV Smith and the Bored Teenagers che suonano in tipico punk '77 style ma con forti aperture melodiche classiche del repertorio di Mr. Smith. Abbiamo intervistato per Distorsioni l’artista punk.

Seguono i Rock'n'roll Gypsies all'Arena stage, progetto parallelo di Mat Sargent bassista degli storici Chelsea. Bella la voce femminile della cantante Monique Skuyela che ben si innesta su solide basi di r'n'r per l'ottimo gig della band.

 

antiflagMa l'evento forse più atteso della giornata inaugurale (oltre ai Misfits che suoneranno più tardi) sono sicuramente gli Anti-Flag. Lo stage non poteva essere altro che la monumentale Empress Ballroom. Attaccano come un pugno allo stomaco con il loro spasmodico HC-Punk dai forti connotati sociali e politici. Show secco, veloce, intenso ed estremamente professionale. Non tradiscono certo le attese mentre tra un proclama anti-sistema e l'altro prosegue lo stage-diving del pubblico su veloci sferzate di chitarra.       Guarda  Sky Is Falling

 

Seguono al Pavillon stage Spunk Volcano and The Eruptions. Show pittoresco e movimentato. Spunk si presenta in Mephisto d'ordinanza e la band lo asseconda nella sua punk-stravaganza al limite del demenziale.

Arena stage per i The Talks. Gli Specials del nuovo millennio! Ska, reaggae, dub ed un pizzico di punk per questo combo dello Yorkshire. Veramente uno dei gruppi che abbiamo più apprezzato al festival. Da tenere d'occhio!

 

2015 (1)Misfits– Empress Ballroom. Empress Ballroom stipata di persone per il gig dei Misfits. Loro attaccano immediatamente con il loro classico spettacolo fatto di ambientazioni horror sul quale scorre un punk grand-guignolesco. Sono anch'essi un gruppo storico (così come tanti altri che suoneranno in questi giorni) e come tali si comportano, con navigata esperienza scenica e di palco. Lo show li vede suonare il solito punk con affinità metal e, nonostante sia apprezzato dal pubblico tradisce eccessivi appesantimenti scenografici pur essendo nel loro caratteristico stile. Per una volta sarebbe bello si potessero liberare dalle loro armature…  

Guarda  Last Caress/Where Eagles Dare 

 

The Ramonas – Pavillion stage. Questa venue è deliziosa per i gig. E' calda ed intima come si addice ad un concerto rock. Ed è l'deale per le Ramonas. The Good the Bad and The Ugly introduce la band. Hey oh let's go! La versione femminile dei Ramones. Signore e signori The Ramonas! Clamorosi ed evidenti scimmiottamenti a parte reggono bene il palco con il loro r'n'r 1-2-3-4. Cover band ufficiale dei Ramones ben riuscita, ma il punk è un'altra cosa.

 

 

Day 2 – Venerdì 7 Agosto

 

IMG_3685Il secondo giorno inizia per noi solo verso le 17 dopo aver dedicato la prima parte del pomeriggio alle interviste.

Si inizia all'Arena con i Contempt: suonano duri, veloci ed incazzati. Punk no compromises!

Al Casbah stage si esibiscono i Funeral Dress. Pronti via! 1-2-3-4! Pezzi iperveloci della durata di un minuto al massimo, brutalità, distruzione. In una parola punk!

All'Empress Ballroom si respira tutt'altra atmosfera con i King Prawn. Madness e ska-style per questo combo multirazziale. Si balla e ci si muove accompagnati da fiati e classica chitarra in levare ma non manca una spruzzata di punk tant'è che l'accostamento che viene alla mente è immediatamente quello dei nostri italianissimi Meganoidi.

Sempre in questa sfarzosa sala da concerto si esibiscono più tardi Peter and the Test Tube Babies. Bentornati! Sempre vispi ed arzilli come nel 1977. Gli anni sembrano proprio non passare per loro. Puro punk '77 style. Peter qualche chilo in più (il giorno successivo lo conosceremo personalmente e dispiaciuti nel vederci negare un'intervista in quanto il buon Pete oltre ad essere artista è anche stage manager del festival, ne constateremo le grandi doti umane e di disponibilità in un concetto di musicista lontano anni luce dagli stereotipi della rockstar planetaria) intrattiene la platea magneticamente con voce rauca e consumata supportato dai riffs di una chitarra al vetriolo.   Guarda  Transvestite

 

IMG_3690Al Pavillion stage suonano i 2nd District. Glam-rock di stampo New York Dolls per loro. A tratti affondano nell'hard-rock melodico dei Guns'n'Roses. Non ci colpiscono granchè. Per appassionati.

