Migliora leggibilitàStampa
11 Aprile 2017 ,

Laura Marling SEMPER FEMINA

2017 - More Alarming Records
[Uscita: 10/03/2017]

Inghilterra     #consigliatodadistorsioni

 

Titolo che non lascia spazio all’immaginazione: di cantautorato al femminile si tratta, qui, secondo i canoni definiti da Joni Mitchell, ma con lo sguardo fisso sulla contemporaneità. Maggiormente centrato sulle ballate rispetto ai precedenti, il settimo album della giovane cantautrice britannica prosegue il percorso di maturazione intrapreso quando, appena diciottenne, esordiva su major (Virgin) attirando subito pareri entusiasti: sono passati dieci anni e la ragazza ne ha fatta, di strada. E ha assorbito tutto ciò che ha incrociato lungo il cammino, mettendolo al servizio di uno stile personale e concreto che lascia la sensazione di aver ascoltato qualcosa di importante, di aver ascoltato qualcuno che sapeva come trasmetterci il suo messaggio. Il paesaggio sonoro abitato da queste canzoni è assolutamente “classico”, non vi sono divagazioni “indie” (qualsiasi cosa possa ancora significare questa espressione) e per una potenziale popstar ancora nei suoi twenties, è significativo della serietà con la quale Laura ha affrontato questa nuova incisione. 

 

La produzione americana di Blake Mills, ottimo chitarrista e songwriter in proprio, ha probabilmente giovato nell’ottenere il tipo di suono richiesto da questo tipo di canzoni (tutte autografe, l’introduttiva Soothing scritta a quatro mani con Mills), prevalentemente acustiche, giocate sugli arpeggi e sui dialoghi tra le chitarre (Wild Once e Next Time, o ancora Nouel). La voce della Marling è sempre sicura, sia quando tenta di avvicinarsi ai toni mitchelliani, sia quando, indolente e sexy, ricorda quella di Chrissie Hynde, specie nelle occasioni che vedono il suono farsi più corposo, ed ecco che sgorgano veri e propri capolavori: è il caso di Wild Fire, splendida, sorretta da un pianoforte elettrico, morbidamente cadenzata e, credetemi, non ne escono tante, in capo a un anno, di canzoni simili. O forse sì, perché questo è un disco interamente magnifico, che si fa rimettere da capo e rivela nuove sensazioni ad ogni passaggio, ad ogni nuova canzone. Un album che ritroveremo nelle playlist di fine anno.

 

Voto: 9/10
Massimo Perolini

Audio

Video

Inizio pagina