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29 Agosto 2016 ,

Nels Cline LOVERS

2016 - Blue Note Records
[Uscita: 09/09/2016]

Stati Uniti  #consigliatodadistorsioni     

 

cline“Lovers”, il nuovo progetto per ensemble del chitarrista e compositore Nels Cline, è un ascolto intenso ma al tempo stesso leggero, per amanti che si prendono sul serio ma che sono al tempo stesso disincantati, in una maniera intimista, profonda e consapevole. Dai due CD che compongono il doppio album viene fuori un meticoloso lavoro di un vasto ensemble, arrangiato e condotto da Michael Leonhart, in cui Cline dunque suona e non dirige, che inizia con una “introduzione diafana” e prosegue con le ballad storiche Glad to be unhappy, che sembra rievocare la chitarra di Wes Montgomery dentro un contesto orchestrale, e Beautiful love, che ritorna alla mente in quella memorabile interpretazione del trio di Bill Evans in "Explorations".

Più avanti troviamo l'atmosfera soffusa di un brano di Jimmy Giuffrè e l'andamento pacato e danzante di Lady Gabor di Gabor Szabo: poco a poco la musica si innalza verso sentieri più fini e segreti, in due composizioni dello stesso Cline, The bed we made  (a proposito di amanti che non generano male ma unione di letto) e You noticed

 

nelsDalla ritmica rozza e sincopata tenuta come in un affanno animale dai grossi ottoni in Secret Love sembra di percepire che qualcosa nella musica sta per cambiare, e in effetti l'ultima traccia del primo cd, I have dreamed di Richard Rodgers, sale in un crescendo orchestrale. Nella seconda parte però l'atmosfera continua ad essere rilassata anche se non mancano a tratti le eco attutite delle incursioni rumoristiche tipiche dei progetti precedenti di Cline, uno su tutti "Singers", dove però non vi erano cantanti, come del resto qui non vi sono nomi di amanti, ma solo astratti momenti di richiami sentimentali. Il percorso sonoro, del resto, continua a rimanere intimo e flemmatico, senza nels1mai esplodere veramente, e persino Snare, Girl, brano dei Sonic Youth, viene qui restituito in forma orchestrale con la melodia “depurata” dai suoni sporchi dell'originale.

Nel complesso, dunque, il Cline di Lovers ha concepito un lavoro di grande rifinitura orchestrale, quasi cameristico. Prova ne sono gli strumenti peculiari che compongono l'ensemble, tra i quali spiccano per la curiosità che destano l'arpa, il bassoon (fagotto), la celesta e il synth Juno 60, il vecchio e il nuovo, entrambi suonati da Yuka C Honda. Il momento di maggiore intensità lirica è quello finale di The Bond, composta da Cline, nella quale compare, come già in precedenza nel disco, la chitarra acustica di Julian Lage, compagno di Cline nel recente progetto in duo di chitarre. 

 

Voto: 8/10
Sergio Spampinato

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