Pontiak 22 Ottobre, Circolo degli Artisti, Roma
I Pontiak sono di casa a Roma, lo dimostrano subito brindando col pubblico prima di dare il via ad un esaltante concerto tirato senza pause per più di un'ora di musica neo-psych, con grassi echi di hard rock e stoner. Secondo noi sono la famiglia ideale, ognuno fa la sua parte, c'é tanto affiatamento e tanto godimento nel suonare assieme; gli Allman Brothers della scena psichedelica, questo l'impatto emotivo che trasmettono subito. La loro musica ha radici profonde nelle sonorità degli anni settanta senza mai ostentare ed ammiccare a riff o atteggiamenti superflui, c'é del blues, del garage, post-rock, stoner: è un continuo accavallarsi di suoni essenziali e poderosi riconoscibili, ma che parlano un'altra lingua, sono i sintomi di una ricerca personale e di una qualità espressiva degna di nota.
Il concerto è stato una conferma della loro qualità e sostanza sul palco, una band che si fa volere bene dal vivo, diretta, senza fronzoli, concedendo uguale spazio a brani dei vecchi album ed EP (una Sun on Sun semplicemente superba), e ad altri tratti dagli ultimi dischi (“Echo Ono” ed “Innocence”); in fondo alla scaletta i singoli dell'ultimo album, Ghosts, Surrounded By Diamonds. C'era ancora spazio nella sala, ma per un pubblico di soli “aficionados” era la situazione ideale, e dopo lo show i fratelli Carney hanno scambiato qualche chiacchiera col loro pubblico. Noi nel complimentarci del concerto, non possiamo far altro che notare il batterista, Lain, con la maglietta dei Plasma Expander, ovvero i tre “allegri chirurghi” sardi votati al kraut e math rock. Sì, i Pontiak si fanno volere bene!
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