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1 Giugno 2018 , ,

Statuto: 35 Tour 2018 27 Maggio 2018, Potenza, Folk Festival


Statuto-1-777x102435 anni di carriera passati a portare la musica, la cultura e l’identità mod sui palchi più disparati ed eterogenei: dal FestivalBar a quello di Sanremo, da Plaza de la Revolucion de l’Havana alle manifestazioni No-Tav o in sostegno degli operai rimasti senza lavoro. L’identikit corrisponde a quello degli Statuto, una delle più longeve e prolifiche realtà della musica italiana che non sembra accusare i segni dell’età che avanza, anzi, si sa rinnovare con energia e immutata coerenza. La band torinese ha intrapreso ad aprile il 35 Tour 2018 in giro per l’Italia: il 27 maggio 2018 ha fatto tappa in Basilicata per il Potenza Folk Festival, rassegna organizzata dall’associazione culturale Portatori del Santo, nella piazza Mario Pagano del capoluogo lucano. Numerosa e sentita la partecipazione del pubblico potentino per il concerto gratuito del quintetto piemontese, che ha saputo scaldare la platea proponendo una scaletta esplosiva con cui la band ha passato in rassegna le varie epoche della sua musica, con la cultura e la mentalità mod ben presenti sullo sfondo.

Un’esibizione di grande impatto fin dall’apertura, affidata al trittico Rabbia&Stile (vero e proprio inno mod tratto dall’album del 2010 “È Già Domenica”), I Campioni Siamo Noi (singolo che dà il nome alla raccolta del 2003, i cui proventi furono destinati ai licenziati e cassintegrati FIAT) e Un Giorno di Festa, title-track del disco che gli Statuto pubblicarono nel 2013 in occasione del trentennale, ponendo l’accento sui temi della crisi occupazionale che in questi anni ha accomunato indistintamente genitori e figli.

 

statuto IMG_20180527_235425Le concessioni alle ballate sono pari a zero, per una scaletta di 18 episodi che scorre via a cento all’ora: molto sentita e partecipata è Ritmi di Metropoli (unico brano eseguito tra quelli estratti dal concept del 2016 “Amore di Classe”), un bel pezzo power-pop che racconta la giornata-tipo di un mod della piazza Statuto di Torino, riferimento toponomastico per tutta la scena piemontese e italiana da cui la band prende il nome. Nel mezzo tanti brani con cui la band ha nella sua carriera dimostrato la propria appartenenza alla cultura ultras, che dal vivo rendono sempre alla grande e riescono a scaldare la nutrita rappresentanza della tifoseria organizzata potentina, partecipativa anche con cori, battimani e colorate “fumogenate”. Molto apprezzate per il tema della lotta al “calcio moderno” sono, dunque, le varie Intercity Firm, Controcalcio, Facci un Goal (dedicata a Paolino Pulici, ex bomber del Toro, squadra per cui la band fa un tifo sfegatato) e Ragazzo Ultrà, brano del 1992 diventato negli anni un vero e proprio inno per tutte le curve d’Italia.

 

statuto live IMG_20180527_234717 (2)Nonostante il poco tempo di presenza sul mercato discografico, viene accolta positivamente anche Va Tutto Bene, il singolo che gli Statuto hanno pubblicato il 17 gennaio con il noto comico Max Giusti per festeggiare il trentacinquesimo compleanno del gruppo. Il filo conduttore dell’esibizione resta, però, lo ska, genere con cui il gruppo si è imposto all’attenzione nazionale fin dagli esordi. Si balla e si canta sui brani del 2001 Cos’è (scritto da Paolo Belli nella parte musicale) e Sole Mare (che nella versione su disco vide la partecipazione dei Righeira), momenti che s’interpongono tra pezzi di scaletta che ritornano su temi di forte impatto sociale, il vero trademark del gruppo. Molto coinvolto il pubblico su Ghetto (estratta da “Zighidà”, album del 1992 la cui reissue è stata pubblicata l’anno scorso su Universal Music Italia a 25 anni dall’uscita) e In Fabbrica, canzone che agli Statuto è stata “regalata” dai Gang. Presenza fissa in tutti i concerti degli Statuto è anche Vattene Sceriffo (“È Tornato Garibaldi”, 1993), brano di esplicita critica all’imperialismo americano.

 

statuto live IMG_20180527_234717 (1)Nel finale ancora tanto ska a fare da protagonista: la prima parte del concerto si conclude con Qui Non C’è il Mare (1992), pungente testo di critica nei confronti della Torino “feudo” della famiglia Agnelli, già cover in italiano di Aqui No Hay Playa del gruppo madrileno Los Refrescos. Anche nel bis si balla e si canta: prima la band fa ascoltare Piera, tormentone dell’estate 1992 dopo l’apparizione al FestivalBar, poi esegue l’altrettanto famosa Abbiamo Vinto il Festival di Sanremo, brano che la band torinese portò lo stesso anno sul palco dell’Ariston, ironizzando su tutto il contesto della rassegna nella città dei fiori. Anche l’ultimo brano in scaletta è una bomba carica di ska: gli Statuto salutano la festosa piazza lucana con Un Passo Avanti, cover della famosissima One Step Beyond dei Madness. Finisce così, poco prima dell’una di notte, una bella serata in compagnia di una band che proprio non riesce a disattendere le aspettative del suo affezionato pubblico. 

 

 

statutoSetlist:  Rabbia e stile - I Campioni Siamo Noi - Un Giorno di Festa - Ritmi di Metropoli - Intercity Firm - Va Tutto Bene - Controcalcio - Facci un goal - Cos'è - Vattene Sceriffo - Ghetto - Sole Mare - In Fabbrica - Ragazzo Ultrà - Qui Non C'è il Mare

BisPiera - Abbiamo Vinto il Festival di Sanremo - Un Passo Avanti 

 

Riccardo Resta

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