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5 Settembre 2018

Lee Ranaldo Lee Ranaldo: il tour italiano 2018


leeLee Ranaldo ha appena annunciato i dettagli di un tour europeo a Settembre, che includerà una live performance e un Q&A (questions and answers) con il pubblico. Il tour europeo segue una serie di date americane e presenta ben 5 date italiane.

 

 

DATE ITALIANE

---  Mercoledì 12 Settembre: Torino - Zenit (con My Cat Is An Alien e Jean-Marc Montera, in occasione del 20° anniversario dei My Cat Is An Alien)

---  Giovedì 13 Settembre: Pisa - Cinema Lumière

---  Venerdì 14 Settembre: Ferrara - Sala Estense
---  Sabato 15 Settembre:  Bari - Chiostro di Santa Chiara (Time Zones/Ad Museum Festival)

---  Domenica 16 Settembre: Matera - Giardino Museo D. Ridola (Time Zones/Ad Museum Festival)

 

Electric Trim” (15 Settembre 2017, Mute Records), l’ultima fatica discografica di Lee Ranaldo, è stato registrato tra New York e Barcellona, in collaborazione con il produttore Raül ‘Refree’ Fernandez, muovendosi tra ricchi territori sonici e raffinate tecniche di produzione, sperimentando con ritmi elettronici e campionamenti oltre a performance strumentali eseguite rigorosamente live. 

 

Lee_Ranaldo_Electric_Trim_artwork-584x584Il co-fondatore dei Sonic Youth (anche visual artist, produttore e scrittore) ha lavorato su questo album, oltre che con Fernandez, anche con diversi ospiti tra cui Sharon Van Etten (che canta in sei brani e duetta su Last Looks), il percussionista John Colpitts (meglio conosciuto come Kid Millions o Man Forever) e l’amico e collaboratore di lunga durata Nels Cline (chitarrista dei Wilco). In aggiunta, l’album include The Dust (l’ex-Sonic Youth Steve Shelley alla batteria, l’ex-chitarrista dei Run On Alan Licht e il bassista dei Guaranteed Swahill Tim Luntzel), la band di Ranaldo.

 

Ranaldo ha anche collaborato con lo scrittore newyorkese Jonathan Lethem per le liriche di sei brani, tra cui Thrown Over The Wall, e con l’artista Richard Prince (che dipinse la copertina di “Sonic Nurse” dei Sonic Youth nel 2004), che ha creato l’artwork dell’album.

 

Diego Loporcaro

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