Optiamo quindi per i Cyanide Pills all'Arena stage. Siamo sui sentieri di Spivs, Buzzcocks Damned con strizzate d'occhio al r'n'r. Bello spettacolo, un pop-punk di classe ma estremamente frizzante e look oriented. Promossi a pieni voti.

Seguono i Subhumans all'Empress Ballroom. Non fanno ostaggi, non c'è tregua, non c'è speranza. Solo nichilismo e violenza. Punk is not really dead!!

 

Ed ecco finalmente TV Smith al Pavillion stage. Che spettacolo signori! L'attempato Mr. Smith coadiuvato da giovani strumentisti ci delizia con uno show assolutamente cool con radici ben affondate nei seventies a dimostrazione che la buona musica non muore mai! Un uomo solo ricco di fascino e di stile al comando: Mr. TV Smith!!

 

Ruts DC – Empress Ballroom. L'eleganza di questa band è unica in tutto il festival. Suonano senza risparmiarsi un punk piuttosto vario ma che si rifà alle origini pregno di forti aperture melodiche. I ritmi non sono forsennati e per questo estremamente godibili. Le pause pur ricche di feedback si alternano a veloci ripartenze. Anche il fascinoso look in stile anni '30 li aiuta a consacrarsi alla platea. Il primo gruppo punk che suona anche post-punk, alternative rock e ci fa a tratti ballare a ritmi reggae. Completi!!  Guarda  In A Rut

 

harperE venne il momento degli UK Subs. Ovviamente Empress Ballroom per loro. Della formazione originaria rimane il solo Charlie Harper (qui a destra nella foto) anche se non si sono praticamente mai fermati continuando a sfornare dischi e concerti con regolarità. Propongono un classico UK Punk 77 dai toni accesi. Il pubblico dimostra di apprezzare lo spettacolo dell'istrionico Mr. Harper & Co. Loro non si risparmiano e sciorinano il meglio. Una garanzia!

Guarda  Tomorrow's Girls & Warhead

 

Rezillos – Pavillion stage. Un po' Siouxsie un po' X-Ray Spex della compianta Poly Styrene. Taglienti ed affilati nelle chitarre e nelle voci. Sono l'anello di congiunzione tra il punk e la prima new wave alla quale si ispirano. Classici!

Control – Arena stage. Oi-punk per i Control. Nulla di particolare da segnalare se non un pubblico invasato di aficionados del genere che si sgola intonando gli inni dei due cantanti.

Defatighiamo alla Casbah con i Talisman. Puro reggae in Bob Marley style. Un angolo di Giamaica che si staglia tra le migliaia di watt punk-hardcore. Assolutamente gradevoli oltre che coinvolgenti.

 

thedamned-wychwood2012ROM08Damned – Empress Ballroom. Ed eccoci all'evento più atteso della seconda giornata. I Damned non deludono le attese. Show potente, compatto e granitico. Radici '77 ma con suoni decisamente moderni. Il repertorio spazia dai classici fino ad arrivare all'ottimo ultimo album di studio. Si tratta ovviamente di tutt'altra band rispetto a quella degli esordi ma nel panorama dei gruppi fin qui visti nessuna ha dimostrato questa capacità di cambiamento ed adattamento. Un moderno gruppo di punk (???)-rock.

Contemporaneamente al gig dei Damned al Casbah stage suonano i Restarts. Punk-hardcore veemente, tempi raddoppiati, non danno tregua. Anche il pogo sotto il palco è il più sfrenato visto fino ad ora al festival. Anche qui band no-compromises. Show comunque solido, preciso e veloce con saltuarie aperture melodiche (e qui ci leggiamo anche i Nofx) e qualche accenno ska. Il tutto tra accorati appelli di denuncia.

 

Hackney, London, Suburbia. Gang of Four – Pavillion stage - Si fanno attendere per oltre un quarto d'ora sulla tabella di marcia ed entrano con la classica supponenza da rockstar. Fin qui le pessime premesse. Poi la musica spazza via la boria della band (benchè sempre aleggiante). ¾ di formazione nuova. Unico membro originario il solo Andy Gill alla gang1chitarra a rappresentare i vecchi Gang of Four. Nonostante questo il suono e la matrice della band rimangono invariati, ovvero quel punk-funk che trent'anni fa era così innovativo nel panorama di allora è tuttora garanzia di particolarità ed interesse sia nei suoni che nei messaggi. Oggi come ieri il basso è la struttura portante della musica dei Four. Linee nervose ed asciutte sulle quali si innestano un drumming preciso ed asettici scatti di chitarra. Il tutto completato dalla voce spettrale ed assente dall'affascinante ed androgino singer John Sterry. Di stile e raffinatezza ce n'è in abbondanza. Antipatia anche, ma ce ne fossero di antipatici così.

