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16 Febbraio 2022

Big Big Train Welcome To The Planet

2022 - Big Big Train Production Ltd
[Uscita: 28/01/2022]

Quando la sfiga diventa leggenda, diceva il buon Guccini quando pioveva ai suoi concerti all’aperto. In questo caso la sfortuna barbara e ignobile è molto più seria e devastante poiché una morte improvvisa e inaspettata (incidente domestico segnalano le aride cronache senza aggiungere particolari) avvenuta il 20 Novembre scorso ha impedito a David Longdon, il bravissimo cantante (un po’ Gabriel, un po’ Michael Stipe) dei Big Big Train di assistere all’uscita di questo ottimo e nono album in studio della sua band “Welcome To The Planet” pubblicato il 28 Gennaio 2022 dove purtroppo ha cantato per l’ultima volta. Fondati dal bassista Greg Spawton e con, oltre la sua guida appunto quella di Longdon e di un batterista extraordinaire quale Nick D’Virgilio, (già Spock’s Beard, Tears For Fears e Genesis in “Calling All Stations”) i Big Big Train forti di una purezza d’intenti progressive non incline al commerciale e nonostante siano poco conosciuti dalle nostre parti riscuotono lodi ed elogi dagli appassionati prog avendo fatto persino capolino nelle classifiche di vendita nella patria Inghilterra. Anche questo nuovo album non sfugge alle caratteristiche del prog-rock più genuino e senza compromessi contando su una quasi decina di brani medio-brevi che pur non avendo la maestosità delle lunghe suites tipiche del prog ne hanno comunque tutti i crismi e le caratteristiche. Ecco quindi i barocchismi con fiati di Made Of Sunshine, l’incedere Hackettiano (nel senso di Steve) con violoncello al seguito di The Connection Plan, le partiture Genesisiane di Lanterna e le acusticità chitarristiche e non solo di Capitoline Venus. Due suggestivi strumentali, A Room With No Ceiling e Bats In Belfry fanno a meno della magnetica voce di Longdon mettendo in mostra l’indiscutibile estro batteristico di D’Virgilio e la chitarra di Rikard Sjoblom anche tra i principali compositori dei brani. Il carismatico cantante ritorna però nella bellissima e Gabrieliana (periodo Genesis) Oak And Stone punteggiata dal violino di Clare Lindley che divide con Longdon anche il canto nella lenta e affascinante Proper Jack Froster mentre è invece la tastierista Carly Bryant a prestare la sua delicata voce nell’eterea title-track che conclude questo bell’album ricco di notevoli momenti di ottima musica. Ancora un ricordo del compianto David Longdon lo vede “gareggiare” come in una sorta di contest nelle selezioni per sostituire alla voce il Phil Collins dimissionario per l’album dei Genesis “Calling All Stations” del 1997 dove giungerà al testa a testa finale con Ray Wilson. La spunterà quest’ultimo come ben sappiamo con tutte le polemiche, le incomprensioni, le freddezze e le diatribe tra i due Genesis rimasti e il bravo cantante inglese. Ma questa è un’altra storia, un altro tempo e un altro album dove però siamo certi che David Longdon non avrebbe certo sfigurato.

Voto: 8/10
Maurizio Pupi Bracali

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