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23 Marzo 2019 , ,

Robert Forster INFERNO

2019 - Tapete Records
[Uscita: 01/03/2019]

Australia   #consigliatodadistorsioni  

 

forstercoverChiunque abbia dimestichezza con la discografia dei meravigliosi Go-Betweens, combo australiano che licenziò un discreto numero di capolavori tra il 1981 e il 2005, avrà sempre colto una peculiarità: i leader erano due. Perfettamente equilibrati, privi di manie egotiche, avevano comunque personalità ben definite: il compianto Grant McLennan più esuberante, più incline alla scrittura di brani pop e ballate d’atmosfera, mentre Robert Forster rappresentava il lato notturno, al limite crepuscolare, del gruppo: il più loureediano dei due, insomma. Con l’inizio degli anni '90, conclusa temporaneamente l’avventura della band (che si riformerà nel 2000 e pubblicherà tre gioiellini nel lustro successivo), entrambi esordiranno in proprio mantenendo lo standard qualitativo espresso nelle opere del gruppo di ascendenza anche nelle uscite soliste successive.

La morte di Grant si riverbererà nell’incapacità di portare avanti il discorso di gruppo e Forster ci metterà del tempo prima di tornare a lavorare su un disco, dedicando spazio al riordino del materiale della band: nel 2008 tornerà con l’ottimo “The Evangelist”, quindi nel forster2015 pubblicherà l’altrettanto rimarchevole “Songs To Play”. A distanza di quattro anni, oggi tocca a “Inferno”: titolo che, data la gentilezza che ha sempre caratterizzato il personaggio, farebbe immaginare qualche differenza rispetto al passato, ma in realtà è riferito all’estate soffocante che ha accompagnato il soggiorno berlinese e le session di registrazione. La squadra è quella consueta, che vede Karin Baumler e Scott Bromley destreggiarsi tra vari strumenti (tutti padroneggiati mirabilmente), cui si aggiungono  il batterista  Earl Havin e Michael Muhlhaus (molto presenti  gli interventi delle tastiere, sia acustiche che elettriche). Il primo brano in scaletta, Crazy Jane On The Day Of Judgement, è adagiato su un ritmo indolente ed è arricchito da un piano e un violoncello che creano un’atmosfera fascinosa e inedita. Le chitarre tornano ad essere protagoniste nella successiva, notevole,robert No Fame, nella title track Inferno (Brisbane In Summer), un rock and roll che incrocia i Velvet Underground e il glam dei primi Roxy Music, in Remain, caratterizzata da un violino folleggiante, strumento che ritroviamo, più “urbanizzato”, anche in I’m Gonna Tell It. Non mancano certo le ballate (The Morning, l’oasi  pop Life Has Turned A Page, simile al brit-pop anni '80 di Style Council, Martin Stephenson & The Daintees et similia, atmosfere che ritroviamo anche in I’ll Look After You). Un cenno a parte lo merita la conclusiva One Bird In The Sky, canzone di caratura superiore, splendida melodia, aperture strumentali dominate da un violino evocativo e durata ideale per rimpiangerne la fine (come succede sempre con le grandi canzoni). A volte non ce ne accorgiamo, indaffarati e presi come siamo dalla routine quotidiana, ma quando mettiamo su un tuo nuovo disco ci rendiamo conto di quanto ci mancavi. Ancora una volta: grazie, Robert.

  

Voto: 7,5/10
Massimo Perolini

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