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30 Marzo 2021 , ,

The Telescopes Songs Of Love And Revolution

2021 - Tapete Records
[Uscita: 05/02/2021]

Facendo seguito all’intrigante e inquietante viaggio allucinato di “Exploding Head Syndrome”, da noi recensito, i temibili Telescopes del condottiero Stephen Lawrie, rilasciano sempre per i tipi della Tapete l’ennesimo album claustrofobico e dolente, “Songs Of Love And Revolution”. Remoti sono i tempi di “Taste”, certamente, quella perfetta simbiosi tra acid-wave, psych-rock e noise che li consacrò come una delle realtà più pregnanti del panorama rock underground. Eppure, i Telescopes sono riusciti pur nello scorrere inesorabile dei lustri a mantenere alta l’asticella della loro qualità discografica. Se la cupezza dei toni sonori è sempre stata la traccia saliente della loro poetica, ebbene lo è vieppiù in quest’ultimo disco. La voce di Lawrie è come se provenisse da profondità abissali, un sussurro ‘lovecraftiano’ gorgogliato in superficie coi toni del lamento, su una base di chitarre acide e pulsazioni elettroniche di cuori artificiali, come nell’inaugurale This Is Not A Dream. Ondate di psichedelia malata promanano, invece, da Strange Waves, una ballata per voce e chitarra distorta ad uso di creature anfibie, mentre in Mesmerized Stephen dispiega la sua voce come un manto oscuro sull’incedere ferale del basso. Chitarre distorte appena in sottofondo e voce catacombale tracciano il percorso sonoro di Come Bring Your Love, con un deragliamento verso atmosfere sulfuree nel finale, prima del cupo irrompere di This Train, nel solco della migliore tradizione dei Telescopes, sezione ritmica ossessiva nella sua lenta discesa nei meandri dell’animo umano. La title-track, Songs Of Love And Revolution, si apre con la solita voce catatonica di Lawrie per poi deflagrare in un delirio di chitarre acide, mentre la linea carsica della chitarra che accompagna la voce del leader si inabissa negli anfratti rocciosi del suono in You’re Never Alone With Despair. Su ritmi di rock indemoniato e soluzioni alla soda caustica si dispiega We See Magic And We Are Neutral, Unnecessary, forse l’episodio più riuscito dell’album, prima del sigillo finale, Haul Away The Anchor, frammento che rinvia a immagini marine con tanto di strida di gabbiani e frangersi di onde sugli scogli. Un album di dignitosa fattura, ancora una volta, per gli intramontabili Telescopes.

Voto: 7/10
Rocco Sapuppo

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