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26 Giugno 2017 , ,

Jupiter & Okwess KIN SONIC

2017 - Glitterbeat Records
[Uscita: 7/07/2017]

Repubblica Democratica del Congo     #consigliatodadistorsioni

 

Una musica che pulsa dell'energia infuocata di Kinshasa, la capitale della Repubblica Democratica del Congo, città nella quale Jupiter Bokondji è nato e dove è tornato a vivere intorno ai vent'anni dopo aver vissuto a Berlino Est seguendo la carriera diplomatica del padre. Jupiter ha la musica nel sangue, in Europa ha conosciuto il rock, inoltre proviene da una famiglia di griot e tornato in patria ha accompagnato la nonna ai matrimoni e ai funerali suonando le percussioni, contravvenendo al desiderio del padre che voleva proseguisse gli studi.

Si è così dedicato a varie attività musicali, ma soltanto negli ultimi anni ha avuto il riconoscimento internazionale che merita, dapprima suonando nell'album di Damon Albarn dedicato a Kinshasa e poi col suo disco “Hotel Univers” del 2013, un esordio tardivo alle soglie dei cinquant'anni, e da noi a suo tempo recensito. Adesso questo “Kin Sonic”, uscito per la prestigiosa Glitterbeat Records, ha tutte le carte in regola perché il nome di Jupiter & Okwess si faccia conoscere in un contesto sempre più ampio. La musica di Jupiter e della sua ottima band è un omaggio al suo Paese alla ricerca di una sintesi fra le centinaia di etnie e tradizioni musicali, il disco è cantato in diverse lingue congolesi, ma senza chiudersi ad altri apporti musicali, ecco così la partecipazione di artisti internazionali come Damon Albarn, Warren Ellis, fidato collaboratore di Nick Cave, 3D (alias Banksy?) dei Massive Attack che ha curato il magnifico artwork, una delle copertine più belle degli ultimi anni, e l'attrice francese Sandrine Bonnaire.

 

Questi anni ci hanno abbondantemente dimostrato come ridurre il continente africano soltanto ai suoi numerosi e immensi problemi sociali, economici, politici sia estremamente riduttivo, oggi l'Africa vive infatti una grande effervescenza culturale e artistica, se ci limitiamo al Congo e alla musica basterebbe fare i nomi dei Mbongwana Star e dei Konono n°1, a questi possiamo aggiungere a buon titolo anche il nome di Jupiter. Nella sua musica sentiamo il respiro e l'energia del groove di Kinshasa esplodere in tutta la sua forza dinamica, i ritmi travolgenti del funk e dell'afrobeat, la musica che si diffonde nelle strade della città, come l'hip hop e il rap (Emikele Ngamo, Bongay Yo) o il reggae (Nkoy, Musonsu).

Ma non mancano influenze più rock, come in certi assoli di chitarra o nell'andamento epico, hard rock di un brano come Hello, e stupende canzoni come Pondjo Pondjo dall'andamento sofferto e intenso, grazie anche alle sottolineature del violino di Warren Ellis. In un disco i cui testi sono dedicati alle vicende recenti del Congo, dalla corruzione delle sue classi dirigenti (Benanga), alla denuncia delle ingiustizie (Bangay Yo), spicca un brano come Le Temps Passé, qui il canto si fa riflessivo, profuma di Parigi, di poesia e nostalgia anche grazie alla voce recitante di Sandrine Bonnaire che legge un testo del filosofo congolese Zamenga Batukezanga che implora gli antenati di educare i bambini ad affrontare la dura realtà del loro paese. Perché musica e impegno sociale non possono essere disgiunti, Jupiter è anche impegnato in un'associazione che provvede ai bambini del quartiere di Lemba dove lui stesso vive e per la quale raccoglie fondi. Un altro disco che dimostra come le cose più nuove e interessanti di questi anni spesso provengano da musicisti visionari che hanno la capacità di coniugare tradizioni diverse con le pulsioni che provengono dalla modernità.

 

Voto: 7,5/10
Ignazio Gulotta

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