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3 Ottobre 2020

Roberto Ottaviano Resonance & Rhapsodies (Extended Love & Eternal Love)

2020 - DodiciLune Records
[Uscita: 01/09/2020]

Il sassofonista pugliese Roberto Ottaviano ritorna con un progetto che raddoppia il precedente "Eternal Love", non solo per il titolo e per l'organico, un doppio quartetto, ma anche per la doppia produzione, doppio cd, che riprende il menzionato precedente e lo estende, "Extended Love". Nel primo cd, "Resonance – Extended Love", il doppio quartetto con unica sezione di solo due fiati, gli stessi del precedente "Eternal Love", il soprano di Ottaviano e i clarinetti di Marco Colonna, e una sezione ritmica specularmente raddoppiata (al piano, contrabbasso e batteria rispettivamente di Alexander Hawkins, Giovanni Maier e Zeno De Rossi del lavoro precedente si aggiungono e contrappongono nell'ordine quelli di Giorgio Pacorig, Danilo Gallo e Hamid Drake ), mette in atto un'operazione astratta in-scritta su due registri separati che progressivamente o istantaneamente si fondono dentro un'unità complessa. L'effetto fisico ricercato di risonanza nella fusione degli strumenti viene così a rideterminarsi nel passaggio dal livello armonico a un livello superiore spirituale che si percepisce nell'insieme lungo tutto l'ascolto e diventa siderale nei momenti in cui compare il suono del Rhodes di Pacorig. Il richiamo a ghosts del passato (Ayler) in Homo Sum, come anche l'invocazione di Coltrane in Ad Astra che prosegue verso il cielo nel suono prolungato dell'archetto di contrabbasso la spinta terrena di Under The Rain, sono episodi di questa esperienza spirituale, evocata anche dalle parole di W.B. Yeats riportate nelle note di copertina. Nel secondo cd l'organico ritorna a essere quello del precedente lavoro "Eternal Love", che diviene "Rhapsodies – Eternal Love", con la differenza che il già menzionato Giorgio Pacorig prende il posto di Alexander Hawkins. Nonostante la formazione qui sia più canonica, un quintetto, il climax si mantiene ascendente all'inizio soprattutto nel fervore delle improvvisazioni collettive e individuali e alternate in duo (Ergonomic); il traditional degli Yoruba Ijo Ki Mba Jo lo distende, e così anche la successiva Monkonious, una lenta ballad che si richiama a Thelonious Monk solo nella crasi del titolo e non nella melodia del tema. Nel complesso, tuttavia, il secondo cd, al di là della considerazione delle differenze di organico, si rivela non all'altezza del primo quanto a originalità e persuasione nell'ascolto, e non sembra nemmeno il suo continuum se non altro perché non aspira a quelle vette di concettualità spirituale di cui si è detto prima.

Voto: 7/10
Sergio Spampinato

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