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4 Novembre 2014 ,

Vashti Bunyan HEARTLEAP

2014 - Fat Cat-Di Cristina
[Uscita: 06/10/2014]

Inghilterra                                                                # Consigliato da Distorsioni

vashti bunyan HEARTLEAP album coverConserviamo un ricordo nitido e piacevole della splendida Vashti Bunyan. Correva l'anno 2006 e nel maggio di quell'anno per celebrare il suo ritorno sulle scene dopo 35 anni fece anche una fugace apparizione dalle nostre parti. Al Container di Bologna assistemmo ad una esibizione di pura poesia fatta musica, con una delicatezza rara da trovare. Poche parole scambiate con lei fecero emergere la sua grande disponibilità, a fronte di una persona timida e quasi intimorita dalla prospettiva di esibirsi di fronte ad una platea di sconosciuti. Nello stesso 2006 fu invitata pure al glorioso Primavera sound di Barcellona, un meritato rinascimento ad una della cantanti più sottovalutate di sempre. Gli anni poi passano per tutti. Per lei adesso i 70 sono ormai dietro l'angolo. E' stata come già detto una misconosciuta figura della scena folk britannica al tempo del suo debutto del 1970, lo splendido "Just another diamond day", registrato con membri di Fairport Convention e dell'Incredible String Band e prodotto da Joe Boyd. Ha conosciuto grazie al solito passaparola della rete (che mai ringrazieremo abbastanza) un clamoroso ritorno di popolarità, citata da molti come personaggio influente sulle nuove generazioni di songwriter.

 

La ragazza di Newcastle upon Twine, città celebre per aver dato i natali ai gloriosi Animals, 44 anni fa era soltanto una ingenua cantastorie alla quale la Philips aveva dato fiducia per realizzare il suo esordio, risultato poi un clamoroso fallimento commerciale,vashti avshti finito ben presto negli scaffali degli invenduti e poi ricercato disperatamente dalle orde barbare dei collezionisti di vinile. Una copia originale adesso vale qualcosa come 1500 euro ed il numero dei potenziali acquirenti è in continuo aumento. Questo grazie al ritorno all'attività musicale di Vashti, avvenuto nel 2005 con un nuovo disco gioiello, "Lookaftering" uscito per la Fat Cat Records, anticipato da vicino da un ep con gli Animal Collective, "Prospect Hummer". Un album che non si allontanava più di tanto dalle sonorità del primo lavoro e che ne riprendeva le tematiche, come se il tempo per l'inglese si fosse fermato. I nomi di Devendra Banhart, Joanna Newsom e del celebre arrangiatore vashti youngdi Nick Drake, Robert Kirby tra i  musicisti presenti erano una specie di sigillo di garanzia alla riuscita del lavoro. Sfruttando il momento (relativamente) favorevole avevano visto la luce dei preziosi nastri del periodo 1964-1967, quando la ragazza aveva solo 20 anni o giù di lì, con il doppio cd "Some things just stick in your mind" (2007) titolo della omonima canzone di Jagger e Richards, qui presente in apertura e che il manager dei primi Stones, Andrew Loog Oldham, aveva trovato molto indicata per la sua voce. Di nuovo un lungo silenzio è seguito a quei due dischi fino all'annuncio di un nuovo lavoro nel 2014,  questo "Heartleap" che la stessa Bunyan ha definito il suo canto del cigno. Vista la parsimonia con la quale ha distribuito nel tempo le sue uscite è difficile dubitare di una simile affermazione. Prima di iniziare l'ascolto di questo ultimo disco avevamo pochi dubbi riguardo ai suoi contenuti.

 

Del resto Vashti Bunyan ci ha ormai abituato da sempre a quelle sonorità morbide e sognanti e a quella voce che assomiglia quasi ad un soffio di vento. Molte le cose in comune con i precedenti due dischi, a cominciare dalla durata, al solito limitata a 35 minuti, quasi a rivendicare l'appartenenza dell'inglese all'epoca gloriosa del vinile, quando iVashti dischi avevano 10 canzoni, cinque per lato. La solita tenera copertina: mentre in Lookaftering appariva un coniglio qui è un infantile cerbiatto a fare bella mostra di sé sulla front cover. Stavolta la donna di Newcastle, adesso residente ad Edimburgo, ha deciso di autoprodursi, facendosi accompagnare dal solito esercito di musicisti ma suonando lei stessa molti degli strumenti. Anche se molto candidamente ammette "non ho mai Vashti-Bunyan-001letto o scritto musica né mai imparato ad suonare bene il piano, che suono con una mano sola". Una umiltà e sincerità rara di questi tempi. Heartleap non racchiude al suo interno particolari canzoni che si elevano dalle altre, il disco scorre via molto lineare, con sonorità che a distanza di quasi mezzo secolo conservano intatte la loro purezza e genuinità. Dieci ballate per forza di cose intimiste, una voce sussurrata che molte interpreti contemporanee hanno recuperato e fatto loro. Come altresì definire i deliziosi acquerelli di Across the water, Here, Holy Smoke, Gunpowder e della title track, Heatleap che meglio di altre delineano un nuovo emozionante episodio della saga della nostra inglese. Se poi come pare sarà il capitolo finale questo sarà il miglior modo di celebrarlo. Il tempo forse le renderà giustizia e gloria. Good luck!

 

Voto: 8/10
Ricardo Martillos

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