Migliora leggibilitàStampa
28 Dicembre 2014 , ,

Sonic Jesus Tra Italia, America e Inghilterra


sonic jesus                              I N T R O

 

Sonic Jesus nascono a Doganella di Ninfa, provincia di Latina, nel marzo 2012 ma il loro sound è situato a metà strada tra la New York anni ’70 e l’Inghilterra anni ‘80/’90: il loro shoegazing noise, oscuro e ripetitivo (emblematica la citazione di Burroughs in cui si riconoscono:”...when I become death, death is the seed from which I grow”) li ha portati in giro per l’Europa in questi due anni e li ha fatti conoscere come una delle migliori realtà della neo psichedelia contemporanea. 

 

All’attivo un EP auto titolato del novembre 2012, riedito per la londinese Fuzz Club Records nel giugno 2014 e un singolo, Reich, comparso nella compilation “Reverb Conspiracy” che la Reverberation Appreciation Society (l’etichetta discografica nata in seno all’Austin Psych Fest) e Fuzz Club Records dedicano alla neo psichedeliasonic-jesus3 europea. Sempre Fuzz Club Records, per la serie “Split Singles” ha fatto uscire il 15 dicembre un singolo dei Sonic Jesus accompagnato da un singolo dei Black Angels. Entrambi i singoli superano i 7 minuti: se i texani ripiegano verso lo sciamanesimo “drone’n’roll” degli esordi nella schizofrenica Molly Moves My Generation, i Sonic Jesus dilatano le atmosfere shoegaze di Lost (ultima traccia del loro EP) portando Lost Reprise verso derive psichedeliche che sanno di Suicide, Spacemen 3 e Velvet Underground. Abbiamo intervistato la band.  

 

L'INTERVISTA

 

Ruben Gavilli (Distorsioni) - Innanzitutto, complimenti per Lost Reprise, veramente bellissima. Questo singolo conferma le influenze che avete sempre dichiarato: Velvet Underground, Spacemen 3, kraut rock, shoegaze. La collaborazione con i Black Angels era inevitabile. Com’è condividere uno split con una band che voi stessi citavate come riferimento per il revival psichedelico contemporaneo?

sonic epSonic Jesus - Grazie mille! Il folk psichedelico à la Velvet Underground e à la Spacemen 3, appunto, è una parte basilare della nostra formazione musicale da ascoltatori: era certo che finisse per emergere così spiccatamente in un nostro brano. Brano che, per il fatto di essere nato come reprise dell'originale versione di Lost (molto più orientata allo shoegaze), rappresenta bene la multiformità delle nostre intenzioni artistiche e musicali. Venendo alla tua domanda: dici che la collaborazione con i Black Angels era “inevitabile”, non sappiamo se le cose stiano proprio così, ma sicuramente questo costituisce un enorme premio per tutti gli sforzi fatti finora. Siamo grati alla vita per averci portato verso questa direzione, ma soprattutto ringraziamo la Fuzz Club Records per aver creduto in noi e ad aver permesso questa collaborazione con un gruppo che, sì, riteniamo abbia il merito di aver riportato nelle orecchie di molta gente un sound che si era andato svincolando per varie cause, ormai da almeno una decade, dall'interesse dei più.

 

Avete esordito nel novembre 2012 con l’EP auto titolato e nel 2015 uscirà il vostro primo album. Cosa potete dire in proposito?

soniepL'EP di esordio ci ha dato molte soddisfazioni, ci ha permesso di far circolare la nostra musica tra tante persone, di suonare in vari club d'Europa insieme ai nostri amici Singapore Sling: in sintesi è un'ottima fotografia di quello che aveva da dire il progetto Sonic Jesus nel 2012. Nei primi mesi del prossimo anno uscirà il nostro primo LP sempre per la Fuzz Club: vi anticipiamo che sarà un doppio vinile, composto da 16 tracce, il cui comune denominatore non sta nella continuità di genere ma soprattutto nella continuità concettuale e stilistica. Insomma, si è cercato di badare alla sostanza oltre che alla forma, lavorando molto sulle liriche e scegliendo 3 canzoni dal vecchio EP che ora godono di nuova linfa grazie al remastering di Bratt Orrison.

