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17 Agosto 2012

Robyn Hitchcock e Sacri cuori 13-8-2012, Piazza della Vittoria, Spotorno (SV)


Hitchcock-Heavy-Friends-Does-Abbey-RoadTra le città della Riviera Ligure Spotorno è quella che ultimamente ha mostrato più amore per la musica. Molte le manifestazioni organizzate, culminate con le esibizioni di Diaframma (il 5/8) e Robyn Hitchcock (il 13/8). I Diaframma hanno come sempre suonato con pathos e passione una scelta dei loro brani più belli di fronte a pochi appassionati storici. Robyn Hitchcock è la classica figura di culto, poco nota ma adorata da chi lo conosce. Suona nell'ambito di una notte bianca o qualcosa del genere, scenario poco adatto alla musica di qualità. La serata è aperta dai Sacri Cuori, gruppo romagnolo composto da Antonio Gramentieri alla chitarra, Christian Ravaglioli fisarmonica e sintetizzatore, Diego Sapignoli batteria e Francesco Giampaoli basso. Propongono sei brani che miscelano rock desertico, sonorità latine e anche, come ammettono loro stessi, un po' di liscio, specie in Lido e in Sipario, dedicata a Nino Rota. Gradevoli.

 

A sorpresa si unisce a loro la cantautrice emergente Emma Tricca, che canta due ballate, a mio parere non entusiasmanti. Quindi arriva Robyn, accompagnato dalla violoncellista Jenny Adejayan. Attacca con Sounds great when you're dead, da “I often dream of trains” e crea subito l'atmosfera giusta. Gli ascoltatori notano come, sebbene i riff che Hitchcok suona sembrino semplici, le dita volano sul manico a velocità incredibile. Essendo inhitchcock1 dimensione acustica privilegia le ballate come Sometimes a blonde, tra queste una cover di River man di Nick Drake. Robyn si esprime discretamente in italiano, scherza, fa giochi di parole bilingui incomprensibili. Si definisce “il vecchio inglese”, ma è in ottima forma, specie la voce che è sempre molto chiara e si permette acuti notevoli. I Sacri Cuori lo raggiungono per la seconda parte, sono affiatati con lui ed essendo musicisti precisi e tecnicamente preparati lo show continua su ottimi livelli.

 

A differenza di molti musicisti di lungo corso Hitchcock non va sul sicuro coi propri classiconi ma pesca nel repertorio, anche brani recenti come Light blue afternoon, che confermano la sua bravura come autore di canzoni. Ecco, Robyn Hitchcock non è mai stato “the next big thing” o l'uomo che ha cambiato al storia del rock, la sua voce è molto simile a quella di John Lennon e l'influenza di Syd Barrett è innegabile. Ma io ho almeno Hitchcocktredici suoi dischi e solo uno (“Groovy decay”) lo trovo sottotono, in tutti c'è qualche canzone veramente geniale. Col suo humour inglese Robyn annuncia: ‘ed ora una canzone di uno più vecchio di me, lo zio Bob’, e suonano un blues di Dylan, un altro chiuderà la serata. Il pubblico commenta come sia lui che Fiumani abbiano indossato pazzesche camicie colorate e non un look dark... Il concerto ha una sola pecca: è troppo breve. Ma non si può farne una colpa ai musicisti. Suonano durante una manifestazione con altra musica, pessima e a tutto volume, nei locali accanto.

 

Il concerto è in una piazzetta con un bel monumento nel mezzo e il pubblico è in gran parte occasionale. Quando il gruppo scende dal palco c'è il fuggi fuggi generale e solo in pochi chiediamo il bis. In compenso Hitchcock si ferma a firmare autografi e scherzare coi fan.  Perdonatemi se mi abbandono ai ricordi personali: da ragazzo per un disguido ho perso l'occasione di vedere dal vivo Robyn Hitchcock  e ho rimpianto questa mancanzaHitchcock molto di più di quella di altri musicisti più famosi. Il destino mi ha ripagato facendo suonare uno dei miei musicisti di culto a pochi chilometri da casa. L'ho trovato per niente invecchiato, come del resto i Diaframma la settimana prima. Il rock mantiene giovani! Un ottimo concerto, molto d'atmosfera, un musicista simpatico, perfetto il service, peccato che la situazione che  circondava Robyn e i suoi fans non fosse all'altezza della musica proposta, ma siamo stati soddisfatti ugualmente. 

Alfredo Sgarlato

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