Guarda  Tourist

 

Chiudiamo la rassegna del venerdì con gli Sham 69 all'Empress Ballroom. Il cantante è oggi come al tempo un emaciato Iggy Pop in tono minore, che rafforzato dai suoi sodali strumentisti dà vita ad una festa punk di irriducibili sia sul palco che fuori, precedendo il nostro meritato riposo dopo una dieci ore non-stop di musica live. Ancora una volta punk di matrice '77. Non aggiungono nulla di nuovo a quanto già visto e sentito fin qui, ma non era certo il loro intento e neppure quello che ci aspettavamo. Coerenti.    

Guarda   SHAM 69 Rebellion 2015 Blackpool - Empress Ballroom

 

 

Day 3 – Sabato 8 Agosto

 

Iniziamo il terzo giorno al Rebellion solo alle 18 in quanto precedentemente occupati nelle interviste a TV Smith e Restarts.

Pronti via ed ecco The Boys riempire l'Empress Ballroom con il loro punk'n'roll stradaiolo in '77 style. Aprono inaspettatamente con Knockin' on Heavens door di Mr. Bob Dylan. Sono leggeri, gradevoli, arzilli e scatenati proponendo sia i loro classici che i pezzi del nuovo album. Ci credono ancora e fanno bene!    

Guarda  Brickfield Nights

 

The Razors – Arena stage. Integerrimi ed arrabbiati. L'età non conta. Dei bulldozer sulla strada del punk. Stemperano la loro furia solo sulla cover della (pur) veloce Heroes di David Bowie salvo poi riprendere su ritmi ben più sostenuti. Rasoi sempre affilati..

Coitus – Casbah. Il nome è un programma e dice tutto del suono della band. Un orgasmo brutale di 30 minuti. Diremmo più death-metal che punk. Non si placano mai, neanche dopo l'orgasmo. Qualche apertura di melodia non li salva. Infatti dura poco. Brutal death.

The Adicts – Empress Ballroom. La loro Arancia Meccanica funziona sempre. Formazione rinnovata ma energia antica. Si lanciano in un rock da stadio ma qui all'Empress Ballroom le folle sono oceaniche e la grandeur della band è proporzionale, fornendo oltre alla musica anche uno spettacolo scenico di tutto rispetto. Coinvolgenti e senza sosta. Stadium rock. 

Guarda  Who Spilt My Beer/Viva La Revolution/You`ll Never Walk Alone 

 

the-lurkers-rebellion-punk-festival-coverLurkers – Arena Stage Ancora Arena stage, ancora punk '77 ancora storia e tradizione del rock inglese degli anni '70. I Lurkers da Londra raccolgono platea e consensi. Punk istituzionale. Show deciso ed intenso senza cali di tensione. Anche qui l'età è buona ma ci regalano quarantacinque minuti senza ma e senza se, ma solo con dei validi perché!

Guarda  Ready and Loaded

 

Chords – Pavillion stage. I Chords danno vita ad uno spettacolo elettrizzante degno dei migliori Jam, alternando ballads a momenti decisamente intensi. Squisiti mods della miglior tradizione rock-pop inglese. Una bella conferma oltre che un gradevolissimo ritorno!  

Guarda  Something's Missing

 

The Boomtown Rats – Empress Ballroom. Primi pezzi da novanta della serata. Tornano i Boomtown Rats di Bob Geldof ancora estremamente attivi live (sono reduci da un tour nel 2014). La musica che propongono è un'alternativa al punk delle origini che li ha adesso come allora presi sotto la sua ala protettrice. Mr. Geldof dopo i bagordi e le collaborazioni major degli anni '80 e '90 (U2&Co.) torna alle origini e sfodera la sua armonica a bocca BoomtownRats-GuilFest2014-JMC15lanciandosi in pezzi di rock quasi country-eggiante in un live che poteva essere di sicura presa sul numeroso pubblico accorso se non fosse per l'incidente causato dalla sua spocchia. Dimentica le sue origini punk e sfodera boria da (consumata?) rockstar insultando la folla dei punk ed accusandola di indossare fottute uniformi nere con merdose band sulle t-shirts mentre lui vestiva un elegante snake-silver suite. Non so se si trattasse di una (pessima) trovata pubblicitaria per vendere le sue t-shirts (tra cui alcune nere). In ogni caso la brutta uscita si trasforma in una sorta di suicidio per Sir Bob e la sua banda in quanto i punks per tutta risposta lasciano ordinatamente la venue non prima di averlo mandato a quel paese. Della musica nessuna traccia.  Guarda Bob Geldof vs. Punks

 

Frantic Flinstones – Pavillion stage. Rockabilly e rock'n'roll. Super fuzzy e tiratissimo. Viaggiano alla velocità della luce e si guadagnano positiva menzione nel contesto punk del Rebellion con stile, eleganza e look classicamente '50s oriented.

