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22 Aprile 2018 , ,

King Tuff THE OTHER

2018 - Sub Pop Records
[Uscita: 13/04/2018]

Stati Uniti

 

KingtUFF_oTHER_aLBUMcOVERKyle Thomas, nome di battaglia King Tuff, non è solo un buffo guru della East Coast dallo strano copricapo e dai buoni trascorsi artistici; certo potrebbe sembrare evaso dai più strambi Gong di metà anni ‘70, ma quel gusto dolcemente lo-fi, quel sorriso timido da indie rock che rimane protetto in un bel guscio di simpatica bizzarria freak, dicono anche altro. Ci aveva lasciato nel 2014 con la tomba spalancata di “Black Moon Spell”, un garage da B-Movie presentato da Zio Tibia, violaceo e col compiacimento di Jon Spencer. Poi anni di silenzio; abbastanza per perdersi, ritrovarsi, ripulirsi e recuperare qualche bel raggio, colorato in controluce come su una foto in riva al lago. Diventare appunto “un altro”, come il titolo fa presagire. Un busker galleggiante in una bolla di sapone, bozzolo da cui esce oggi questo figlioccio di Skip Spence, di Beck e di Ty Segall (qui presente alla batteria), che plasma un’elettronica fluida attorno a licks di funk pop, country sghembo, rock ‘n’ roll retrò e languidamente tagliato con qualche pasticca colorata.

 

KingTuff_02"The Other" è Americana sotto acido, in tono minore ed individualista, uscita dal cilindro di un cantautore che è un po’ Everlast, un po’ il Timothy Showalter di Strand Of Oaks, senza perdere per strada il denso sound post-grunge dei vecchi Witch (e dei nuovi Sweetapple) con J. Mascis e  Dave Sweetapple, ovvero il momento in cui la carriera di Thomas svoltò bruscamente. Ed è bello constatare che questo album dal sapore “on the road” azzecca ottimi refrain, mantenendo quell’equilibrio instabile tra bubblegum pop, psichedelia non troppo nociva e black music per cowboy bianchi. Una prova ben più meditata ed attenta delle precedenti, ristretta a 10 brani, prodotti con attenzione e graziati da una profondità ed una varietà di suono nuove, magari  portate in dote da Shawn Everett, già dietro al mixer con i War On Drugs di “A Deeper Understanding”. Ma tutto il resto è farina del sacco di un King Tuff più maturo e finalmente adulto. 

 

Voto: 7/10
Giovanni Capponcelli

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