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20 Agosto 2012 ,

Tono & the Finance Company Up Here for Dancing

2012 - Autoproduzione
[Uscita: 26/03/2012]

tonoTono & the Finance Company provengono dalla lontana Nuova Zelanda, terra già menzionata su queste pagine a proposito del bel disco di debutto della brava Lydia Cole, “Me & moon”. Dalla piccola Dunedin si sono presto mossi per la più attiva Auckland in cerca di gloria e consensi per lo meno in ambito locale. Questo "Up here for dancing" rappresenta un interessante debutto per questo band innamorata tanto del post punk che della sua incarnazione seguente, il brit pop, e si badi bene uso questi due termini solo per comodità, visto che certe etichette sono spesso una forzatura. Il disco scorre via fluido e pulito, anche con troppa leggerezza aggiungo, si fa sentire con piacere anche se alla fine tutto sommato non resta all'ascoltatore niente di memorabile. Dieci brevi brani per circa mezz'ora di musica sono più che sufficienti a mio modesto parere: pezzi sospesi fra gli Smiths più scorrevoli, ma senza la chitarra di Johnny Marr ed una voce che per lunghi tratti ricorda molto da vicino il Jonathan Richman menestrello acustico, il cantastorie stralunato della seconda parte di carriera.

 

La coppia iniziale Multiple Lives  e Timing rincorre il Morissey più ispirato - la voce qui è di Rainy McMaster - poi arriva il tormentone Skinny Jeans, brano bizzarro che parla del pericolo di indossare pantaloni strettissimi e non riuscire infine a toglierseli. Il resto del disco si fa apprezzare per la freschezza delle composizioni, tutte gradevoli e con un senso dell'humour non indifferente. Impressionante in diversi brani la somiglianza vocale con il leader dei Modern Lovers, ascoltare ad esempio il terzetto finale With a point, Marion bates realty e Twenty-three dove Anthonie Tonnon dimostra una vocalità e personalità davvero sorprendente. Il disco lo potete ascoltare qui in calce nella sua totalità grazie all'onnipresente Bandcamp, una bella sorpresa: un disco da prendere con leggerezza,  magari da gustare in una calda serata estiva. Di sicuro “Up here for dancing” è una delle cose migliori uscite dalla misteriosa terra neozelandese.

 

 

Ricardo Martillos

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