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15 Ottobre 2012

The Jim Jones Revue THE SAVAGE HEART

2012 - Play It Again Sam
[Uscita: 15/10/2012]

The-Jim-Jones-Revue-The-Savage-Heart# Consigliato vivamente da DISTORSIONI

 

Prima di scrivere di questo nuovo lavoro della The Jim Jones Revue, “The Savage Heart”, sono andato a rileggere la mia recensione del disco precedente della band, “Burning Your House Down”  - la trovate in calce a questo articolo perchè avevo paura di parlarmi addosso: dubbio che si è rivelato fondato perché avrei ripetuto almeno metà di quello che ho scritto due anni fa. Per tutta l’enfasi e l’entusiasmo prodotti anche da questo terzo lavoro del quintetto londinese vi rimando quindi a quella recensione, confermando senza esitazione alcuna a proposito di  questi nuovi nove brani, che la certosina operazione della band in materia di recupero dell’essenza più oltraggiosa e selvaggia del rock’n’roll non accusa alcuna battuta d’arresto: a questo proposito, prima di tutto, mi riservo di chiedere in camera caritatis al violentissimo vocalist Jim Jones a quali espedienti ricorra, non solo per preservare così ottimamente le sue corde vocali d’acciaio da novello Little Richard del terzo millennio, ma per continuare a violentarle metodicamente con tale dispregio  del buon senso, in studio come sul palco. 

 

La rivista musicale specializzata inglese Mojo ha scritto che The Jim Jones Revue sono oggi la più grande rock'n'roll band del mondo: a prescindere da questi proclami ad effetto propri da sempre della stracampanilistica stampa britannica, dell’ottimo stato di salute di cui gode il gruppo era già stato eloquente  It’s Gotta Be About Me, il rovinoso potente singolo che ha preceduto la release di “The Savage Heart”, prodotto da Jim Sclavunos (Grinderman/Nick Cave & The Bad Seeds), foriero di tentativi di trovare variazioni alla formula vincente di un rock’n’roll  sbandato e frastornante, succhiante sangue ed energia vitale a rumorosissimi riff di chitarra e di piano: alle tastiere siede – invece di Elliot Mortimer - il nuovo arrivato Henri Herbert. Son proprio esse in molti brani a tirare le redini del sound, a suggerire svolte e sviluppi armonici inediti rispetto i due dischi precedenti, meno clamorosamente noise, più virati verso radici seminali del r’n’roll quali il gospel, il blues e lo spiritual (Chain Gang, 7 Times Around The Sun).

 

Jim-Jones-RevueE mentre episodi quali Never let you go, Where da money go? appaiono quasi d’ordinaria amministrazione nella loro tipica virulenza Jim Jones Revue, per toccare con mano il reale acme espressivo di  “The Savage Heart”  bisogna farsi inghiottire dalle sabbie mobili del torbido voodoo pianistico  In and Out of Harm’s Way: quando a 4:35 Rupert Orton irrompe con tutta la divina spavalderia che il suo manico gli permette, allora si prende coscienza di quale potenza di fuoco di benedetto rock’n’roll ed affini la J.J.R. sia in grado di produrre oggi. Mentre ti gira ancora la testa per un torpore che non ricordi così insinuante e malsano dai tempi del banchetto del mendicante e della simpatia degli Stones per il diavolo, ipotizzi che i cinque londinesi devono per forza essere reduci da un viaggetto nelle umide paludi della Louisiana e della vecchia New Orleans: lo sporco lavoro di ‘un cuore selvaggio’ intanto è portato a termine con lucida determinazione dal blues deturpato di vetriolo esecutivo e dai sussulti killer di Catastrophe ed Eagle Eye Ball. Per ora Jim, Rupert e c. non trovano di meglio che congedarci con un ‘lento’ (Midnight Oceans & The Savage Heart) lunare e vizioso in perfetto ’50 mood, che pare uscito dalla colonna sonora del lynchiano Velluto Blu.

Pasquale Boffoli

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