 

Buzzcocks – Empress Ballroom stage. Arriva puntuale alle h. 23.50 il gig (almeno per noi) più atteso del festival. I Buzzcocks partono a razzo con Boredom e la platea si incendia immediatamente. Potenti e precisi nel loro elegante pop-punk di stampo '77, precursori di un genere che già al tempo cominciava a sdoganarsi dal punk per avvicinarsi a sonorità più ragionate. Il gig procede con determinazione con l'alternanza alla voce tra Pete Shelley e Steve Diggle. Un'ora abbondante di musica ricca di classe, eleganza, stile, look e fascino fino alla conclusiva dichiarazione finale di Diggle: con noi sono finite le band punk-rock. Ed ha ragione in tutti i sensi..!   Guarda  Fast Cars/I Don't Mind

 

 

nic austinChelsea – Pavillion stage. Si chiude il terzo giorno del Rebellion festival con i Chelsea, storica band del primo punk inglese capitanata da Gene October alla voce con Mat Sargent al basso, codiuvati da Nic Austin (nella foto qui a destra) dei Church of Eon alla chitarra. Grande show, intenso ed emozionante che ci riporta più che mai ai fasti di trent'anni fa. Il buon Gene non si risparmia così come gli ottimi strumentisti e domina il pubblico con momenti intensi di intrattenimento. Ci congedano con una super versione di Right to Work. Buonanotte a tutti dal Rebellion festival day 3    

 

 

Day 4 – Domenica 09 Agosto

 

Come sempre impegnati nelle interviste del pomeriggio, accediamo alla venue del festival per il live dei Victims of Circumstances all'Empress Ballroom. Punk e Ska, Ska e Punk. Chitarra in levare, (of course) sax e tromba. Velocità, divertimento e danze per il primo gruppo che seguiamo nell'ultimo giorno del Rebellion. Inizio Ska-tenato!

 

cleoThe Cleopatras – Pavillion stage. Una fetta di penisola a Blackpool. Uno dei due gruppi italiani (l'altro sono i Defectives che suonano in contemporanea alla Casbah) presenti al festival. Propongono ai numerosi punk e skin presenti la loro miscela di '60s surf-garage. Coordinate, stilose, carine. Sicuramente promosse.

  

Vice Squad – Empress Ballroom. Torniamo al tema del festival: il punk. Brusco risveglio con i Vice Squad. Brutalità sparata in faccia. Pezzi ultra-speed della durata talvolta inferiore al minuto. La bionda cantante Becki Bondage in stile Vivienne Westwood non sempre riesce a stemperare tanta furia. Un suono monolitico che talvolta è difficile da decifrare nei cambi di accordo. Metal-punk attack!

Guarda  Vice Squad - Rebellion 2015 Blackpool - Empress Ballroom

 

Less Than Jake – Empress Ballroom. Chiudiamo con la festa dei Less Than Jake. Veramente coinvolgenti, una party band ska-punk festaiola al punto che chiamano sul palco a ballare anche la security che si lascia convincere e partecipa divertita così come tutti, noi compresi che dopo 4 giorni di interviste, foto, recensioni e concerti siamo esausti e ci concediamo una domenica più rilassata.

 

Ricordiamo che il Rebellion non è stato solo musica ma anche esposizioni, dischi, memorabilia, tatoo, punk-art suddivisi in un'arena che ha visto avvicendarsi più di 9000 persone in quattro giorni, la più grande rassegna al mondo dedicata al punk. Chiudiamo qui il nostro festival con fatica ma anche con tanta soddisfazione portando a casa un bagaglio di esperienza musicale diretta oltre che recensioni, dischi, interviste e soprattutto contatti. Arrivederci all'edizione 2016 che si terrà sempre a Blackpool (UK) dal 4 al 7 agosto 2016 e che vede già in programma nomi di assoluto rilievo della scena punk sia passata che attuale. Arrivederci all'anno prossimo !

Alessio Mazzocchi

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