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4 Gennaio 2013

The Lunatics PINK FLOYD: STORIE E SEGRETI

2012 - Giunti Editore/Collana Bizarre

pink floyd storieThe Lunatics come narra il loro sito ufficiale "è un club virtuale che raggruppa alcuni tra i più famosi collezionisti italiani dei Pink Floyd". Nato nel 2001 intorno alla figura di Stefano Tarquini ha nel corso degli ultimi anni ingrossato le sue fila con l'ingresso di altri appassionati - Riccardo Verani, Danilo Steffanina, Stefano Girolami, Nino Gatti -  con l'obiettivo finale di far conoscere memorabilia e rarità dell'universo floydiano. Il passo successivo è stato farsi conoscere da un pubblico più vasto vista l'enorme popolarità che il gruppo che fu di Barrett riscuote in tutto il mondo e quindi anche in Italia. "Storie e Segreti" esce per una delle migliori case editrici l'italiane, la fiorentina Giunti, che in precedenza aveva dedicato ai Pink Floyd ben 4 volumi. Tra questi cito il bellissimo "Echoes", di oltre 300 pagine, con foto, poster, locandine e la cronologia dei concerti di questa storica band. Ma torniamo all'ultimo nato, questo "Storie e Segreti". L'idea di base del libro è molto interessante, si vuole cioè, a differenza delle montagne di carta scritte sui Pink,  analizzare l'aspetto collezionistico della vicenda della band arricchito da gustosi aneddoti o storie sconosciute alla massa.

 

Questo dividere, spaccare in due il libro, tra storie interessanti ed inutili nozionismi è in fondo la base ma anche un limite dell'operazione messa in atto dai Lunatics. Il libro è ordinato cronologicamente partendo dai gloriosi giorni con  Barrett fino alle tristezze finali con Waters partito pure lui di testa, vedi “The Final cut” e sciagure annesse. Le cose migliori del volume sono gli episodi dove The Lunatics narrano vicende concertistiche e gustose storielle che l'ascoltatore medio, od anche meno, dei Floyd non conosce affatto. In questo filone troviamo il bel capitolo chiamato "Memorie dell'UFO Club" dove è narratopinkfloydlunatics la breve stagione del glorioso club di Tottenham Court Road. Bella anche l'intervista con Jenny Spires, compagna di Barrett per 15 mesi tra la fine del 1964 fino ai primi mesi del 1966. Qui viene mostrato un lato inedito di Syd, un ragazzo "socievole, estroverso e divertente ma anche generoso, entusiasta e affettuoso". Lacrime scendono copiose. Pure interessanti i retroscena sul soundtrack di Zabriskie Point con un Michelangelo Antonioni maniacale ancora più del gruppo stesso ed una serie di pezzi rimasti inediti se non reperibili su qualche bootlegs.

 

Davvero gustoso pure il pomeriggio da incubo descritto in "Sotto il diluvio al Crystal Palace", dove viene ricordato l'odissea di band e spettatori in un concerto del 15 maggio 1971, dove un interminabile acquazzone rese impraticabile la location del concerto, con un paio di eroici fans, di cui un tal Roy che stoicamente riesce a documentare la serata con una registrazione di fortuna e con gli scarsi mezzi a disposizione 40 anni fa. Bello anche il tuffo nel laghetto degli spettatori, un po' meno la strage di pesci per il gas sprigionato dal polpo gonfiabile e dal volume esagerato dell'impianto sonoro. Passabile la  "Storia di una suite" ovvero il capitolo sulla creazione di "Atom Heart Mother", assurde le cinque pagine per Point me at the sky, niente di nuovo sulla nascita di “Dark side of the moon”, scarno e un po' povero  il finale dei dischi da collezione considerato che The Lunatics dovrebbero essere dei luminari al riguardo. La parte di "Storie e Segreti" più strettamente collezionistica, che forse nell'intenzione degli autori doveva rappresentare il PINK FLOYD 2012piatto forte è secondo me il tallone d'Achille di tutto il volume. Qui autocompiacimento e senso di superiorità sull'ascoltatore medio fanno sì da rendere insopportabile più di una lettura.

 

Davvero tediosi ed inutili alcuni capitoli, vedi quello su  "I Red Wax giapponesi", o quello sulle "Relique", per non parlare di "Publius Enigma" e qui davvero mi sono preoccupato per la salute mentale di chi al tempo si è interessato a queste storie. Forse Barrett ha contagiato anche un bel po' di fans. Ma in negativo. Per fortuna c'è ancora qualcuno che ragiona come Douglas Adams, amico del gruppo ed autore del noto "Guida galattica per gli autostoppisti". Dice Adams: "non so nulla riguardo a Publius. Qualunque sia la verità, non è  molto interessante. La musica è meglio”. Ed ancora sono passabili i racconti sulle interpretazioni delle copertine di "Ummagumma", “A Nice Pair" o di "Wish you were here" anche se la sensazione di leggere La settimana enigmistica invece di un libro sui Pink è fortissima. Che dire infatti della ‘logica della rotazione dei 4 Floyd’ in Ummagumma, del cappotto in A Nice Pair scuro e non giallo in certe edizioni, le varianti in mezzo alle teste di "Division Bell" per finire con l'omino in Wish you were here che pende nell'edizioni europee in avanti  ma in altre stampe mantiene ‘una posizione più eretta’(!). Ma chi se ne frega? E lo dico da collezionista.

 

pfbòuray-anteprimaMediamente chi acquista un libro sui Pink Floyd non penso sia così interessato a sapere di questi dettagli, forse l'1% dei lettori che compra distrattamente questo "Storie e Segreti" può trovare qualcosa che gli stimoli la lettura negli episodi suddetti. Io spesso ho proprio tirato dritto. Tolti quindi questi piccoli peccati veniali e spargimenti di inutile sapienza nel suo insieme il libro è ben fatto, molto ben impaginato come al solito dalla Giunti, così come le foto annesse che sono davvero state scelte bene. Certo con tutto il materiale che abbiamo adesso a disposizione si poteva fare qualcosa di più ma apprezzo la volontà degli autori di fare un libro diverso dal solito: è quasi impossibile parlando dei Pink Floyd essere originali, quindi si può tranquillamente dire che l'obiettivo primario del libro è stato raggiunto. 

 

Ricardo Martillos

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