 

La compilation “Reverb Conspiracy” a cui avete partecipato per due anni tenta di delineare una sorta di scena psichedelica europea: che rapporto esiste tra i vari gruppi (penso a Acid Baby Jesus, Dead Skeletons, Cult Of Dom Keller, The Janitors, The Underground Youth etc.)? Pensate che esista un modo “europeo” di fare musica psichedelica, cui hanno contribuito anche l’ensemble texano di cui fanno parte anche i Black Angels e la Fuzz Club records stessa?

Pensiamo che la psichedelia nell'arte - in questo caso come genere musicale - non abbia mai cessato di far valere il suo peso culturale, se ne ritrovano tracce in tutte le epoche, persino nei tanto bistrattati '80: basta guardare alla scena Paisley Underground. Il veroa0656412790_2 punto è trovare producers “illuminati” che spingano per portare sotto l'attenzione degli appassionati le migliori band. Diciamo questo per sottolineare quanto ad Austin (The Reverberation Appreciation Society\Austin Psych Fest) e a Londra (Fuzz Club Records) si sia fatto negli ultimi anni per far emergere questa scena, anche grazie soniccompal sempre utile mezzo delle compilations; come dimostrano i due fantastici volumi della Reverb Conspiracy. Per quanto riguarda il legame esistente tra i gruppi che per similarità di intenti sonori vengono classificati come appartenenti a tale ambito, non possiamo fare a meno di ricordare l'artwork del nostro EP, creato da Nonni Dead dei Dead Skeletons, col quale è nata anche una emozionante collaborazione live all'Eiendhoven Psych Lab di quest'anno.

 

Quali sono i vostri programmi per i prossimi mesi?

I prossimi mesi ci vedranno in febbrile attesa dell'uscita del disco. L'attività live non verrà cessata, ma per il vero e proprio tour dovremo appunto attendere il lancio dell'LP. Inoltre impegneremo il nostro tempo nella registrazione e nella produzione di alcuni video promozionali.

 

sonicjesus1La vostra popolarità è sicuramente maggiore all’estero che in Italia. Per voi è stato difficile emergere dal panorama italiano? Che ne pensate del clima musicale oggi in Italia? Conoscete la scena della così detta “occult psychedelia”?

Quando si ha un'etichetta con sede a Londra, si canta in inglese e si suona un genere non proprio di italiche origini, crediamo sia per certi versi naturale -per fortuna!- ricevere consensi dall'estero. Ma in realtà, anche in Italia le persone ci fanno sentire apprezzati: abbiamo suonato molto qui e da nord a sud, è stato istintivo stringere un buon legame col pubblico. Riguardo alla scena italiana possiamo dire che senza dubbio è in atto un processo di ammodernamento e di innovazione: l'Italian occult psychedelia coincide in larga parte con questo, è sufficiente soffermarsi su gruppi come Lay Llamas e Father Murphy. Per il resto, lavori di ottimo livello, in Italia, sono stati prodotti già in passato dai grandissimi Jennifer Gentle e dai Julie's Haircut.

 

sonicjesus2Cosa ascoltate in questo momento? Elencate almeno due dischi di cui non potreste fare a meno.

Alcuni di noi, prima di essere dei musicisti, sono dei veri patiti del vinile. Nella nostra sala prove non mancano mai cose nuove da sentire: nelle ultime sere ci siamo smarriti svariate volte dentro Danses Et Rythmes De La Turquie D'Hier À Aujourd'hui, un disco del 1971 del gruppo turco Les Mogol. Mentre, qualche giorno fa, mentre ci dirigevamo verso un club in Svizzera, abbiamo riascoltato con piacere durante il viaggio "Hot Dreams" dei ben più noti Timber Timbre; un disco che ci ha accompagnati per tutta questa estate.

Ruben Gavilli

Video

Inizio pagina