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22 Marzo 2012 ,

Wire The Black Session, Paris – 10th May 2011

2012 - Pink Flag / State 51
[Uscita: 07/02/2012]

# Straconsigliato da DISTORSIONI

 

Recita la Rete: ‘ “The Black Session, Paris – 10th May 2011” - la nuova release degli Wire -  ha preso il nome dall’omonima  leggendaria serie di trasmissioni radiofoniche di Bernard Lenoir per Radio France, e dal giorno in cui Newman-Lewis-Grey-Simms si  sono esibiti  live nei suoi studi davanti ad una ristretta-invitata audience entusiasta’.  La leggendaria band inglese é reduce dal più imponente tour mondiale mai compiuto, quattro mesi che hanno toccato quattro continenti  ed un elevatissimo numero  di città, per promuovere l’ultimo notevole lavoro in studio uscito nel 2011, “Red Barked Tree”.

 

“The Black Session, Paris – 10th May 2011” si può quindi considerare la classica ciliegina sulla torta, inaspettata a dir la verità, se si considera che in origine si trattava di una produzione resa disponibile dagli Wire esclusivamente durante le date live inglesi dello scorso autunno. Per fortuna in un secondo momento la band ha pensato di renderla patrimonio di tutti i fan disseminati sul pianeta terra, da quelli che magari li conoscono solo a partire dal cotè morbido di Red Barked Tree  allo zoccolo duro che ne magnifica le gesta da quel lontanissimo esordio nel 1977 di punk anomalo ed obliquo che fu “Pink Flag”.  La resa sonora di questa performance negli studi francesi di Radio France è soddisfacente, non esaltante, ma mette decisamente ben a fuoco la lucidità ‘live’ dei quattro, la potenza  strumentale fredda e devastante raggiunta nel corso del tour mondiale, grazie anche al rilevante apporto del nuovo chitarrista Matthew Simms - è andato a rafforzare le corde di Colin Newman - che debutta proprio in questo live. 

 

Gli apocalittici dieci minuti finali della storica Pink Flag  ne sono cartina al tornasole:  questi signori sono in giro da 35 anni, quanti dei ‘superstiti’ dell’aurea stagione punk anglosassone fine ’70, oltre gli Wire, possono lanciare sul piatto performances  ancora così potenti?  Nessuno, questa è la pura verità: Pink Flag lascia basiti con le due chitarre avvinghiate in una cacofonia stordente,  sperimentazione strisciante, nessuna paura di uccidere il mainstream sempre in agguato, dieci minuti all’insegna di perfido feedback-noise. Gli altri dodici brani della setlist privilegiano naturalmente – più della metà – il recentissimo volto suadente e fascinoso degli Wire di “Red Barked Tree”, con impeccabili esecuzioni di Adapt, Smash, Clay, Moreover (quella più legata alla loro proverbiale secca marzialità esecutiva), Down To This, sino alla (falsamente) romantica Please Take, puro distillato pop di altissima inconfondibile classe, ed all’omonima Red Barked Tree, con Colin Newman che nel primo minuto mutua sfacciatamente (e non è certo la prima volta) da Barrett una di quelle stranite cantilene per cui  ameremo Syd vita natural durante.

 

Il quarto Wire e nuovo chitarrista Matt Simms ha modo nella parte finale  dell'autunnale Red Barked Tree di mettere insieme un solo davvero pregevole, guidando l’audience ad una meritatissima standing  ovation, preludio al bis inquietante/metallico di Pink Flag.  Cosa rimane del repertorio sfoggiato il 10 Maggio 2011 nelle Black Session?  La mazzata di una  punkoide ed  urgentissima Comet da “Send Ultimate” (2003)  - ma anche da “Read & Burn EP 01” (2001) – due  buoni brani dal discreto album “A Bell Is A cup … Until It Is Struck”  del 1988 (Drill, Kidney Bingos) e due tra i migliori episodi dal mitico terzo album  del 1979 “154” (Two People In A Room, Map Ref 41°N 93°W), giusto per innescare ricordi e nostalgia canaglia. Questi quattro ultimi brani approntano una crudeltà esecutiva media, forse per giocare la carta dell'affinità con il materiale 'pacificato' dell'ultimo lavoro in studio, tanto poi ci pensano i 10 minuti  noise del bis Pink Flag a ribadire che WIRE sono ancora quanto di più caustico ci sia in giro.

 

Pasquale Wally Boffoli

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