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9 Novembre 2013 ,

Low 06 Novembre 2013, Milano, Teatro Martinitt


LowEra la terza data italiana del tour quella che ha visto arrivare i Low, gruppo di culto della scena americana degli anni ’90 e non solo, a chiudere la rassegna Sound & Comfort. Senza gruppo di supporto, la band della coppia Alan Sparhawk e Mimi Parker si presenta sul palco del teatro Martinitt, quasi esaurito per l’occasione, alle 21.30 precise e subito si inizia con il riff di Plastic cup e con Alan perfettamente a suo agio nel ruolo del musicista devastato dalla sofferenza interiore. E’ davvero bellisimo assistere al contrasto delle due voci di Alan e Mimi l’una così sofferente e malinconica con il contraltare dell’altra così eterea e folleggiante. quasi a volerti accogliere e proteggere tra le sue calde braccia. Lo spettacolo tocca subito vertici altissimi con un trittico di canzoni come Holy Ghost (dall’ultimo disco "The invisible way” e particolarmente amata da Alan), Monkey e Waiting. Il palco è scarno come la musica, scorrono delle immagini, ma non sono molto visibili, proprio come la musica dei Low, risulta tutto di una bellezza tanto semplice quanto inafferrabile.

 

Mimi accarezza i tamburi con la stessa soavità con cui canta mentre Steve Garrington si alterna tra basso e tastiere a creare il giusto tappeto sonoro alle trame sonore disegnate dalla chitarra di Alan. Sono una grande band i Low, li vedi dal vivo e capisci perché abbiano la stima di gente come i Radiohead e fossero uno dei gruppi preferiti di Kobain: riescono a creare un' atmosfera di magia e intimità che ti fa sentire trasportato da una forza invisible, non sai dove ti sta portando ma sai che ti piace come ti fa stare. Tra le altre canzoni spiccano Dragonfly, Just make it stop e Nothing but heart mentre lalow conclusione del set, la bellissima cover intimista di Stay di Rihanna semplicemente ci fa riappacificare con noi stessi. Breve pausa e poi tre encore da urlo come Violent past, Last snowstorm of the year e la canzone con la quale Alan ci saluta prevedibilmente  e con delicatezza, I hear…Goodnight. Un concerto di poco più di un’ora e mezza, letteralmente volata con la violenza delle correnti marine che scorrono sotto un mare calmo in superficie, un’esperienza che ti resta dentro facendoci riflettere sul quanto poco basti per emozionare. Sono un grande gruppo i Low, ma se avete il cuore debole non andate a vederli, potrebbero strapparvelo con dolcezza e mettervelo in mano per mostrarvi quanto siamo fragili.

 

Ubaldo Tarantino
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