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5 Maggio 2015 , ,

Eugenio Finardi 3 Maggio 2015, Loano (SV), Piazza Rocca


finardi 2E’ puntualissimo Eugenio Finardi quando sale sul palco piazzato nella suggestiva Piazza Rocca di Loano (SV) alle 17.30 di un bel pomeriggio domenicale e primaverile. Accompagnato in questa versione semi-unplugged dai fidi collaboratori Paolo Gambino alle tastiere e Giovanni Maggiore alle chitarre elettriche, più la giovanissima nipote Federica al violoncello, il cantautore milanese brevemente presentato da John Vignola (voce storica e apprezzata di Radio Rai) dopo qualche incertezza microfonicamente tecnica parte alla grande con il suo spettacolo “Parole & Musica” che da qualche tempo porta in giro per l’Italia. E le parole sono davvero tante: in questa versione affabulatoria, tra una canzone e l’altra, Finardi ne racconta con dovizia le genesi insieme agli aneddoti gustosi e umoristici o più riflessivi e politici  della carriera ultra quarantennale di chi ne ha viste e vissute di tutte le specie. In questi racconti, che ben potrebbero formare un corposo romanzo autobiografico, Eugenio Finardi si mette a nudo a livello personale con i molti riferimenti alla sua famiglia, alla sua infanzia, alle sue storie d’amore e al suo rapporto con la musica. 

 

Così come è evidente la componente più sociale di un periodo in cui ci si illudeva di poter cambiare il mondo e di avere davanti un futuro entusiasmante e socialmente libero, ritrovandoci invece nella disillusione dell’attuale strisciante oscurantismo. Decine sono i finardi bandnomi citati del mondo musicale, specie del giro milanese, che strappano gli applausi del numeroso pubblico loanese quando Finardi ne descrive gli incontri e le collaborazioni. Gli Area, De Andrè, Claudio Rocchi, Alice, Alberto Camerini, Lucio Fabbri, Demetrio Stratos, Lucio Battisti e molti altri sono i protagonisti di altrettanti aneddoti che si snodano lungo il percorso umano e musicale di questo cantautore che giunto agli oltre sessant’anni rivela la sua maturità e un’apparente serenità raggiunta. E poi ci sono le canzoni: tra gli immancabili ripescaggi storici La Radio, Non è nel cuore, Extraterrestre, Dolce Italia, Le ragazze di Osaka; c’è spazio per i brani del nuovo album “Fibrillante”, la guerrigliera Come Savonarola, la speranzosa Nuovo Umanesimo, e la riflessiva Lei s’illumina dedicata a tutte le donne.

 

finardi 1A queste si aggiungono canzoni mai troppo rappresentate in pubblico come Laura degli specchi, scritta per Alice, Holyland dall’album totalmente blues “Anima Blues” e qualche cover: Halleluja di Leonard Cohen, Il ritorno di Giuseppe di Fabrizio De Andrè, un calypso di Harry Belafonte di cui ci è sfuggito il titolo e una citazione di The lion never sleep che diventa il finale della struggente Amore diverso eseguita come bis e cantata insieme alla maggior parte del pubblico presente. Una nota particolare riguarda la caratteristica voce di Finardi che, al contrario della norma, invecchiando, ha acquistato nuovi colori, pastosità e una timbrica più calda e più avvolgente. Gran finale di finardi 3un ottimo spettacolo nel backstage dove il musicista si concede con grande disponibilità al rito degli autografi e delle foto con i fan, scherzando e chiacchierando con tutti con la massima simpatia e umiltà. Il concerto, inserito nella storica rassegna loanese “Dischi Volanti” ideata e organizzata dalla mai abbastanza osannata “Compagnia dei curiosi” col sostegno del Comune di Loano, è stato offerto al pubblico gratuitamente; un bellissimo regalo visto che il giorno dopo al Teatro Nuovo di Milano questo stesso spettacolo costava ben 50 euro a persona.

 

Maurizio Pupi Bracali

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