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10 Ottobre 2020 ,

Konrad Strumpfel & The Set Refrescoscopio

- Music à la Coque
[Uscita: 22/07/2020]

Music à la Coque la conosciamo molto bene, sappiamo che è talmente di nicchia e talmente fedele alla sua linea da essere incompromissoria in ogni sua scelta e perfino felice delle sue edizioni limitatissime, destinate a un pubblico esiguo quanto entusiasta e appassionato. Perciò non ci ha stupito più di tanto il fatto che, in tempi di vacche magre, osasse presentare una cassetta come sua ultima proposta. In realtà dietro al coraggio indubbio questa è stata una scelta stilistica e di coerenza ben precisa. La storia vale la pena di essere raccontata. Konrad Strumpfel è uno studente inquieto che nei primi anni '80, durante gli anni di ginnasio nel suo paese natale (Ergoldsbach in Bavaria), si diverte a sconvolgere la quiete ordinata e il rigore tipicamente 'tedesco' del laboratorio di musica della sua scuola. La sua grande passione è la manipolazione di nastri e la composizione estemporanea arrangiata per lo più con strumenti elettronici, tastiere e sintetizzatori. Nonostante abbia compiuto studi di violino e pianoforte, preferisce seguire la sua vena creativa e la sua idea di addomesticamento del suono. Entra in contatto con due amici cecoslovacchi che si dimostrano molto esaltati di fronte all'idea di collaborare  nei suoi progetti e di scambiarsi materiale. Loro sono Herbert Lukùndra e Josif Afkak. Il periodo è quello della guerra fredda e della cortina di ferro che tiene separate due visioni e due mondi, costringendo di fatto ogni individualità e ogni singola testa a prendere parte a uno schieramento. Questi nastri, completati da Lukùndra e Afkak nel 1988 con apporto di voci e percussioni, erano stati rimandati all'amico Strumpfel ma di fatto non sono mai più giunti a destinazione e quindi non hanno mai visto la luce in veste di pubblicazione ufficiale. Ecco quindi che l'iniziativa dell'etichetta barese di Pino Montecalvo si carica ancora di più di quell'aura magica di scopritrice di tesori destinati a perdersi tra le pieghe del tempo. "Refrescoscopio" sono 14 tracce letteralmente speculari tra di loro, SIDE A e ꓭ ꓰꓷꓲꙄ (con tutti i primi sette titoli rovesciati e invertiti di ordine). Inoltre l'etimologia 'scopio' sottende alla ricerca di qualcosa nascosto, un'osservazione capace di rivelare... freschezza! Ed è esattamente questo che viene riportato a nuova luce: l'entusiasmo della scoperta, il piacere del gioco, del dare forma alle cose con estro creativo e curiosità. A distanza di anni ritroviamo la versione adolescente di Marino Zuccheri (Frenetic Fingers), Steve Reich (Space Rock Salad) e Gino Marinuzzi jr (Living Thing) atterrati in un pianeta futuristico, con una scenografia vintage pensata da Mario Bava in persona per il prosieguo del suo "Terrore Nello Spazio". Il fuoco di fila inizia con le loro manine curiose che iniziano a muovere tasti, pulsanti, impulsi elettronici e luci stroboscopiche, scimmiottando i Kraftwerk (Porcupines) e i Gong (Horror Song). Nemmeno si fa in tempo a stupirsi e meravigliarsi che si è costretti a entrare nel gioco perverso in prima persona, girando e rigirando in loop la micidiale cassettina/monolite, oggetto misterioso capace di emanare energia vivificante che restituisce l'innocenza perduta.

Voto: 8/10
Romina Baldoni

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