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26 Febbraio 2014 ,

Peter Hammill/Gary Lucas OTHER WORLD

2014 - Esoteric Antenna Records
[Uscita: 03/02/2014]

peter# Consigliato da Distorsioni

 

Il genio multiforme di Peter Hammill, cantore della contemporaneità secondo un’ottica abissalmente rapsodica, lo ha condotto attraverso la sua ormai lunga e leggendaria carriera, tralasciando a soli fini espositivi l’esperienza seminale con i Van Der Graaf Generator, a un’alternanza, mai banale invero, tra capolavori autentici ed esperimenti non del tutto riusciti. In specie: quando il Nostro ha dato fondo alle sue soprannaturali capacità compositive e, soprattutto, vocali, e dunque all’edificazione di architetture sonore da ispiratissimo songwriter, l’esito è stato quasi sempre di incommensurabile qualità; ne siano testimonianza dischi quali: “Chameleon In The Shadow Of The Night”, “ The Silent Corner And the Empty Stage, “In Camera”, “And Close As This”, “Out Of Water”, “ Clutch”, fino al recente “Consequences”, solo per citarne alcuni della sua sterminata discografia solistica. Ogniqualvolta Peter ha provato ad avventurarsi nel territorio impervio della mera sperimentazione, non avendo la tenuta avanguardistica di un Fripp, di un Brian Eno, di un Robert Wyatt, di un John Cale, i risultati non sono stati eccellenti. Ne siano esempio probante dischi quali: “Spur Of The Moment”, “Room Temperature Live”, “Sonix”, “Loops And Reels”, “Alt” con i Van Der Graaf.

 

otherworldL’album in oggetto, “Other World”, trascende questo schema di pura dicotomia compositiva: in esso, il livello di tessitura vocale e armonica e quello di ardita sperimentazione strumentale si fondono. E se gli esiti che ne conseguono non sempre sono mirifici, soprattutto nelle tracce di eminente matrice strumentale, ancora troppo esili, translucide come ali di farfalla destinate a bruciare al contatto con il reale (Built From Scratch; Attar Of Roses; con la sola eccezione della sontuosa traccia conclusiva Slippery Slope), dal tessuto musicale complessivo erompono gemme armoniche di un fulgore abbacinante. Splendidamente coadiuvato dal grande chitarrista Gary Lucas,  già, tra gli altri, collaboratore di Captain Beefheart e di Jeff Buckley, Peter inanella una serie di pezzi strepitosi nella cui struttura la sua voce di orfica scaturigine disegna trame di una luminescenza ammaliante, ardenti sinestesie di matrice avant-pop (Of Kith And Kin; Cash; This Is Showbiz; The Kid; Glass.) che ripropongono Hammill tra i compositori di canzoni più geniali di ogni tempo. Un album di brillante transizione tra le istanze meramente sperimentali, scaturenti dal suo io irrequieto e in perenne ricerca metamorfica, e quelle della riscoperta di un suono che, partendo dal cuore umano, poetico e dolente, si irradia come un fuoco aurorale nel Terzo Cielo dell’arte.

 

Voto: 7/10
Rocco Sapuppo

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